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Ad affiancare stasera i tre giurati Diana Del Bufalo, ex conduttrice di Colorado insieme a Ruffini: la Del Bufalo potrà ripescare un concorrente a suo insindacabile gudizio. Presentati i giudici e Roberto Lipari, vincitore della passata edizione che segue i concorrenti nel backstage, il conduttore chiama il primo concorrente.
Si comicnia con Ugo Sanchez Junior, la cui comicità è affidata interamente a mimica e gestualità. Abatantuono trova che avrebbe potuto fare di più, e teme che si sia svelato senza poter andare oltre; Ruffini ama le clownerie perciò apprezza. La Del Bufalo è molto colpita, mentre la Lucarelli trova misera l’esibizione. Ugo Sanchez comunque passa.
Il secondo in scaletta è Mauro Tarantini. Entra vestito da Tex Willer: nel mondo reale si possono cambiare vestiti, lui non si cambia dal ’48. Il disegnatore lo fa parlare da “scimunito”: e parte il linguaggio aulico usato nella vignetta.
Il pubblico ride, e la Lucarelli apprezza molto l’idea del personaggio del fumetto che si ribella al disegnatore. Abatantuono trova che possa osare di più, cercando battute più ricercate.
Tocca ai Duo & Mezzo. I due sono seduti al tavolino di un bar, di cui il “mezzo” è proprietario: di conseguenza, tutto è di dimensioni ridotte. Le battute giocano su questo aspetto, così come si punta sulla voce del terzo elemento, simile a quella del Paperino disneyano.
Per Abatantuono hanno bisogno di una regia che li indirizzi e metta a punto la performance: le battute inoltre, devono essere più incisive. Anche stavolta la Del Bufalo è entusiasta. Vanno comunque ai voti.
Dopo il primo break pubblicitario è la volta di Nathan Kiboba. Il ragazzo porta un monologo sul razzismo: non esiste perché non esistono le razze, e poi ironizza sui luoghi comuni che riguardano i neri. Racconta che in Africa è tabù esprimere i propri sentimenti, ma le diversità esisteranno sempre: la soluzione -spiega- è che i neri si mettano insieme alle bianche, i bianchi con i neri, e i gialli…con i gialli.
Ruffini gli dà dell’ eccezionale, Abatantuono è d’accordo. In generale viene notato il progresso fatto; la Lucarelli sottolinea il carisma.
Quinti in gara, Antonio e Juri. La coppia immagina come Dante abbia composto il primo canto dell’ Inferno, attraversando vari dialetti. La Lucarelli cerca di fermare l’esibizione perché il pezzo ha “smarrito la retta via”, stessa impressione per Abatantuono. Si salvano grazie al si della Del Bufalo.
Piero Procopio propone un monologo sulla madre: l’articolo 1 della sua Costituzione, era l’educazione. Il racconto della figura materna prosegue ricordando tutt ele volte che gli ha rinfacciato di non aver dormito, oppure quando gli ha spiegato come si risolveva il problema della stitichezza nei bambini: rametto di rosmarino e olio d’oliva. Passa.
Siciliano trapiantato a Milano, Giorgio Como. È single, come il Papa: perciò si descrive, uomo che ama gli sport estremi quali buttare la spazzatura. RIschia di non passare, ma pure stavolta la Del Bufalo gli dà fiducia.
Matteo Cesca ironizza sull’ignoranza della famiglia: quando chiedeva il significato delle parole imparate a scuola, il padre non sapeva mai quale fosse la risposta. Passa nonostante qualche titubanza dei giudici.
La puntata continua con Francesca Di Cataldo, unica donna della serata: ha partecipato a tutti i casting possibili, e ora cerca di dare sfoggio di tutte le sue capacità, inclusi mimo e raccontare barzellette.
Per Ruffini è un’ottima caratterista; la Lucarelli le sconsiglia la comicità, proprio perché non si arriva mai alla risata ma solo ad un personaggio ben caratterizzato. La Del Bufalo salva pure la Di Cataldo.
Quindi Alessio Zanoni. Scherza sulla cucina gourmet, ricca di ingredienti improbabili persino nelle piadine: il “baluardo della civiltà” diventa l’osteria. Accede al giudizio finale.
Flavio Furian illustra il programma degli eventi previsti al suo casinò. Abatantuono gli consiglia di spiegare meglio l’antefatto e non dare per scontato che il pubblico lo conosca già; è uno dei preferiti di Ruffini. Promosso anche lui.
Stefano Piazza, siciliano, è andato a Londra per imparare l’inglese: dopo tre mesi ce l’ha fatta, tant’è che l’insegnante diceva “minchia”. La riflessione si allarga alal Brexit e ai luoghi comuni sui cittadini europei. Ammesso ai voti finali.
Federico Capponi riflette sull’integrazione: siamo noi a dover aiutare loro a capirci, perché gli italiani non si capiscono nemmeno tra di loro. Partono esmepi ad hoc, inclusi i parlamentari che non comprendono i testi di legge. Giudizio positivo.
Rino Ceronte con Cristina Amaru portano il loro classico sketch fatto di domanda e risposta. Passano.
Lino Barbieri riflette sulla tecnologia digitale e su come allontani le persone anziché avvicinarle: il nonno all’età del nipote non aveva avuto lo stesso numero di fidanzate, però le aveva toccate. la lucarelli dice no, ma il concorrente accede al giudizio finale.
I Fatti Così sono gli unici artisti che vogliono esibirsi ai comizi di Donald Trump: sulle note di The Wall, intonano una canzone sull’accoglienza dei messicani. Vengono stoppati da Lucarelli e Abatantuono, Ruffini li salva e la Del Bufalo dice si.
Davide Spadola parla del padre: “Quando ero piccolo mi portava sempre agli allenamenti di calcio, ogni tanto tornava a prendermi”. E ancora: “Si toglieva il pane di bocca per me, solo dopo ho scoperto che era celiaco”.
La Lucarelli si arrabbia perché, per l’ennesima volta, ha ascoltato riferimenti alla famiglia. Abatantuono dice no al giudizio finale, mentre i colleghi si.
La Gb Band è composta da un chitarrista e un insegnante precario che racconta la sua vita senza certezze. Vanno ai voti finali.
Enzo Emmanuello è italo-siciliano: ha scelto di cercare lavoro in Italia, perciò ora vive in Svizzera. Pur non negandone la bravura, i giudici lo avevano trovato più brillante nella passata edizione: passa comunque al giudizio finale.
Infine Dario D’Angiolillo, che fa ridere rumorosamente il pubblico grazie a gestualità e rumori. Le “evoluzioni da cretino” riscuotono il consenso di Abatantuono; per la Lucarelli potrebbe evitare alcune volgarità.
Prima di sapere quali saranno i finalsiti, il monologo di Roberto Lipari: il comico racconta al nipotino la storia di Paolo Borsellino contro il cattivo dei cattivi, Totò Riina. La favola finisce bene, perché più avanti il tempo, più le persone possono permettersi di parlare di questa guerra.
Siamo ora alla votazione finale: la giuria assegna il poprio voto ad ogni singolo concorrente. Questi i nomi dei semifinalisti, dal primo posto in poi: Nathan Kiboba, Flavio Furian, Federico Capponi, Stefano Piazza, Dario D’Angiolillo, GB Band, Rino Ceronte. La Del Bufalo salva Lino Barbieri.