Temirkanov fin dal 2015 è divenuto direttore onorario dell’Orchestra dell’Accademia di S.Cecilia, dopo esserne già stato Accademico. Egli è musicista di fama mondiale: e dopo aver diretto le principali orchestre del mondo, ha donato anche a Roma e alla storica nostra Accademia le sue straordinarie, raffinate e molto personali interpretazioni dei classici della musica, e non solo di questi.
In giugno egli è tornato a Roma per i predetti sei nuovi concerti nella stagione di S.Cecilia, e ha affrontato dapprima con la violinista bavarese Julia Fischer il “Concerto per violino e orchestra op.77” di Johannes Brahms e la “Sinfonia op.95 Dal Nuovo Mondo” di Antonin Dvórak, in una serata certamente da ricordare, proprio per la finezza della sua lettura soprattutto della Sinfonia del compositore ceco. Nella successiva settimana, Yuri Temirkanov ha tenuto altri tre concerti sinfonici in “Omaggio alla Russia”, due dei quali Rai Cultura ha scelto di divulgare, attraverso il canale televisivo Rai 5.
L’Orchestra del Santa Cecilia
Temirkanov con essi ha offerto al pubblico del Santa Cecilia di Roma – e presto grazie a Rai5 anche al pubblico internazionale – celebri brani di Chajkovskij e di Rachmaninov, entrambi simbolo della musica russa: di quella romantica il primo, e di quella del XX secolo (pur melodica e tonale) il secondo.
Di Chajkovskij Temirkanov eseguirà il poema sinfonico “Francesca da Rimini” del 1876, ispirato al Canto V dell’Inferno di Dante Alighieri: scritto di getto con forti colori orchestrali, specie nella iniziale ‘bufera infernal che mai non resta’, il poema sinfonico rivela eco della musica wagneriana.
Nel medesimo periodo il compositore creò la prima versione del celebre balletto “Il lago dei cigni”– uno dei piì noti e universalmente amati, con le sue indimenticabili melodie e la sua forte tragicità – che però nelle esecuzioni ballettistiche si attiene alla revisione di Petipa-Ivanov e musicalmente agli interventi di Drigo: tutti del 1895. Il Maestro ne eseguirà una suite. Infine Temirkanov interpreterà i “Tre canti russi” di Sergej Rachmaninov, scritti nel 1930 ed eseguiti a Philadelphia, quando il compositore russo si trovava in USA, a seguito della Rivoluzione russa del 1917, per non più tornarvi: ma sentendo e vivendo fino alla morte, nel 1943, la nostalgìa della sua Russia, alla cui tradizione popolare i “Tre Canti russi” si ispirano.