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La quarta serata di Sanremo 2020 è stata la più lunga e irrispettosa verso il pubblico come cerchiamo di spiegarvi nella recensione che proponiamo. Intanto il susseguirsi di 24 esibizioni, intervallate da ospiti e siparietti spettacolari, ha appesantito la resa e ha portato lo show a concludersi alle due e 21 minuti circa dopo la mezzanotte.
L’elemento fondamentale che rende insostenibile la visione complessiva della serata, è ancora una volta la durata oltre i limiti del consentito. Vi si aggiunga l’abbandono di Bugo, il partner di Morgan, che ha lasciato il palcoscenico nello sgomento generale. E si ha una pallida idea della pessima gestione della serata.
Sanremo 2020 recensione quarta serata: torna Fiorello e sdogana i bisogni fisiologici
La quarta serata di Sanremo 2020 è stata caratterizzata dal ritorno di Rosario Fiorello. Dopo l’intervento di Roberto Benigni che, nella serata di giovedì 6 febbraio, aveva raccontato in termini espliciti l’amore fisico, ieri sera Fiorello invece ha sdoganato uno dei bisogni corporali dell’essere umano.
In un monologo sottolineato dalla risata continuativa e quasi isterica, del suo partner fraterno Amadeus, Fiorello ha documentato le varie maniere in cui si possono emettere liquidi attraverso le vie urinarie nel corso delle varie età dell’uomo. Insomma, in termini più spiccioli, lo showman siciliano ha descritto le differenti modalità di fare la pipì.
Non siamo in presenza di una caduta di stile, ma della constatazione che si sta esaurendo la vena creativa del festival. C’è una grande differenza tra la maniera singolare ed elegante con cui Fiorello aveva inaugurato la serata del 4 febbraio, presentandosi con la tonaca di Don Matteo. E sottolineando con un guizzo di intelligente umorismo «l’unico Matteo che in Italia funziona».
Con questa performance sulle esigenze corporali umane, Sanremo 2020 si propone come il Festival dell’erotismo e dei bisogni fisici.
È stato ben evidente nella quarta serata, ma anche nelle due precedenti, che qualunque accenno alla politica è stato bandito. Sanremo ha vissuto il quarto appuntamento in una monotona comicità quotidiana che non ha mai raggiunto quei picchi di intelligente ironia a cui Rosario Fiorello ci aveva abituato.
Fiorello tuttofare, suggella la pace con Tiziano Ferro
Nella parte iniziale della quarta serata di Sanremo 2020, Fiorello ha sentito il bisogno di omaggiare anche Milly Carlucci dopo la parodia di Maria De Filippi che si è trascinata anche giovedì. Rosario Fiorello infatti è apparso sul palcoscenico dell’Ariston con la maschera del Coniglio, con un chiaro riferimento al Cantante mascherato, ultimo show della Carlucci. Anche questa non è un’idea eccezionale.
Inoltre la puntata ha celebrato la pace fatta tra Fiorello e Tiziano Ferro, dopo una serie di tweet e di hashtag apparsi sui social. La ritrovata riconciliazione è stata suggellata con un bacio a stampo sulle labbra.
Fiorello non ha rinunciato ad alcuni suoi “sfizi musicali”. Ha proposto infatti una singolare versione di Montagne verdi sulla musica di Generale di Francesco De Gregori. Un mix di generi a lui da sempre caro.
Sanremo 2020 recensione quarta serata – Il ruolo di Antonella Clerici
Première Dame della quarta serata di Sanremo 2020 è stata Antonella Clerici. La conduttrice è tornata sul palcoscenico dell’Ariston dopo 10 anni. Non ha rinunciato ai suoi vestiti singolari e pomposi ma ha dato un tocco di professionalità, familiare, casereccia e genuina, lontano anni luce dai sofisticati e vacui comportamenti di molte partner di Amadeus. È sembrata quasi una meteora la presenza dell’altra partner, Francesca Sofia Novello. Nonostante sia la fidanzata di Valentino Rossi, ha avuto un ruolo marginale non sottolineato neanche dalla presenza in prima fila del campione delle due ruote.
Amadeus ha cercato di ironizzare e sdrammatizzare la gaffe fatta nel corso della conferenza stampa del 70mo Festival, quando aveva presentato la giovane modella in grado di essere sempre un passo indietro rispetto al suo uomo.
Il Festival continua a protrarsi ben oltre l’una di notte
Un’ultima osservazione: forte del gradimento di pubblico, con ben oltre il 50% di share, Amadeus ha mostrato una insensibilità totale verso coloro che chiedevano un ridimensionamento dello show ed una conclusione ad orari più accettabili. Ha invitato i telespettatori a sacrificare ore di sonno perché questo era il suo Festival.
Ovviamente tutto è stato sacrificato alle esigenze del dio Auditel.