Indice dei contenuti
- 1 Quarta repubblica, caos dichiarazioni Conte: intervengono Renzi, Sallusti e Maglie
- 2 Quarta repubblica, caos dichiarazioni Conte, Maglie: “Ascrivibile ad una crisi isterica”
- 3 Quarta repubblica, caos dichiarazioni Conte, Sallusti: “Non rappresenta nessuno”
- 4 Quarta repubblica, le dichiarazioni di Renzi
- 5 Quarta Repubblica, Matteo Renzi: “Meno male che c’era l’Europa”
- 6 Quarta Repubblica, ulteriori interventi
- 7 Quarta Repubblica, il divario tra nord e sud
- 8 Gli ospiti di questa sera
Quarta repubblica, caos dichiarazioni Conte. Nuovo appuntamento con Quarta Repubblica. Stasera, 13 aprile 2020, il programma di Nicola Porro è andato in onda eccezionalmente dalle ore 20.45 su Retequattro. Tematica principale della puntata è stata ancora una volta l’emergenza Coronavirus, ma a suscitare un forte dibattito è stata soprattutto la conferenza stampa tenuta lo scorso 10 aprile dal Premier Conte.
Quarta repubblica, caos dichiarazioni Conte: intervengono Renzi, Sallusti e Maglie
Molti sono stati gli interventi di commento alla scelta di Conte di puntare il dito contro Salvini e la Meloni – accusati di aver infangato il modus operandi del Governo
Matteo Renzi ha criticato la conferenza stampa di Conte a reti unificate e si è lasciato andare ad una frecciatina polemica: “Il presidente del Consiglio fa molte dirette a reti unificate, io in tre anni non ho fatto una sola diretta a reti unificate, perché penso che nel nostro sistema la diretta a reti unificate sia pertinenza del solo Presidente della Repubblica. Ma io non avevo neanche Rocco Casalino come portavoce”.
Il leader di Italia Viva ha però anche sostenuto la necessità di mettere da parte le polemiche: “Si può discutere sullo stile di comunicazione del Presidente del Consiglio: predilige le conferenze stampa a reti unificate, ha un approccio sensibile a questi argomenti […]. Detto tutto questo, basta polemiche. Conte è il Presidente del Consiglio di tutti gli Italiani”.
Quarta repubblica, caos dichiarazioni Conte, Maglie: “Ascrivibile ad una crisi isterica”
Maria Giovanna Maglie ha usato espressioni forti per definire il gesto di Conte: “Hanno turlupinato l’opposizione per più di un mese e l’opposizione ha dovuto fingere di crederci, ha dovuto accettare di andarsi a sedere due,tre, quattro volte, ad un tavolo di trattativa. Delle proposte non ne è stata accettata una, su 200 emendamenti della Lega, ma stesso vale anche per Forza Italia e gli altri. Non è stata ascoltata nessuna richiesta. Era fasullo il problema della collaborazione e dell’unità. Io sono contraria all’unanimismo, in qualsiasi momento venga invocato. L’opposizione c’è per stimolare il Governo. Quello che ha detto Conte l’altro giorno però è ascrivibile ad una crisi isterica”.
Luisella Costamagna ha difeso Conte, pur non condividendo la scelta di intervenire in conferenza stampa: “E’ indubbio che il Premier Conte avesse ragione in merito agli attacchi subiti da Salvini e la Meloni, che l’hanno accusato di alto tradimento, giuda, traditore…e ha ragione a dire che hanno detto delle falsità agli Italiani dicendo che il MES era stato attivato – cosa non vera. Dopodiché a me personalmente non è piaciuto il contesto in cui ha risposto perchè era comunque un momento in cui gli Italiani attendevano indicazioni sulla loro vita e non era opportuno fare polemica politica. Se attacchi devi essere inattaccabile e non sbagliare le date, ma nei fatti ha perfettamente ragione”.
Quarta repubblica, caos dichiarazioni Conte, Sallusti: “Non rappresenta nessuno”
Anche Stefano Cappellini non è stato netto nell’attacco a Conte, ma riconosce errori ad entrambe le parti politiche:“Quando si chiede il rispetto di un galateo bisognerebbe essere pronti anche rispettarlo. Ciò che più ha disturbato i sovranisti è che hanno attaccato Conte per una scelta inopportuna del momento. Dall’altra parte non mi pare però si sia rispettato il galateo istituzionale e le accuse mosse al Presidente del Consiglio erano piuttosto sgrammaticate nei modi e nei toni. Certo non è stata formulata a reti unificate, ma non per questo era più digeribile”.
Duro il commento di Alessandro Sallusti, che ha aspramente criticato il Premier:“Conte non rappresenta nessuno, ha il voto di 500, più o meno, tra deputati e senatori, ma vuole gestire questa emergenza tenendo fuori dalla cabina di regia il 50% degli Italiani, perchè l’opposizione ed i partiti di centrodestra questo rappresentano, il 50% degli Italiani. Perchè il Governo si ostina a tenere fuori dalla gestione dell’emergenza le forze di opposizione? Credetemi, se c’è una angoscia che attanaglia Berlusconi è proprio questa: che la sua disponibilità non è stata ricevuta, ma è stata addirittura respinta” .
Quarta repubblica, le dichiarazioni di Renzi
Oltre ad esprimersi sulla conferenza stampa di Conte, Matteo Renzi, ha commentato la situazione attuale e l’approssimarsi della Fase 2: “Ci sarà un nuovo mondo dopo il Coronavirus e l’Italia e la Francia avranno molto da giocare. Per molti mesi dovremo vivere in una normalità strana però. […] Questo virus ci ha devastato la vita. Ci ha fatto molto male e continua a farlo. Io non dimentico che ancora oggi abbiamo raggiunto i 20000 morti. Dobbiamo tenere in mente le immagini delle persone che se ne vanno senza un saluto. A me questa è una cosa che fa uscir di testa. E’ però un virus da cui si può uscire; lei è tornato più in forma che mai. Quindi di conseguenza dobbiamo pensare anche ad un dopo”.
Il leader di Italia Viva ha criticato la scelta di chiudere le scuole, avrebbe preferito si potessero sostenere gli esami di terza media e la maturità, ma prendendo atto della decisione del Governo sfrutterebbe questo tempo per ristrutturare gli edifici scolastici.
Quarta Repubblica, Matteo Renzi: “Meno male che c’era l’Europa”
Renzi si è espresso anche in merito alla riapertura delle attività e delle imprese. “Smettiamo di pensare che l’Italia sia un paese di serie B che può chiudere senza ripercussioni. Qualcuno mi ha detto che ero ‘un imbecille’ perchè pensavo di riaprire, però c’è un gigantesco problema di liquidità. Io sono straordinariamente ottimista sul futuro dell’Italia. Tra due anni, quando il virus sarà passato, saremo in grado di costruire un mondo molto più forte per l’Italia. Però bisogna arrivarci vivi. Se le aziene, i liberi professionisti…le famiglie che hanno un mutuo da pagare, non hanno una sorta di ponte da qui al momento in cui si ripartirà, avremo delle macerie. La gente blocca i consumi”.
Secondo Renzi l’altissimo numero di contagi in Italia non è colpa di un errato comportamento degli Italiani (da lui definiti “bravissimi”), ma della mancanza di mascherine e di dispositivi di prevenzione. Parlando della discussione europea ed il MES, il politico è andato volutamente controcorrente: “Meno male che c’era l’Europa che c’ha salvato dal default. Se avessi la possibilità di prendere 37 milioni di euro e darli agli Italiani, li prenderei”.
Quarta Repubblica, ulteriori interventi
Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), è intervenuto per spiegare le ripercussioni che l’emergenza sanitaria avrà nel suo settore. E’ stato stimato che la filiera automobilistica venderà 600000 auto in meno il prossimo anno. Questo comporterà un introito di circa 80 miliardi di euro in meno per l’Italia (10-11% di PIL).
Sono poi intervenuti Giampiero Mughini e Daniele Capezzone. Quest’ultimo ha fortemente criticato il “modello Italia”, poichè a suo parere in questo modo il nostro Paese rischia di rimanere indietro rispetto al resto dell’Europa. Di diverso avviso Mughini, che si è espresso con enfasi dando peso al grande numero di vittime: “Ci si abitua alle cifre dell’orrore. In nessuna battaglia in Afghanistan gli occidentali hanno perso tanti uomini quante sono state le vittime Italiane oggi. Questa è la misura della nostra tragedia. Nessuno ha la ricetta magica, non c’è un professore in tragedie”.
Quarta Repubblica, il divario tra nord e sud
Sileri, Vice Presidente del Ministero della Salute, ha parlato del divario nei numeri di contagio tra nord e sud Italia: “E’ evidente che in Lombardia la presenza del virus è molto diversa che nel resto d’Italia. E’ importante partire con i test sierologici, per avere una migliore fotografia della situazione”
Il Presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha concordato con Sileri, evidenziando un elemento – a suo parere – indispensabile per la ripresa: “Diversificare da regione a regione è fondamentale per ripartire“.
L’imprenditore Fabrizio Di Amato si è espresso positivamente nei confronti di Vittorio Colao, capo della task force per la ricostruzione dell’Italia dopo l’emergenza: “Colao ha una grande visione strategica, ma il resto della commissione è fatta da troppi professori. La grande assente è proprio l’impresa, spero che Colao ci voglia coinvolgere”.
Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha confessato di aver preso l’iniziativa e di aver agito contro le direttive del Governo nel corso dell’emergenza: “Ho tamponato tutti contro le direttive. Ho fatto i tamponi a tutti i 3000 cittadini di Vo e dopo la quarantena li abbiamo rifatti. Da questa decisione è nato uno studio scientifico di alto valore a livello internazionale”.
Gli ospiti di questa sera
Tra gli altri ospiti della puntata anche:
- l’europarlamentare Simona Bonafè (Pd)
- i deputati Alessandro Cattaneo (FI) e Andrea Delmastro (FdI)
- la segretaria della Cisl Annamaria Furlan
- gli imprenditori Fabrizio Di Amato, Nicoletta Spagnoli
- e poi ancora Vittorio Sgarbi, Vittorio Feltri, Alessandro Sallusti, Michele Brambilla, Piero Sansonetti, Pietro Senaldi, Stefano Cappellini, Giampiero Mughini, Federico Rampini, Daniele Capezzone, Maria Giovanna Maglie, Luisella Costamagna, Carlo Puca e Pietrangelo Buttafuoco