Il primo servizio è su Alessandro, un fan che ha passato una serata con Hilary Blasi. Si tratta di un “regalo” che Le Iene avevano promesso a chi si sarebbe distinto, con iniziative simpatiche e creative postate sulla pagina Facebook del programma, per aiutarli a raggiungere i 5 milioni di “mi piace” sulla pagina. Per prima cosa, sono stati a cena in un ristorante in un clima molto scherzoso, tra battute e piccole gaffe. Poi sono andati insieme in albergo, hanno scherzato ancora un po’ e la serata è finita lì. Hilary Blasi è sembrata molto divertita e a suo agio.
Il secondo servizio è di Filippo Roma sui vitalizi dei parlamentari, in particolare dell’Onorevole Eva Klotz, eletta nel Sud-Tirolo. Si parte da lei, visto che è una politica che riceve e accetta il vitalizio pur non riconoscendo lo Stato Italiano. Il servizio è stato realizzato perché, per l’ennesima volta, sembra che stia per iniziare una discussione in Parlamento su una nuova proposta per le revisione dei vitalizi d’oro firmata dall’On. Richetti del PD e su cui stanno spingendo molto il M5S ed altri gruppi parlamentari. In pratica, è una carrellata di dichiarazioni volanti, chieste a vari parlamentari di tutti gli schieramenti politici, per ottenere un impegno simbolico e pubblico sulla votazione della proposta.
Terzo servizio, di Nadia Toffa, su Don Francesco Amendola, il prete che ha partecipato alle commemorazioni in onore di un terrorista-squadrista dichiaratamente fascista. Il sacerdote ha definito l’uomo “eroe di carità”, chiudendo la sua benedizione con il saluto romano e dichiarazioni al limite dell’apologia di fascismo. Incalzato dalla Toffa, Don Amendola si dice pentito e chiede scusa, aggiungendo di aver commesso l’errore per una sorta di leggerezza legata al trasporto del momento.
È il momento di un servizio sulla musicoterapia. Nina racconta la storia di Jacopo, disabile affetto da autismo che soffre di pericolose crisi autolesionistiche. Ricoverato per cercare di fargli seguire un percorso, almeno in parte, riabilitativo, non ha apprezzato significativi miglioramenti. Almeno fino al momento in cui non è intervenuto Roberto, un uomo specializzato in terapie alternative in cui i farmaci hanno un ruolo marginale in favore di un percorso di inclusione e stimoli alternativi molto complesso.
Il programma di Roberto si basa su attività per un totale di cinquanta ore settimanali che comprendono musicoterapia, inclusione in gruppi sociali, svolgimento di attività comuni e quotidiane per le persone sane che però Jacopo non riusciva più a svolgere. Roberto, di concerto con la madre del giovane, ha citato in giudizio la struttura che si occupava di Jacopo perché, a loro dire, incassavano la retta senza fare null’altro che imbottirlo di farmaci.
Il guaio delle Iene con questo tipo di servizi è sempre lo stesso: c’è un malato, i familiari che non sanno più dove sbattere la testa e un benefattore che dice di volere solo il bene del malato per cui ha una soluzione miracolosa; si ricostruisce la storia dalla prospettiva del malato e del benefattore, senza andare a fondo della questione e capire le reali motivazioni mediche che portano le varie strutture a mettere in atto determinati comportamenti. Da un lato la medicina tradizionale dipinta come cattiva, dall’altra le terapie alternative ostracizzate dalle multinazionali e dalla casta dei medici. Molte volte, però, questo schema narrativo si è rivelato superficiale e pieno di lacune. In alcuni casi, come quello di Stamina, dietro certe cure miracolose si celavano vere e proprie frodi.
Adesso un servizio più leggero. Le Iene si sono divertite a mettere in crisi alcune giovani coppie servendosi di amici e conoscenti stretti delle vittime. Alle complici viene chiesto di confessare un innamoramento nei confronti del partner della loro migliore amica. Il risultato è un piccolo esperimento sociale esilarante e a tratti surreale.
Ora Michele Cordaro ci parla di un’agenzia che ha messo a disposizione dei propri clienti un catalogo di donne single. Come è stato creato? Spulciando sui profili Facebook delle povere malcapitate che si dichiaravano “single” nelle informazioni del profilo. Il servizio serve, più che altro, a sensibilizzare sul problema del trattamento dei tanti dati che ogni giorno mettiamo online più o meno consapevolmente.
Luigi Pelazza ci pone davanti al problema dei permessi di soggiorno falsi, facili da avere. A detta di Pelazza, basta mettersi in contatto con i trafficanti e falsari giusti per avere permessi falsi con soli 400€. Anche qui, l’iter necessario a raggiungere l’obiettivo – ricostruito grazie a dei complici – appare del tutto realistico, ma mancano molte informazioni per la contestualizzazione del problema, sulla sua entità, sulle sue implicazioni. Insomma, appare certo che cose di questo tipo accadano, ma dal servizio non se ne capisce molto di più.
Mary Sarnataro aiuta Valdimir Luxuria a scovare i suoi haters online. È un servizio diventato ormai classico in una puntata de Le Iene, per far capire come possono sentirsi i tanti costretti a ricevere continui insulti online. Quello dei comportamenti in rete pieni di odio è uno dei problemi più grandi dell’Internet attuale. Poi la Luxuria viene messa faccia a faccia con uno dei suoi haters. Il ragazzo appare visibilmente imbarazzato, fa difficoltà a ripetere gli stessi insulti di persona e ancora di più a giustificarli. Tuttavia, non sembra particolarmente pentito.
Giulio Golia, adesso, torna sul caso dell’incendio nel deposito di materiale plastico a Pomezia, avvenuto il 5 maggio scorso. Che sostanze si sono sprigionate in quel grosso incendio? Cosa subisce il nostro corpo a contatto con certe sostanze inquinanti? Un servizio molto utile che ci fa capire, grazie ad un esperto, i gravi problemi legati all’esposizione prolungata a grosse quantità di inquinanti: dal fumo di sigaretta alle PM10 agli inquinanti sprigionati dalle industrie.
Dino Giarrusso ci porta a conoscenza della vicenda di alcuni dipendenti statali della Biblioteca Nazionale che vengono pagati sotto forma di rimborso spese e solo se presentano gli scontrini che possano “giustificare” il rimborso. Il Ministero, in carenza di personale, ha siglato con una convenzione con un’associazione di volontari che lavorava all’interno della Biblioteca e venivano pagati solo tramite rimborsi. Questo fino a che non sono stati licenziati.
Quello che sta andando in onda adesso è un servizio durissimo sulle torture e la giustizia sommaria di cui si stanno rendendo responsabili le forze speciali irachene in questi mesi. Si tratta di militari altamente specializzati – addestrati anche dall’Italia – che dovrebbero lavorare alla liberazione delle zone controllate dall’Isis e alle indagini necessarie a stabilizzare quelle zone. In realtà, si rendono protagonisti di torture brutali, stupri e umiliazioni in nome della lotta al califfato islamico, di fatto mettendo in atto comportamenti del tutto paragonabili a quelli dei miliziani dell’Isis. Si tratta di immagini fortissime e sconcertanti, un vero pugno allo stomaco. Non è chiaro quanto queste pratiche siano diffuse al momento, se si tratta di casi più o meno isolati o di un modo sistematico di procedere.
Si volta pagina e va in onda uno scherzo allo Chef Bruno Barbieri. In realtà, si tratta di uno scherzo vecchio di qualche anno, già andato in onda su Scherzi a parte. Diciamo che, se servono queste cose per superare le tre ore di programma, forse si potrebbe anche chiudere prima.
Il Giro d’Italia di ciclismo si è appena concluso, e quest’anno non si sono registrati casi significativi di doping. Le Iene, però, mettono in discussione il metodo delle analisi che dovrebbero stanare gli atleti dopati. Partono dal’esperimento condotto in un laboratorio francese, in cui sono state riprodotte situazioni di doping per testare l’efficacia delle più avanzate tecniche di controllo attualmente utilizzate. Ebbene, la tecnica del “Passaporto biologico” – cioè quella utilizzata dalle agenzie mondiali antidoping – sembrerebbe non essere in grado di far emergere molti casi di doping.
La puntata si chiude qui. Era l’ultima della domenica e Le Iene Show torna al mercoledì.