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Nella terza serata di Sanremo 2020 Roberto Benigni è intervento ed ha interpretato una versione de Il Cantico dei Cantici. Vi riportiamo integralmente tutto l’intervento del Premio Oscar che ha proposto una versione erotica.
Sanremo 2020 Roberto Benigni interpreta il Cantico dei Cantici in chiave erotica
Dopo aver fatto il suo ingresso trionfale con banda al seguito da Corso Matteotti, Benigni entra al teatro Ariston dove lo attende Amadeus.
Ecco le sue parole:
A Sanremo non potevo presentare una canzone qualsiasi, ma la canzone più bella. Allora mi sono chiesto qual è la canzone più bella da cantare al pubblico di Sanremo e del mondo.
E’ il Cantico dei Cantici che sta nella Bibbia ed è scritta nella storia dell’umanità 2400 anni fa. E’ una canzone che canta l’amore fisico e non è mai stata fatta in televisione.
È il più semplice intreccio di parole che esiste al mondo, la vetta della poesia di tutti i tempi, come un pezzo della Cappella Sistina.
La sua presenza nella Bibbia è molto strana. Nel Cantico dei Cantici c’è molto erotismo e per mantenerlo nella Bibbia hanno trovato delle giustificazioni e hanno dato delle interpretazioni allegoriche e simboliche di questo messaggio d’amore fisico.
I due protagonisti dopo essersi abbandonati all’amore simboleggiano lui Dio lei la Chiesa ed è come se Dio amasse la chiesa.
Inoltre imbarazzava molto il fatto che il poema è dedicato alla femminilità perché la protagonista è una donna.
Molti pensano addirittura che l’autore o l’autrice sia una donna. Possibile che 2400 anni fa una donna possa aver scritto il libro più Santo più bello nella Bibbia?
La sacra scrittura benedice l’amore carnale. Ma quando si arriva al Cantico dei Cantici tutto il dolore, la sofferenza, la guerra, scompaiono perché nel Cantico dei Cantici ci sono cose che fanno molto più paura del dolore. Ovvero l’amore visto come frammento di infinito e l’amore e anche il tema di Sanremo. L’amore è l’infinito messo alla portata di ognuno di noi.
Sanremo 2020 Roberto Benigni continua:
Noi abbiamo avuto il dono grandioso di essere al mondo e non sappiamo perché . Adesso però lo sappiamo, è per amore e ne facciamo sempre poco. Io sarei proprio per farne molto di più anche questa sera qui sul palcoscenico di Sanremo.
L’amore non è possesso è continua conquista. I due protagonisti rappresentano tutte le coppie in tutte le parti del mondo, tutte le coppie che si amano.
Questo è il Cantico dei Cantici. Io adesso lo propongo e spero che anche voi possiate rimanere travolti dall’incanto che ha travolto me la prima volta che l’ho letto.
Non posso farlo tutto. E ho preso soltanto dei pezzi e li ho messi insieme. É come un trailer del Cantico dei Cantici. Se faccio venire il desiderio di andare a leggerlo per me sarebbe una cosa bellissima. Mi sono avvalso dell’aiuto di grandi commentatori poeti e professori per trovare la forma del Cantico dei Cantici che vada bene a tutti.
La versione che propongo non la trovate nella Bibbia. Perché è addirittura anteriore.
É un inno all’amore che non dimenticherete, è veramente un intreccio di parole semplici.L’amore fisico amato e rispettato dalle sacre scritture.
Ma chiunque lo abbia scritto era qualcuno che lavorava per l’eternità e ogni parola è un diamante.
l Cantico dei Cantici di Roberto Benigni
I baci della tua bocca sono il tuo amore che mi morde più del vino, fragranza soavissima è il tuo odore e il tuo nome è desiderio che si spande. Prendimi con te, trascinami con te nella tua camera. Ci alleeremo e gioiremo insieme e gusterò il tuo amore “Oh che delizia è l’amarti”.
Eccoti bella amica mia sei tutta splendore vieni, ho per te dei fili d’oro con bisbigli d’argento. Le tue labbra sono petali in cui sboccia l’indicibile fiore del sorriso. Il tuo odore vince ogni profumo, se muovi gli occhi rinnovi la luce. Io sono del mio amato e il mio amato è mio amore. Tu che la mia anima tocchi, come il mio respiro, come un melo tra gli alberi selvatici, tu sei.
Ho grande voglia di realizzarmi nella tua ombra. E il sesso tuo su me amore è il frutto tuo dolce sulla mia bocca. Portami dove sei tu, pianta il tuo stendardo amore dove ho appoggiato i miei fiori. Sostienimi con bevande di mele perché io muoio d’amore.
La sua mano sinistra è sotto la mia testa, con la destra mi stringi nell’amplesso. Il grappolo di Cipro è per me il mio diletto nella mia vigna. Sopra a me un sacchetto di mirra è per me il mio diletto. Passo la notte fra i tuoi seni. Io vi scongiuro non svegliate il mio amore, non svegliatelo finché non piaccia a lui.
E Benigni continua…
Eccomi Colomba, tu sei bella come una grazia maestosa e terribile, come un esercito schierato di scogli. I tuoi occhi poiché mi turbano, mi eccitano, non resisto, i tuoi seni sono come due caprioli che pascolano fra le rose. Le tue cosce una mano d’artista, come una melagrana spaccata sono i tuoi glutei. La tua veste una manciata di grano in un roseto in mezzo all’inguine.
Quanta grazia e quanto piacere nei tuoi sbattimenti d’amore. L’odore del tuo sesso è l’odore del più soave dei balsami, mi inebria come un giardino chiuso. Tu sei pienezza mia in un giardino chiuso con frutti squisiti. Io dormo ma il mio cuore è sveglio sempre. Il mio diletto mi prendeva, stringeva il mio seno, salvava con quel contatto l’anima mia. Si perdeva per la sua dolcezza quando il mio diletto metteva il suo sesso dentro di me, le mie viscere balzavano, il mio cuore impazziva per lui. Poi lo chiamavo e non mi rispondeva, lo cercavo e non lo trovavo.
Oh vi scongiuro, se incontrate il mio diletto ditegli che sono stata ferita d’amore. Il mio diletto è luminoso come fiamma, lo riconoscerei tra mille. I suoi occhi sono come colombe in uno specchio d’acqua. Il suo ventre sul mio braccio è come un sigillo sul mio cuore. Passione più potente degli Inferi. Passioni che un Dio dell’abisso non può spegnere.
bellissima interpretazione laica di un convinto “credente”