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Paolo Bonolis è stato l’ospite principale della puntata di Domenica In del 1 dicembre. Il conduttore si è accomodato nel salotto di Mara Venier ed ha parlato a lungo della famiglia, spiegando come è nato il libro “Perché parlavo da solo”. Un intervento prevedibile in più passaggi, viste le tante interviste nel corso delle quali ha già risposto alle stesse domande. La sua presenza, inoltre, ha confermato l’ormai incessante via vai dei volti Mediaset nel programma domenicale di Rai 1.
Paolo Bonolis Domenica In – un’altra promozione del suo libro su Rai 1.
Grazie a tutti voi di essere qui, sono Mara Venier in versione transgender : esordito così Paolo Bonolis a Domenica In dell’1 dicembre, entrando al posto della conduttrice.
Mara Venier è arrivata subito dopo, abbracciandolo e chiamando la canzone “Aria di casa mia”. Un’allusione al presunto legame ancora vivo tra Bonolis e la Rai.
L’intervista a Paolo Bonolis è iniziata dagli affetti familiari. Ha preso spunto dal legame con il nonno pugliese, che gli raccontava storie spaventose: “Lui parlava in dialetto e io non capivo una parola. Per compiacerlo, facevo finta di spaventarmi quando dal tono della sua voce sembrava stesse dicendo qualcosa di pauroso”. Un rapporto particolare c’era anche con la nonna materna, a Milano: “Quando mi rincorreva per rimproverarmi, visto che le sfuggivo mi sputava. Ma con amore eh!”.
Subito dopo ha parlato del rapporto intenso con i genitori. Del padre ha ricordato un episodio toccante, riportato anche nel libro “Perché parlavo da solo”: “Gli ultimi giorni della sua malattia, 17 anni fa, coincisero con la nascita di mia figlia Silvia. Prima di morire mi chiese di portarle un mazzo di rose bianche da parte sua, quando sarebbe nata. Non lo feci, perché Silvia ebbe dei problemi e mi passò di mente. Ebbene, nel giardino di casa quell’anno i fiori spuntarono di colore bianco”.
Uno spunto per parlare anche di fede: “Sono agnostico. Sì, credo ci sia qualcosa di impalpabile attorno a noi, ma penso che le religioni siano solo un modo per sfruttare questa presenza. Però, episodi come quello dei fiori bianchi lasciano pensare”.
Paolo Bonolis Domenica In – Il libro Perché parlavo da solo, il rapporto con moglie e figli
Venendo al libro “Perché parlavo da solo”, Paolo Bonolis ha spiegato a Domenica In come è nato: “Era un periodo di riflessioni interiori. Pensieri su argomenti vari. Non c’era nessuno con cui parlarne, così le ho scritte, ma senza pensare al libro. Poi, sono state lette da alcune persone che hanno deciso di farne un libro”.
I proventi delle vendite andranno alla ONLUS Ce.R.S., che lavora per consentire ai bambini malati di poter essere curati a casa: “Tendenzialmente, devono stare in ospedale, dividere la famiglia. Noi prepariamo operatori sanitari specializzati per farli curare a casa”.
Sul perché abbia accettato, ha tirato in ballo anche la famiglia: “Mi sarebbe piaciuto leggere un libro scritto da mio padre. Non ho potuto farlo. Allora, ho accettato per lasciare il libro ai miei figli. Vorrei che attivassero i sogni e schivassero le illusioni, che spesso ci vengono come iniettate dagli altri”.
Bonolis ha cinque figli. Due, Stefano e Martina, nati dal matrimonio con Diane Zoeller. Silvia, Davide e Adele dal secondo matrimonio, con Sonia Bruganelli. Con i primi, tenere saldi i contatti non è stato sempre semplice, vista la fine precoce del matrimonio e il loro trasferimento negli USA: “Ebbi delle difficoltà ad essere padre e marito”.
Difficoltà di gestione. Una volta andati lì, è diventato tutto più complicato. Nel tempo ho recuperato il rapporto con loro e i cinque figli hanno un ottimo legame. Siamo un circo, uno più svitato dell’altro”.
Per Sonia Bruganelli si è lasciato andare: “Stiamo bene, ci vogliamo bene, ci difendiamo dalle circostanze della vita e andiamo avanti. Lei è intelligentissima, veloce, brillante, anche un’ottima imprenditrice. La nostra canzone sarebbe “In my defense””. Poi, però, si è alzato ed ha cantato “Stand by me”.
L’inizio di carriera, i momenti clou di Sanremo e il rapporto con Luca Laurenti
Nel lungo racconto a Domenica In, Paolo Bonolis ha parlato anche di carriera. L’inizio, ad esempio, capitato quasi per caso a 3,2,1 contatto!, nel 1980. Aveva accompagnato il suo amico ad un provino, ma fu notato lui.
Mara Venier gli ha chiesto se si emoziona ancora quando va in onda: “L’emozione ce l’abbiamo tutti, l’importante è in cosa la trasformi. A me piace trasformarla in allegria. Se fai uno spettacolo, devi trasformarla in energia da regalare agli altri. È un momento di convivialità. A me piace provare emozioni”.
Sul rapporto con l’inseparabile compagno di avventure, Luca Laurenti: “Luca ormai è un fratello per me. È da 32 anni che lavoriamo insieme e la bellezza di stare con lui è che, come me, non si prende sul serio. Prende sul serio ciò che è necessario e basta. Luca vive in una dimensione tutta sua e questa diversità da tutti noi è bellissima. L’unica cosa che abbiamo in comune tutti è la diversità. Con lui ogni volta è come entrare in una nuova dimensione”.
Dell’esperienza a Sanremo 2005, replicata nell’edizione del 2009, ha ricordato alcuni momenti clou. Soprattutto l’approccio snob di Hugh Grant e quello decisamente amichevole e divertente di Will Smith. Mentre Mike Tyson gli è rimasto impresso per la voce improbabile, se riferita alla sua corporatura imponente. Ma della carriera sanremese dice di portare con sé anche l’improbabile esibizione canora di Antonella Clerici al cospetto proprio di Hugh Grant.
Ampio spazio in Rai per la promozione del libro di Paolo Bonolis
L’intervista di Paolo Bonolis a Domenica In, dunque, si è sviluppata lungo sentieri privi di vere sorprese. Anche perché poche ore prima, sabato notte, era stato ospitato pure in “Io e te” di Pierluigi Diaco, sempre su Rai1. Lì la sua intervista aveva affrontato temi simili. La Rai ha concesso, complessivamente, notevole spazio al presentatore di Canale 5 per promozione del libro “Perché parlavo da solo”.
In generale, i rapporti distesi tra Mara Venier e le reti del Biscione hanno, di fatto, normalizzato il continuo travaso a Domenica In di ospiti legati alla galassia della concorrenza. Una consuetudine positiva e sana per molti aspetti, ma che, portata agli estremi, lascia emergere una certa singolarità.
L’intervista completa a Paolo Bonolis è disponibile su RaiPlay.