Indice dei contenuti
- 1 Piazza pulita, 19 marzo 2020, diretta della puntata
- 2 Piazza pulita, 19 marzo 2020, Fontana: “Duemila contagiati in una giornata”
- 3 Piazza pulita, 19 marzo 2020, Galli: “Questa è l’onda montante”
- 4 Piazza pulita, 19 marzo 2020, Massini: “Vivere più di prima”
- 5 Piazza pulita, Boccia: “Invito le famiglie a far studiare i ragazzi”
- 6 Piazza pulita, Marzano: “Come si può far capire alle persone che c’è un pericolo se si deve andare a votare?
Stasera, 19 marzo 2020, alle ore 21.15 su La7 andrà in onda una nuova puntata di Piazza Pulita. Il programma di Corrado Formigli racconterà il nostro Paese che lotta contro il coronavirus: gli ospedali al collasso; la crisi economica che va profilandosi; la corsa contro il tempo per la ricerca di una cura e il dibattito sui tamponi.
Piazza pulita, 19 marzo 2020, diretta della puntata
Inizia il programma. Vediamo scene di vita in corsia nell’Ospedale di Treviglio in questi giorni ed ascoltiamo l’appello del Dott. Roberto Allevi. “Ciò che non volevo ormai accade. Devo curare conoscenti e amici, pazienti che mi han visto crescere. Nell’andare via stamane ho lasciato sul tavolo un messaggio a mio figlio e mia moglie: vi voglio bene, pensatemi. Mi sembra di vivere un viaggio senza ritorno. La sola comunicazione con i parenti al telefono, non consona per noi rianimatori, si conclude sempre con la solita frase: auguri, ci risentiamo domani. Voi lì fuori ricordatevi che nulla è lasciato al caso. Per noi operatori sanitari avete tutti la stessa importanza. La vita ha sempre un significato. Anche in tempi difficili come questo”.
Piazza pulita, 19 marzo 2020, Fontana: “Duemila contagiati in una giornata”
Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, è presente in studio. “Duemila contagiati in una sola giornata è un numero che mi spaventa molto. La risposta che è stata data dal sistema sanitario della Lombardia è stato eccezionale però. Spero che le norme che sono state fatte vengano rispettate e che non ci sia bisogno dell’intervento dell’esercito. Oggi il vicepresidente della Croce Rossa Cinese mi ha detto: con tutta questa gente che circola non interromperete mai il virus in Lombardia”.
Fontana denuncia che sono rimasti pochi letti in terapia intensiva e che c’è carenza di personale. “Voglio fare un appello a tutti i medici da poco in pensione o che stanno svolgendo un’attività alla quale possono temporaneamente sottrarsi, e ai giovani che han concluso la specialità: vengano a darci una mano”
Interviene il Prof. Romagnani – Immunologo dell’Università di Firenze: “Non c’è stata una sufficiente ricerca di portatori del virus, che come sappiamo possono essere sani ma portatori del virus. Adesso è molto importante per le altre regioni, non per la Lombardia, scoprire i portatori sani annidati nelle categorie attive – come i medici, gli infermieri, coloro che hanno in cura le persone anziane nelle case di riposo, le forze dell’ordine, coloro che lavorano nei supermercati”.
Piazza pulita, 19 marzo 2020, Galli: “Questa è l’onda montante”
Si parla della Corea del sud. Ad oggi è il Paese che ha fatto più tamponi al mondo ed ha evitato il lockdown totale.
In Italia al momento sono 3559 (10% dei casi totali) i contagiati appartenenti al personale sanitario, che dichiarano carenza di mascherine e materiale di prevenzione.
“Non si tratta di ridere o piangere. Bisogna prendere atto del problema e sapere che ci accompagnerà per un periodo significativo. Ahimè non sappiamo dire quanto, ma sicuramente non sarà breve. Abbiamo una situazione attuale che non deve scoraggiarci rispetto ai possibili risultati delle misure di contenimento che sono state prese. Il distanziamento sociale è di importanza fondamentale! Ciò che vediamo ora è il risultato del periodo prima che venissero prese le misure di prevenzione, questa è ancora l’onda montante. I casi registrati sono nettamente inferiori rispetto ai casi reali, sono solo quelli fortemente sintomatici sottoposti a tampone” – dichiara l’Infettivologo Massimo Galli.
Piazza pulita, 19 marzo 2020, Massini: “Vivere più di prima”
“C’è un momento in cui le parole diventano schiaffi. Il Coronavirus ha ucciso una persona che conoscevo. Me l’ha comuicato sua figlia, Chiara. Non ha potuto neanche comprare dei fiori e perciò ha chiesto al figlio di disegnare una corona di fiori su un foglio e l’hanno mandata via email alle Pompe Funebri. Hanno pregato l’incaricato di attaccarla sulla bara con lo scotch. Ieri quando sono passati i camion dell’esercito, Chiara mi ha raccontato di aver pensato che lì dentro ci poteva essere anche suo padre. Dopo questa storia il Coronavirus ha smesso per me di essere una parola” – racconta Stefano Massini, che ci sprona poi a stare a casa ed a prepararci al momento in cui ritroveremo la nostra libertà. “In questo momento la nostra occupazione deve essere quella di salvarci la vita. Ma facciamoci una promessa: quando ne usciremo, vivi, faremo di tutto per vivere non come prima, ma più di prima” – conclude.
L’inviato del programma si reca alla sede Amazon di Piacenza. I dipendenti scioperano perchè non vengono tutelati, manca la possibilità di mantenere le distanze di sicurezza, mancano le misure di prevenzione. 1500 dipendenti lavorano a pieno ritmo. “Ci sentiamo abbandonati dalla nostra ditta, ma anche dallo Stato che permette questo” – dicono. In queste settimane si è triplicato il carico di lavoro e loro non hanno la possibilità di fronteggiare questo quantitativo di lavoro in sicurezza.
Maurizio Landini, Segretario generale della Cigl, commenta infuriato il filmato: “Abbiamo fatto un accordo che dice che per poter produrre bisogna garantire la sicurezza rispettando tutte le norme. Se non hai le protezioni individuali – come Amazon, che non è un servizio essenziale – non si dovrebbe poter lavorare. Non è accettabile che il profitto di Amazon venga prima della sicurezza delle persone!”
“E’ sbagliato dire che tutte le imprese devono avere una riduzione delle tasse. Ci sono attività ed imprese che possono tranquillamente pagarle, devono essere aiutate le piccole imprese” – chiosa Landini.
Piazza pulita, Boccia: “Invito le famiglie a far studiare i ragazzi”
Si parla dell’inevitabilità del prolungamento della quarantena e della chiusura delle scuole. “Sarebbe poco serio dare una data. I primi effetti veri della chiusura di attività e scuole potremo valutarli tra una settimana, non prima. Le scuole si stanno attrezzando per potenziare le piattaforme e consentire lo studio da casa. I ragazzi faranno una sperimentazione mai vista, provando a studiare da casa. Invito le famiglie a far studiare i ragazzi 5 ore al giorno in maniera rigorosa” – dice Francesco Boccia, Ministro per gli affari regionali e le autonomie.
Viene mandato in onda un filmato che mostra ciò che accade nelle case delle famiglie in quarantena. Per una famiglia con due bimbi piccoli è difficile gestire la vita quotidiana e ci vuole tutto l’impegno possibile per riuscire ad andare avanti con serenità.
“Il virus è un parassita. Passa da una persona all’altra. Per fermare il virus dobbiamo allontanarci tra di noi, così gli impediamo di fare copie di se stesso. Dobbiamo rompere la catena di trasmissione. Bisogna stare a casa. State a casa. Prendetevi cura di voi stessi. Solo così il virus smetterà di passare da una parte all’altra” – dice la Dottoressa Elisabetta Groppelli.
Piazza pulita, Marzano: “Come si può far capire alle persone che c’è un pericolo se si deve andare a votare?
Interviene la filosofa Michela Marzano, che parla di resilienza e resistenza del popolo Italiano: “La gente sta reagendo perché questo significa proteggere gli altri e sé stessi. I flash mob dalle case sono un modo per dire: ‘Ci siamo. Cerchiamo di attraversare questo momento’ ”.
La Marzano confronta poi la situazione Italiana con quella britannica e quella francese. “Si sta parlando di valori opposti: da un lato la salvaguardia della salute delle persone, dall’altro la massimizzazione del servizio economico. Macron ha cercato di seguire il modello Johnson. Aveva spronato la gente ad uscire, ma si è reso conto che i costi in termini di vite umane rischiavano di essere grandissimi. E’ stato però contraddittorio. Come si può far capire alle persone che c’è un pericolo se le scuole sono chiuse, ma si deve andare a votare?”
Formigli si collega con alcuni Italiani che vivono all’estero.