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Simona Ercolani responsabile della casa di produzione Stand by me, ha realizzato la terza edizione del programma Dottori in corsia – ospedale pediatrico Bambino Gesù. Il 16 novembre va in onda la prima puntata della serie che inizia con uno speciale in prime time.
Simona Ercolani Stand by me – programmi docu-reality per valorizzare la creatività italiana
La Ercolani, autrice e produttrice televisiva italiana, ha all’attivo, con la Stand by me, molti programmi trasmessi dalle reti generaliste, digitali e della piattaforma satellitare.Tra questi Dottori in corsia, realizzato con Rai Fiction, e Prima dell’Alba che si conclude lunedì 18 con la conduzione di Salvo Sottile.
Abbiamo incontrato Simona Ercolani. Questa è l’intervista rilasciata al nostro sito www.maridacaterini.it.
Simona Ercolani Stand by me – intervista
Lei ha all’attivo una serie di programmi di grande successo su tutte le reti. Come spiega il continuo gradimento del pubblico?
«Credo di avere avuto l’incoscienza e il coraggio di seguire sempre le mie inclinazioni e realizzare prodotti di qualità. Ho rischiato ma i risultati sono stati positivi. Adesso intraprendiamo questo nuovo excursus tra i Dottori in corsia dell’ospedale Bambino Gesù per raccontare la malattia, ma soprattutto la guarigione dei piccoli pazienti».
Come è nata l’idea di inserire anche Federica Sciarelli?
«Con Federica Sciarelli sono cresciuta insieme nella Rai 3 di Angelo Guglielmi. Allora lei era al TG3. Abbiamo percorso insieme un viaggio professionale che ci ha accomunate. Io con lei accanto mi sento sicura in questa edizione. Noi parliamo di contenuti molto delicati ed io desideravo portare queste tematiche di eccellenza medica e malattia dei bambini in prima serata. Ma avevo bisogno di qualcuno che “accompagnasse le storie”. La Sciarelli è abituata a trattare casi molto complicati con professionalità, rispetto e delicatezza. Parlare della malattia dei bambini implica sempre una grande sofferenza».
Come ha influito il programma sulla sua personalità?
«In effetti mi ha cambiato moltissimo. Io mi sono accorta, con emozione e stupore, che molti ragazzi, prima di sottoporsi a cure intense come la chemioterapia, si preoccupavano di non allarmare troppo i genitori. Questo è un grande insegnamento. Infatti i genitori professano sempre amore per i propri figli, ma è più difficile chiedersi qual è l’affetto dei figli nei nostri riguardi. La domanda che io mi sono fatta è proprio questa».
Quale impatto ha avuto Dottori in corsia sui giovani pazienti?
«Molti si sono riconosciuti nei casi affrontati. Abbiamo ricevuto innumerevoli lettere, addirittura scritte a mano dai ragazzi e dai loro familiari che ci ringraziavano per la realizzazione del programma. Un ragazzino di 13 anni, presente nella prima edizione e fortunatamente guarito, mi ha scritto una frase che non dimenticherò mai: i sogni possono volare. Io ho incontrato una immensa umanità in tutte le persone che hanno lavorato a questo progetto».
Simona Ercolani: nella terza edizione di Dottori in corsia recuperiamo anche storie del passato
Come sarà articolata la terza edizione in onda da questa sera?
«Quest’anno abbiamo recuperato anche storie del passato che si sono risolte positivamente. Compongono una parte del programma. La seconda parte è rappresentata invece dalle storie, seguite day by day, fino alla guarigione e al follow-up. Una delle vicende più emozionanti riguarda Giulia che a 2 anni ha subito un trapianto di cuore. Oggi di anni ne ha 32 e sta per diventare mamma. Ci darà la sua testimonianza».
Quale idea si è fatta della malattia e del suo percorso?
«Sono fermamente convinta che la malattia si cura, non si combatte. Bisogna farlo attraverso la scienza e la medicina. Ma anche grazie alla solidarietà ed ai valori umani di chi si prende cura di noi».
Simona Ercolani – valorizziamo la creatività italiana
I suoi format sono prevalentemente italiani. C’è dunque la possibilità di valorizzare i nostri autori?
«Abbiamo bisogno di nuove idee. Bisogna investire sul mercato audiovisivo italiano. Io credo molto in un futuro nel quale la tv pubblica possa sviluppare la creatività italiana su basi locali».
Quali sono i valori che muovono la Stand by me?
«Io desidero introdurre valori umani, di solidarietà e di positività nelle nostre produzioni. Desidero che l’etica abbia un ruolo essenziale. Mi sento già privilegiata di potermi rivolgere ad un vasto pubblico. Ma occuparmi di bambini per me è un privilegio ancora maggiore».
Simona Ercolani La Stand by me produrrà una nuova edizione di Prima dell’Alba
Intanto si conclude un’altra edizione di Prima dell’Alba. Tornerà ancora su Rai 3?
«Nel 2020 prevediamo la riproposizione del programma che ha indagato nella notte italiana a tutto campo. Salvo Sottile è riuscito a catturare l’interesse e la curiosità del pubblico facendo conoscere aspetti del tutto inediti e singolari di come i nostri connazionali vivono la notte. Sottile nell’appuntamento conclusivo si sposta tra Molise, Lazio, Abruzzo e Milano dove termina il suo viaggio notturno per questa edizione».