La compagnia telefonica TIM negli ultimi giorni ha presentato un nuovo spot in tv. La pubblicità celebra l’azienda come elemento unificante dell’Italia, grazie al ruolo di leader nell’evoluzione delle telecomunicazioni. Dopo molto tempo, la musica di Gioachino Rossini sostituisce il tormentone Stella stai cantato da Mina.
Spot in TV TIM – La storia delle telecomunicazioni
Lo spot di TIM passa in rassegna le novità che hanno stravolto le telecomunicazioni nell’ultimo secolo. Dalla posa dei primi cavi telefonici, alla realtà aumentata e alle intelligenze artificiali del prossimo futuro. Una corsa senza sosta che ha cambiato il mondo.
La pubblicità di TIM vuole soprattutto esaltare l’azienda come motore delle innovazioni italiane nel settore. Prima come monopolista pubblico SIP, poi come Telecom Italia, ora come TIM.
Un ruolo che continua a reclamare soprattutto negli spot, ma che corrisponde sempre meno allo spirito della società. È diventata una compagnia privata ed è difficile sovrapporla ancora al simbolo dell’interesse nazionale che era negli anni raccontati dalla pubblicità.
Tuttavia, la società quel ruolo l’ha avuto e gioca la carta che riallaccia il filo con il passato in ottica futura.
TIM non celebra il 5G come una delle avanguardie contemporanee. Argomento divisivo nel nostro paese, anche se la stessa TIM lo ha accolto con entusiasmo in un’altra pubblicità. Ma i nuovi standard di trasmissione mobile sono dietro l’angolo quando lo spot si proietta nel futuro.
TIM vuole presentarsi ancora una volta come attore fondamentale nella transizione delicata e cruciale che ci aspetta. Al di là di quanto sia cambiata nel corso degli ultimi decenni, l’azienda è tra i leader del settore e gestisce gran parte della rete telefonica italiana. Una posizione da cui sceglie di evocare la sua centralità.
Il video della pubblicità TIM con immagini storiche
Il video della nuova pubblicità TIM è realizzato da Think Cattleya. Ad idearlo, invece, gli uffici marketing del brand stesso. Per realizzarlo, TIM ha attinto dagli archivi interni e da quelli pubblici, ma anche dai filmati d’annata dell’Istituto Luce. Ha scelto, infatti, di iniziare il racconto dalla posa dei primi cavi telefonici, negli anni ’20 del Novecento. Fotogrammi in bianco e nero in cui gli operai srotolano chilometri di linea sottotraccia, sui fondali marini o sui pali.
Poi, il perfezionamento e i nuovi servizi di una rete che inizia a prendere le sembianze odierne. Piccoli step per tecnologie oggi considerate rudimentali, ma che a metà del secolo scorso rappresentavano una rivoluzione.
Seguono l’introduzione dei primi telefoni cellulari con tecnologia GSM e di internet. Infine, l’ADSL, le smart tv, il 4G, la fibra e la realtà aumentata che allude, tra le altre cose, alle potenzialità del 5G. Non a caso, ripropone alcuni frammenti della pubblicità di successo girata a Portovenere, con cui TIM annunciò il suo ingresso nell’era 5G.
Un susseguirsi di immagini incalzante, per rendere l’idea di uno sviluppo senza soluzioni di continuità, veloce, da cogliere e dal quale lasciarsi trasportare. Il claim, non a caso, recita: “Il futuro. Insieme”.
Il ritmo è reso ancora più vivace dalla musica di Gioachino Rossini. Nei sessanta secondo della pubblicità TIM non ci sono voci fuori campo, solo le note de Il Signor Bruschino, scritte dal compositore marchigiano.
In qualche modo, anche questa rappresenta una novità. Dopo mesi di Stella stai cantata da Mina nell’ossessivo ritornello ormai conosciuto come “Scivola, scivola, scivola”, cambia la musica scelta da TIM.
C’è da dire, però, che campagne istituzionali come questa appartengono ad un filone pubblicitario differente rispetto a quelle dedicate ai prodotti commerciali. Non vuol dire, dunque, che il tormentone di Mina vada in soffitta.