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Questa sera, mercoledì 21 ottobre 2020, torna alle 21.20 su Italia 1, l’appuntamento con Le Iene Show. Ieri, infatti, l’appuntamento del martedì non è andato in onda per non sovrapporsi con l’ultima puntata di Temptation Island, andata in onda su Canale 5. Conducono Nicola Savino con le voci della Gialappa’s Band, e torna Alessia Marcuzzi, risultata negativa all’ultimo tampone.
Fra i servizi in onda questa sera, anticipati sul sito Iene.it, uno speciale sul Covid. Che succede a chi risulta negativo al tampone, ma accusa ancora i sintomi della malattia? La Iena Alessandro Politi ha intervistato al riguardo il professor Francesco Landi del Policlinico Gemelli di Roma. E ha parlato con pazienti negativizzati, ma che, a distanza di mesi, non si sentono guariti.
Poi, un servizio di Silvio Schembi documenta il sequestro di 18 pescatori di Mazara del Vallo, bloccati in Libia durante una battuta di pesca in acque internazionali. Sembra che né la Marina Militare Italiana, né le barche della missione “Vigilanza Pesca” siano intervenute in loro soccorso.
Le Iene Show 21 ottobre, la diretta
Il primo servizio descrive il modello “libero” attuato dalla Svezia nei confronti del Covid. Non sono state attuate normative specifiche o restrizioni, affidandosi solo alla responsabilità dei cittadini. Ma il modello svedese, ad oggi, sembra non funzionare affatto.
Quindi, è lanciato il servizio sui 18 pescatori di Mazara del Vallo sequestrati più di un mese e mezzo fa dalle forze libiche. La notizia è passata in sordina, anche perchè capita spesso che le forze libiche fermino dei pescherecci per degli accertamenti, anche se si trovano in acque internazionali. La differenza, stavolta, sta nel fatto che i pescatori arrestati non sono ancora stati liberati. Inoltre, le motovedette che hanno fermato i pescatori sarebbero le stesse donate dal governo italiano ai libici per arginare l’immigrazione clandestina.
Oltretutto, come mai nessuno è intervenuto a salvaguardia dei pescatori? Eppure esiste un corpo militare, denominato Vigilanza Pesca, che ha proprio il compito di vigilare sui pescatori che si addentrano nelle acque internazionali prossime alla Libia. A complicare la situazione, il fatto che la Vigilanza Pesca sembri inattiva da tempo, e la decisione arbitraria del governo libico di appropriarsi di parte delle acque internazionali.
Interrogato sull’argomento, il ministro Luigi di Maio risponde che “I pescherecci sono entrati in una zona non autorizzata sorvegliata da militari.”. Lasciando intendere che, quindi, l’Italia abbia rinunciato alle acque di cui i libici si sono appropriati, per non creare tensioni.
A rendere ancor più drammatica la vicenda, la possibilità che il governo libico intenda scambiare prigionieri libici con i 18 pescatori. Il tutto nel rispetto degli accordi internazionali.
Le Iene Show 21 ottobre, il viaggio in moto di Marika
Dopo il servizio di Luigi Pelazza della settimana scorsa, sono iniziate le indagini interne. La Iena aveva scoperto un giro di droga e soldi che coinvolgeva Vigili antidroga corrotti. Domani sarà mandato in onda un ulteriore servizio al riguardo.
Quindi, dopo una breve interruzione pubblicitaria, è trasmesso un servizio che riassume attraverso riprese inedite il viaggio attraverso la Sardegna organizzato per Marika dalle Iene. La ragazza, affetta da una grave tetraplegia, aveva da sempre un grande desiderio: fare un viaggio in moto.
L’avventura inizia presto, quando un percorso sterrato mette in difficoltà Simone Zignoli, l’esperto motociclista che sta aiutando le Iene in quest’impresa. Ma la positività di Marika e il suo entusiasmo sono coinvolgenti, e tutto prosegue per il meglio. La sicurezza che acquisisce durante il viaggio, oltretutto, le stanno facendo bene.
Fra le avventure vissute da Marika, non c’è stato solo il viaggio in moto. Ma anche una notte passata in campeggio nella foresta, con un bivacco identico a quello dei pastori sardi del passato, e un bagno in mare fra le onde. Non mancano momenti di profonda commozione, durante i quali Marika lascia andare le proprie emozioni.
Il viaggio di Marika continua la settimana prossima con l’ultima parte del servizio a lei dedicato.
Le Iene Show 21 ottobre, i fondi Europei che non sappiamo spendere
La recente questione del MES e del Recovery Fund ha portato alla luce una gran quantità di soldi europei a fondo perduto (che non vanno restituiti) forniti dall’Unione Europea anni fa all’Italia. Molti di questi fondi sono oggi in scadenza, e presto non saranno o già non sono più disponibili. Il problema, stando ai sindaci e agli esperti intervistati, risiederebbe nell’eccessivo decentramento della pubblica amministrazione.
Alle Regioni, alle province, ai sindaci, alle autorità locali non sarebbero fornite le competenze necessarie per gestire l’afflusso di fondi. Con il risultato che, ad esempio, solo l’1% degli ingenti fondi europei affluiti negli anni scorsi in Sicilia è stato speso per infrastrutture, mentre gli altri, sono rimasti sospesi. Peggio, a volte con il denaro pubblico le pubbliche amministrazioni hanno comprato strutture o macchinari mai utilizzati.
“Se non riusciamo a spendere 20 milioni, con tutto il bisogno attuale, come possiamo fare un piano efficiente per i miliardi in arrivo del Recovery Fund?” si chiedono le Iene.
Le Iene Show 21 ottobre, lo scherzo ad Alessio Cragno
La vittima dello scherzo delle Iene di questa puntata è il portiere Alessio Cragno. Al giovane sportivo della nazionale sarà fatto credere che due suoi colleghi sono stati coinvolti in un giro di scommesse clandestine. Avrebbero accettato di truccare alcune partite per guadagnare soldi con le scommesse. E chiedono a Cragno di aiutarli, partecipando alle truffe con loro.
Ovviamente, Cragno non cede alle lusinghe del denaro. Ma lo scherzo è ben organizzato, e coinvolge numerosi attori che si fingono parte della mafia russa. Viene fuori che in realtà i due compagni di squadra di Cragno hanno dei debiti con il Boss Russo. E l’unico modo di aiutarli è truccare lui stesso alcune partite, per ripagare i debiti dei suoi compagni.
Nonostante la situazione critica, Cragno non perde la sua integrità, e fino all’ultimo rifiuta le offerte di corruzione.
L’app Immuni non funziona?
Giulio Golia è risultato positivo al Covid più di 10 giorni fa. Da casa ha condotto un’indagine sull’efficacia dei test pungidito, andata in onda la settimana scorsa. Inoltre, aveva approfondito le sue ricerche valutando l’efficienza della segnalazione della sua positività agli sviluppatori dell’app Immuni. Era riuscito a farsi segnare come positivo solo 10 giorni dopo l’esito del tampone, in seguito a numerose e costanti segnalazioni.
Se la situazione fosse la stessa per tutti i cittadini italiani positivi al tampone, significherebbe che scaricare l’app Immuni non serve a nulla, perchè le segnalazioni non sono aggiornate, e il numero di download della app non è un indicatore dell’efficienza della stessa.
Però, le Iene invitano a scaricare l’app Immuni, uno strumento indispensabile nel tracciamento dei contagi.
Cosa rimane in chi guarisce dal Covid
Dal Covid si guarisce completamente? Stando agli intervistati delle Iene, non sempre. Ci sarebbero sintomi che permangono anche dopo la sindrome acuta del Covid, e che si verificano circa nel 32% dei guariti. Affaticamento e spossatezza, affanno, dolori articolari, perdita di gusto e olfatto: la sindrome Post Covid, stando al Professor Francesco Landi, ricercatore, è “la ragione per cui il Covid non è una semplice influenza”.
“Molti sintomi si verificano perchè tutti gli organi possono essere potenzialmente attaccati dal virus, e presentare delle deficienze in seguito alla guarigione.” continua Landi. Ma i guariti intervistati dalle iene lamentano che lo Stato non li sta tutelando. Le cure, gli esami che devono fare per essere seguiti dal servizio sanitario nazionale dopo essere guariti dal Covid devono essere pagati di tasca propria dai pazienti. “Stiamo dimenticando i nostri ex-malati di Covid, e non è giusto” continua il Professor Landi.
L’aggressione della famiglia Casamonica al giornalista delle Iene
Le Iene sono andate a intervistare la famiglia Casamonica dopo la storia pubblicata su Instagram dove viene mostrato un bambino di 10 anni che, sotto istruzioni di Nando Casamonica, guida una macchina per le strade di Roma. Nando e la sua famiglia non hanno preso bene il tentativo di intervista dei Casamonica, e hanno aggredito il giornalista e la sua troupe rubando telecamere, microfoni e memorie con le riprese della giornata. “Ma non tutte” specifica l’inviato delle Iene aggredito. Che mostra, poi, il servizio realizzato con il poco materiale salvato in quella giornata.
Oltretutto, Guerrino Casamonica, uno degli aggressori, per aggredire il giornalista viola gli arresti domiciliari.
Terminato il servizio, viene riproposto lo scherzo fatto al politico Francesco Boccia, quando era ancora ministro delle Autonomie. La moglie di Boccia, Nunzia De Girolamo, ex ministra, ex di Forza Italia e ora commentatrice televisiva, ha fatto credere al marito di voler tornare in politica con Matteo Renzi. Solo che fra Renzi e Boccia non correva buon sangue, ragion per cui Boccia non la prende affatto bene.
Qanon: la setta pro Trump
Il servizio seguente, realizzato da Roberta Rei, parla della setta denominata Qanon: un gruppo di persone che è arrivato a essere considerata una minaccia terroristica dall’FBI. I seguaci di Qanon credono nell’esistenza di un governo ombra che dominerebbe il mondo. E gli unici in grado di salvarci dal complotto sarebbero persone come Donald Trump. O, come lo chiamano loro, “Il guerriero Q”.
Qanon nasce quando furono diffuse le email private di Hilary Clinton, in cui alcuni riferimenti a una pizzeria si sono trasformate, nelle menti di alcuni complottisti e cospiratori, riferimenti a traffici di minori. Infatti, non ci sono prove: tutta la montatura del caso si basa sulla popolarità della notizia.
Quello cos fino ad allora era chiamato Pizzagate, diventa il Pedophilegate. E sui social approda il misterioso account del “Guerriero Q”: utente con “informazioni segretissime“; le quali non fanno altro che aumentare a dismisura l’isterismo di massa, facendo leva sulla fragilità di chi crede a quanto detto dal “Guerriero Q“.
Così, i nemici di Trump diventano androidi; o peggio, vampiri che bevono il sangue dei bambini che commerciano per rimanere giovani. Trump, o meglio il Guerriero Q, sarebbe uno dei combattenti che li contrastano, intenti in una lotta segreta di cui nessuno, tranne gli adepti di Qanon ovviamente, sa nulla.
Il problema della diffusione di Qanon, esplosa durante il lockdown, è che si sono moltiplicati i casi di seguaci pronti ad atti di violenza estrema pur di aiutare il Guerriero Q. Non si tratta più di sterile complottismo online, ma di una vera setta capace di danneggiare persone nella vita reale, e di mettere a rischio le vite di molti.