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Carta Foxy ha realizzato un nuovo spot in TV, in rotazione da pochi giorni. Fa riferimento alla pandemia di COVID-19, rinunciando alla retorica abusata del patriottismo o del ringraziamento agli italiani. Peraltro, utilizzata in altre occasioni.
Ha optato per la celebrazione del proprio impegno al fianco di Unicef nella lotta al virus. Un frame altrettanto logoro ma espresso con immagini differenti da quelle cui ci hanno abituato i brand negli ultimi mesi.
Spot in TV Carta Foxy – La volpe e Unicef al fianco degli ospedali
Carta Foxy lavora al fianco di Unicef da anni. I primi spot in tv che segnano la collaborazione risalgono all’inizio degli anni Duemila e da allora l’azienda ha supportato molte campagne dell’organo delle Nazioni Unite. In particolare, partecipa ogni anno alla raccolta fondi tramite le vendite della celebre Pigotta, la bambola del’Unicef.
Questa volta, le circostanze hanno aperto lo spazio per un’iniziativa diversa. Foxy e Unicef si sono unite per fornire materiale ad alcuni ospedali. L’impegno del produttore di carta si aggira intorno ai 200mila euro e garantirà agli operatori sanitari i dispositivi di protezione necessari.
Lo spot è realizzato sotto forma di graphic novel e si affida ad immagini simbolo di queste settimane. Compare l’immancabile volpe, simbolo storico della Foxy. Ci sono le strade cittadine deserte, in cui però circolano gli operatori della logistica, grazie ai quali continuano molte attività. Si vedono le mascherine, oggetti tanto semplici quanto preziosi e agognati nella situazione attuale.
L’assenza di parlato, invece, rimarca l’abbandono (almeno in parte) della retorica compiacente e adulatoria su cui hanno puntato tante aziende. L’audio si affida solo ai suoni ambientali all’inizio della pubblicità, mentre quando entra nel vivo, emerge la canzone “You’re my life” di Common Mama.
Spot in TV Carta Foxy – Il video graphic novel della pubblicità
La pubblicità di Carta Foxy insieme a Unicef è stata curata da Havas Milan e la realizzazione del graphic novel diretta da Laura Trovalusci. Sarà seguita nelle prossime settimane da altri spot in TV.
Il video dura trenta secondi e si apre con la volpe di Foxy al centro di un grosso incrocio cittadino. Il tono di blu dei disegni accentua la sensazione di un’atmosfera sospesa e senza brio. I marciapiedi sono deserti, il cinguettìo degli uccelli ha soppiantato il frastuono del traffico. I semafori continuano ad alternare i colori senza troppa utilità. C’è un tram, ma sembra laconicamente fermo alla banchina.
Le foto e i video di animali selvatici nel centro delle metropoli sono un’altra costante di questa pandemia. Su di loro è stata costruita la narrazione della “natura che si riprende i suoi spazi”, in parte veritiera, per molti versi illusoria. Tuttavia, resta un’immagine funzionale più che mai all’obiettivo di Foxy.
La volpe esplora le strade e nota il facchino di un corriere caricare diversi scatoloni dell’Unicef sul furgone. Nel susseguirsi dei pacchi, però, una mascherina cade sull’asfalto. Il corriere riparte senza accorgersene, ma è la volpe a capire l’importanza di non smarrire anche un singolo dispositivo come quello. La raccoglie e insegue il furgone fino all’ospedale, dove il materiale sarà scaricato.
Lì avviene il passaggio simbolico tra la Foxy e gli ospedali. L’operatore, protetto da tuta e maschere anti-epidemiche, si inginocchia con solennità e raccoglie la mascherina dalla volpe. La pubblicità si chiude con una carezza all’animale. Allo stesso tempo, ringraziamento e sottolineatura di quanto in questa fase siano importanti pure i piccoli gesti.
La rinuncia di Foxy ad alcuni cliché
Foxy ha scelto, dunque, di sospendere la narrazione su cui tanti brand hanno strutturato la comunicazione da marzo. Spot tv in cui le aziende abbondano nei ringraziamenti agli italiani. Nella celebrazione dello spirito unitario e della speranza di cui deve alimentarsi.
È altrettanto evidente che si tratta di una parentesi. Alcune pubblicità del marchio hanno già fatto e faranno ricorso a quell’espediente. Inoltre, l’immagine dell’azienda che si sacrifica per gli italiani e promuove iniziative apparentemente disinteressate non è meno logora.
Ciò nonostante, alcune scelte nella realizzazione della pubblicità la rendono efficace. Il graphic novel, innanzitutto. Come la scelta di rinunciare a testi emotivamente stereotipati, letti da voci fuori campo.
Consente di raggiungere il legittimo obiettivo di far risaltare una propria iniziativa, senza limitarsi ai cliché.