Naturalmente gli ascolti sono stati buoni, nonostante si tratti di un prodotto che non ha fatto certo della qualità la sua carta vincente. Gli avvenimenti principali ruotano intorno alla famiglia Fontamara e i suoi eredi. Sullo sfondo, appena abbozzata, peraltro male, l’Italia che va dal periodo fascista agli anni del dopoguerra.
Una fiction davvero scadente. Nemmeno tuffandosi nel mare della diplomazia e degli eufemismi si riuscirebbe a definire altrimenti un prodotto così mal confezionato. Con l’uscita di scena (attraverso morti violente sono scomparsi più personaggi di quanti ne siano rimasti in vita) di Carmen Fontamara, interpretata dalla Arcuri, e di Nito Valdi, Gabriel Garko, ci si è solo illusi che le new entry e la restante parte del cast potessero dare prove migliori con la recitazione. Invece no, anzi il risultato è stato proprio quello di farci persino rimpiangere i presunti “ re e regina delle fiction di casa nostra”.
Non è bastata a far dimenticare la “sopraffina mimica facciale” e la parlata burina di Carmen, la vedova nera Ortensia, donna cinica, opportunista e anche un po’ ninfomane. Le ha prestato il volto (e la voce) Laura Torrisi, attrice, ex partecipante del Grande Fratello e attuale compagna di Leonardo Pieraccioni. Non so se vada fiera del suo passato da reality, ma una cosa è certa: nella casa di Canale 5 non ha dovuto recitare e la sua prova è stata sicuramente migliore.
Gli eredi Fontamara hanno dato il colpo di grazia. Da un lato il viscido personaggio di Giulio (nato dalla relazione tra Carmen-Arcuri e Giancarlo-Francesco Testi) assetato di potere, senza scrupoli, si macchia dei più efferati delitti e delle più scabrose scene di sesso, praticamente quattro o cinque a puntata. Ma il delitto più grande è quello fatto ai danni della recitazione dall’attore che lo interpreta, Christopher Leoni. Sicuramente un bel vedere per il pubblico femminile, ma davvero inesperto e probabilmente avrebbe dato il meglio nei fotoromanzi.
Dall’altro lato l’eroe buono, il sacerdote Valerio, fratellastro del perfido Giulio. Ma anche qui recitazione non pervenuta: Massimiliano Morra, già visto in Pupetta (altro kolossal tra le trash-fiction di Canale5), come ha spontaneamente ammesso in alcune interviste è un modello prestato alla recitazione. E si vede.
Non salvano l’imbarazzante livello generale gli altri ruoli minori che orbitano intorno alla trama: Liliana Pratesi (Eva Grimaldi) che nella fiction è la svampita ‘madre adottiva’ della terza erede Lara Fontamara , ruolo che avrebbe dovuto strappare qualche risata, ma l’atteggiamento da Nonna Papera non ha funzionato; Gigliola (Adua Del Vesco) , figlia di Ortensia e perennemente innamorata di un Valerio alle soglie del sacerdozio, riesce a regalare qualche sprazzo interessante, per nulla credibile nella sua interpretazione; Gaia (Alessandra Barzaghi) che attira subito l’attenzione, ma non per la recitazione, bensì per l’improbabile parruccone che è costretta ad indossare;la bellissima Lara (Jennifer Bianchi) dalla bellezza tanto raffinata dal sembrare totalmente avulsa dal contesto.
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Se a tutto ciò (che è già abbastanza) si aggiungono spargimenti di sangue ed omicidi efferati, squallide ed inopportune scene di sesso, dialoghi imbarazzanti e gli ancor più imbarazzanti doppiaggi, un banalissimo finale da recita di scuola elementare funzionale a far capire che ci sarà una terza serie, ne vien fuori la fiction che si candida degnamente ad essere la peggiore di questo anno televisivo da poco inaugurato.
Verrebbe da dire che la fiction non è proprio “arte di casa nostra”!