Vi segnaliamo alcuni dei servizi previsti.
Il primo è l’nchiesta di Matteo Viviani sul cyberattacco che due settimane fa, in pochissime ore, ha messo fuori uso i computer di decine di paesi nel mondo. Il virus diffuso si chiama “WannaCry” e tecnicamente è un ransomware, cioè un software che chiede un riscatto a fronte di un’azione dannosa commessa da terzi sul proprio PC. I file vengono criptati e, pertanto, non è più possibile aprire documenti, immagini o archivi. Per decifrarli e tornarne in possesso è necessario pagare un riscatto.
Ministero degli Interni russo, Ferrovie tedesche, grandi Compagnie di Telecomunicazioni: il virus non ha fatto sconti a nessuno. Anche le strutture pubbliche sono state colpite; in Inghilterra, ad esempio, gli ospedali sono andati in tilt, bloccando così l’intero sistema sanitario.
Il virus in questione circola ormai da un po’ di tempo, ma la versione attuale è più avanzata: è sufficiente, infatti, che un computer sia in grado di raggiungerne un altro via rete per poterlo contagiare.
Il riscatto viene pagato in Bitcoin, ovvero una moneta virtuale che permette di fare pagamenti anonimi in modo gratuito senza un governo che ne regoli l’utilizzo o una banca che li possa archiviare. Tutto, infatti, viene gestito dalla comunità che ne fa uso. Il valore di questa moneta, inoltre, viene dato dalla richiesta e dall’offerta; il cambio, quindi, varia di continuo e velocemente.
Matteo Viviani intervista i proprietari di alcune società che sono state colpite con questa nuova generazione di armi informatiche. La Iena, infine, incontra alcuni esperti che danno consigli utili su come difendersi dal virus “WannaCry”.
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Nella scorsa puntata, Roberta Rei ha intervistato due persone che raccontavano come alcuni pazienti sarebbero morti in circostanze sospette all’interno di un’ambulanza privata nel tragitto tra l’ospedale e le proprie abitazioni. La Iena torna ad occuparsi della vicenda.