Questa sera tema principale della puntata la crisi del governo. Il conduttore Giovanni Floris, insieme agli ospiti analizzerà ciò che è accaduto dal 8 agosto ad oggi all’interno del governo, puntando l’attenzione sul Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il talk show si soffermerà anche sulle prossime strategie del Movimento 5 stelle e Partito Democratico, e sull’opposizione data da Salvini e Meloni.
Seguiamo insieme la diretta
Ad intervenire per primo nel talk show di Floris, è Luigi Di Maio. Affrontano insieme di versi argomenti d’attualità, quale il problema dell’immigrazione.
Un secondo argomento affrontato è la revisione delle autostrade italiane, gestite non solo da Benetton Autostrade, per cui è necessario un programma di revisione ma anche di revoca in merito al crollo del Ponte Morandi. Ma la parte principale dell’intervento del nuovo ministro degli esteri è stata una analisi dettagliata della crisi di governo scatenatasi l’8 agosto e conclusati soltanto oggi, con la fiducia accordata al Conte Bis da parte del Senato.
Luigi Di Maio ha scaricato tutte le responsabilità sul suo ex alleato di governo. A Salvini ha addebitatio la colpa di non aver rispettato alcuni patti di governo e a sottolineato più volte che l’obiettivo del nuovo esecutivo adesso è uno solo: conquistare la fiducia degli italiani dopo aver ottenuto quella del Parlamento. IL neo ministro è stato incalzato dalle domande di Giovanni Floris alle quali ha risposto con la certezza di essere nel giusto.
E’ il turno di Nicola Zingaretti, l’alter ego di Luigi Di Maio, segretario del partito democratico Lazio: “il nostro governo si è formato in Parlamento da due fazioni alternative, ma per il bene del Paese bisogna contemplare non ciò che ci divide, ma ciò che ci unisce”. Per Zingaretti, in realtà Matteo Renzi è scappato nel momento in cui bisognava lavorare per il Governo. E’ necessario varare le disuguaglianze, e non bisogna mai avere paura di confrontarsi, ma imparare a conoscere l’identità degli altri, per il bene del Paese. Floris chiede a Zingaretti che tipo è Giuseppe Conte, il segretario democratico risponde: “in realtà non ho avuto l’occasione di conoscerlo bene, ma se avessi potuto scegliere, avrei scelto un altro Premier”.
Interviene Carlo Cottarelli: “non si può scaricare tutto sul deficit, ci sono un elenco di buone azioni, ma non ci sono indicazioni su dove prendere le risorse”. La dottoressa Fornero: “di Conte ho apprezzato che mettesse in primo piano l’evoluzione della scuola primaria, ma un governo che annuncia troppe promesse, difficilmente poi mantiene le mantiene, non si può scaricare tutto sul deficit, sarà necessario effettuare delle rinunce, dei tagli, ma dietro ogni spreco ci sono delle persone, e non è facile avere il coraggio politico di dire al popolo tu rappresenti un costo a livello nazionale vai eliminato, in questo già si sono esercitati diversi governi, senza ottenere esiti positivi”.
Pierluigi Bersani: “dopo un anno e mezzo, ha fallito il governo, si poteva andare alle elezioni, gli italiani devono stare tranquilli su un punto se non sanno pedalare stiano tranquilli che la bicicletta casca. Ci sono delle persone, protagonisti politici che sono specializzati nell’accumulare consensi, ma non sanno poi dove andare. Salvini ha lasciato tutto il lavoro da fare, attenzione che bisogna governare. Quel che ha fatto tutto in deficit , ed in debito, e spero che siamo in grado tutti quanti di affrontare il percorso. Il problema per uscire dai guai, si possono abbassare le tasse sul lavoro, facendo una duo o tre piccole mosse sull’evasione fiscale, abbiamo tecnologie sufficienti per incrociare dei danni e convincere a limitare il fenomeno, l’unico modo per abbassare le tasse, è fondamentale mantenere i servizi,
Floris affronta il tema del trasformismo in politica, chiede come mai Giuseppe Conte riesca a governare sia con la destra, che con la sinistra l’importante purché rimanga al governo. Bersani: “nella situazione particolare vissuta io vedo in Conte un assunzione di responsabilità, e anche l’apparir del vero, il governo creato da 5 stelle e Salvini governo era una falsa partenza, un passaggio giustificato dal fatto che dopo un anno e mezzo non poteva rimettere il paese in ebollizione. Un uomo europeista critico, che crede nel dialogo delle forze sociali, una persona solida.
Floris: “Il problema è Renzi?”
Bersani: “il problema è di chi se ne fa il problema”.
Gli italiani, ad oggi hanno due terrori: la patrimoniale, quindi l’aumento delle tasse, e l’intervento di Salvini per fronteggiare l’immigrazione.
Bersani: “meno rimpatri e più clandenisti, voglio essere umano, ma perché devo mettere tutte le mie energie in questo, quando ho 600.000 anonimi che girano per strade. E’ questo l’allarme sociale”.
Concita De Gregorio interviene, domandando a Bersani se sia giusto che ci siano persone all’interno del governo che assumono determinate cariche, senza avere competenze specifiche. Bersani:”Bisseni a parer mio è stato il miglio assessore alla sanità, eppure era un architetto, sono dell’idea che la competenza è conoscere il tema, ma è anche sapere esattamente con le condizioni normale della gente, perché non è detto che la competenza dei dotti sia la chiave per governare.
Bersani: “abbiamo sbagliato qualcosa. Io so cosa vuol dire andare in una fabbrica, o non poterci andare, spero che questo governo si faccia capire, e che rilanci un nuovo cantiere. Io farei delle correzioni, quello che per noi del partito è irrinunciabile il tema sociale, lasciato un po’ abbandonato, quali il lavoro, la sanità, soprattuto quest’ultima sta venendo giù sotto finanziata”.