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Baby 2 | trama generale
Se la prima stagione è il racconto della ricerca di una via di fuga, la seconda esplora le conseguenze delle scelte compiute dai protagonisti, spesso in aperto contrasto con i valori imposti dalla famiglia e dalla società. Soprattutto Chiara (Benedetta Porcaroli) e Ludovica (Alice Pagani) sono divise tra la vita da studentesse e la vita notturna. Al centro della storia anche le psicologie degli altri personaggi, tra cui Niccolò e Brando, in netta opposizione al gruppo formato da Fabio, Damiano e, naturalmente, Chiara e Ludovica. Il liceo sta per finire e i ragazzi si trovano davanti ad un futuro incerto: un’occasione di crescita ma anche un salto nel buio.
Baby 2: cast principale
Insieme alle due giovani protagoniste ritroviamo, Riccardo Mandolini (Damiano), Brando Pacitto (Fabio), Mirko Trovato (Brando), Isabella Ferrari (Simonetta) e Claudia Pandolfi (Monica), oltre a Chabeli Sastre Gonzalez (Camilla), Lorenzo Zurzolo (Niccolò), Giuseppe Maggio (Fiore), Tommaso Ragno (Fedeli) e Galatea Ranzi (Elsa). Si uniscono al cast fra gli altri Max Tortora (Roberto), Thomas Trabacchi (Tommaso), Denise Capezza (Natalia), Sergio Ruggeri (Vittorio) e Filippo Marsili (Carlo).
Anche dietro la macchina da presa c’è una novità. Accanto ad Andrea De Sica nella seconda stagione troviamo Letizia Lamartire (che aveva esordito con ‘Saremo giovani e bellissimi’ presentato l’anno scorso alla Settimana Internazionale della Critica). Alla sceneggiatura riconfermato i GRAMS, il collettivo di scrittori composto dai cinque giovani autori Antonio Le Fosse, Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti e Giacomo Mazzariol.
Baby 2 è stata vista da dieci milioni di abbonati.
Baby 2: il trailer
Baby 2 | l’incontro al FeST – il Festival delle Serie Tv
Alla seconda edizione del FeST – il Festival delle Serie Tv abbiamo assistito a un incontro di approfondimento moderato dalla co-direttrice artistica Marina Pierri e da Francesca Vecchioni, presidente dell’associazione no-profit Diversity. Le due hanno approfondito con la co-sceneggiatrice Eleonora Trucchi e con la co-protagonista Alice Pagani le tematiche della serie e chiesto alcune anticipazioni sul progetto.
Qual è il target femminile a cui vi rivolgete?
E. Trucchi: soprattutto i teenagers, ma nella seconda stagione abbiamo cercato di allargare anche alla fascia dei trenta.
Immaginate che gli spettatori corrispondano alle stesse persone che vengono rappresentate?
E. Trucchi: immagino il mio spettatore medio come un ragazzo con dei disagi – e tutti ne abbiamo avuti durante l’adolescenza. Volevamo far trasparire un’inquietudine adolescenziale in cui anche un adulto potesse riconoscersi ripensando a quegli anni.
Per Alice Pagani: ha avvertito la grande risonanza ottenuta dalla serie?
Il maggior riscontro l’abbiamo visto soprattutto sui social dove ormai avviene la comunicazione. Mi ha sconvolto che in molti abbiano cominciato a interagire con noi attori e a prenderci da esempio e di questo bisogna assumersi la responsabilità.
La seconda stagione fa intravedere una crescita delle protagoniste rispetto agli errori commessi?
A. Pagani: assolutamente. I personaggi diventano più consapevoli. L’esempio trasmesso dalla serie sta proprio in questo.
Come si evolve il personaggio di Ludovica?
A. Pagani: mentre nella prima sembra una guerriera che in qualche modo sta continuando a combattere; nella seconda inizia ad avere difficoltà. La coppia Ludo e Chiara è fondamentale. Il mio personaggio capirà che può scegliere che vita fare.
Per E. Trucchi: Baby è un prodotto in cui le tematiche di genere sono inquadrate in un certo modo. La mia paura (parla Francesca Vecchioni, anche da mamma, ndr) è che possa emergere una fotografia un po’ superficiale. Soprattutto nel personaggio della madre c’è un disagio sopito che scivola via…
E. Trucchi: questa serie è un coming of age. Le due giovani protagoniste prendono consapevolezza della gravità, della difficoltà e del desiderio nel corso delle stagioni. È la scoperta del desiderio di potere, libertà, indipendenza e soprattutto nel personaggio di Chiara si può cogliere, ad esempio, il desiderio di essere la peggiore di tutte.
A. Pagani: per Ludovica è un percorso profondissimo e lo vediamo nell’ultima puntata della prima stagione.
In quest’assenza di dialogo generazionale, esiste la possibilità di dare almeno un modello positivo?
E. Trucchi: durante la visione di una serie si può avere il bisogno di rassicurazione, ma noi non l’abbiamo cercato tanto.
Come crescerà l’amicizia tra le due protagoniste?
A. Pagani: quando ho studiato per la seconda stagione ogni evento lo immaginavo per Chiara. Siamo dipendenti l’una dall’altra, è qualcosa che va anche oltre l’idea di storia d’amore sul piano psicologico. È come se Ludovica non accettasse quasi più la sua individualità. Adesso, nei nuovi episodi, si sente destabilizzata senza Chiara.
Come vi siete trovati sul set con Benedetta Porcaroli?
Ridiamo molto, ci prendiamo in giro, c’è anche un legame profondo e professionale che si crea durante le scene. Stavamo per girare uno dei momenti più importanti a mezzogiorno, eravamo stanche e Benedetta mi ha coperto il volto quasi a tutelarmi dal caldo.
Per E. Trucchi: che lavoro avete effettuato sul piano della rottura degli stereotipi rispetto al tasto della sessualità?
Facciamo una ricerca emotiva sulla prostituzione, non solo sul piano sessuale. In Baby ci sono due tipi di sesso: da un lato quello naturale e romantico; dall’altro quello della prostituzione dove c’è uno scambio di denaro. Questi due aspetti, se mischiati contemporaneamente, porteranno a una collisione.
Un altro dei temi trattati è quello del bullismo, in questo caso ribaltato…
Trucchi: è un argomento molto presente in tutte le serie teen. Non è vero che in un contesto benestante non ci sia bullismo, anzi e questo lo sappiamo anche grazie alle nostre ricerche intervistando ragazzi dei Parioli. Abbiamo cercato di sfatare anche il tipo di bullismo sull’omosessualità.
Pagani: il motivo per cui Ludovica non si affeziona a nessuno risiede nella sua impossibilità a fidarsi. Ludovica cerca di chiudersi con Chiara e credo che questa sia una conseguenza del bullismo. Il personaggio di Ludovica insegna anche a dover crescere.
Eleonora, qual è l’età media del collettivo?
Dai 22 ai 30 anni.
Nella scrittura dei personaggi adulti avete avuto più difficoltà?
E’ stato sicuramente l’aspetto più complesso da tratteggiare perché i ragazzi avevamo passato da poco l’adolescenza. Per loro abbiamo dovuto sforzarci maggiormente perchè avevano dei problemi molto grandi e fanno quasi di tutto per regredire verso un’adolescenza ideale.
Non avete paura che la rappresentazione di questi personaggi possa essere presa come l’unica realtà?
A. Pagani: non credo che questa sia l’unica realtà perché per fortuna Netflix ha altre serie tv. Al di là di questo, non siamo solo un esempio negativo, secondo me se hanno amato così tanto la serie è perché c’è speranza. Riesce a comunicare benissimo come rincorrere i propri sogni anche se qualcosa ci indebolisce.
E. Trucchi: la speranza sta nella voglia dei personaggi di proteggere ciò che hanno di bello. Ludovica deve, ad esempio, imparare a credere in se stessa.
L’appuntamento è quindi al 18 ottobre per la seconda stagione.