Indice dei contenuti
- 1 #cartabianca, puntata 22 dicembre 2020, ospiti e argomenti
- 2 #cartabianca, puntata 22 dicembre 2020, Travaglio – Amendola
- 3 #cartabianca, Orlando, il Pd e la crisi di governo
- 4 #cartabianca, puntata 22 dicembre 2020, confronto Galli-Mieli
- 5 #cartabianca, puntata 22 dicembre 2020, le raccomandazioni di Sileri
Questa sera, martedì 22 dicembre 2020, alle 21:20 su Rai3 andrà in onda in diretta l’ultima puntata di #cartabianca. Il programma di Bianca Berlinguer chiude l’anno con una scaletta ricca di ospiti. Tra loro: Franco Locatelli, Pierpaolo Sileri, Massimo Galli, Marco Travaglio, Paolo Mieli, Andrea Scanzi, Simonetta Agnello Hornby, Claudio Amendola, Enrico Lucci.
#cartabianca, puntata 22 dicembre 2020, ospiti e argomenti
Inizia il programma. Il primo ospite è Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità. Locatelli parla della variante inglese del Covid, che ha una maggiore velocità di diffusione, ma che al contempo non sembra avere effetti più gravi. Locatelli spiega inoltre che questa nuova variante del virus non intacca l’efficacia del vaccino.
“Il Natale viene vissuto da tutti in maniera particolare, penso che le decisioni prese siano opportune. Ci vuole senso di responsabilità in una partita che riguarda tutti” – afferma Locatelli.
“Il vaccino sarà una progressiva protezione, ma potremo vedere i risultati quando ci saranno dai 10 ai 15 milioni di persone che sono state sottoposte a vaccinazione. Il vaccino diventa ‘compiuto’ a 7 giorni dalla seconda somministrazione, dunque dovremo continuare a proteggerci con le misure di prevenzione” – aggiunge poi.
#cartabianca, puntata 22 dicembre 2020, Travaglio – Amendola
Si passa a parlare degli Italiani bloccati in Gran Bretagna in seguito alla diffusione della variante del virus ed al blocco aereo. Interviene Marco Travaglio in collegamento: “Superato lo choc e l’emergenza, la Farnesina e le ambasciate a mio parere garantiranno voli aerei dedicati. E’ inaccettabile che queste persone siano lasciate in aeroporto o a vagare da soli in giro per Londra”.
Travaglio attribuisce i ritardi nel Dpcm di Natale al partito di Italia viva che non si sarebbe presentato “per fare il broncio”.
“Le decisioni così dure che hanno messo in allarme il paese era scontato si affievolissero. Io sto a casa con Francesca a Roma, non mi riguarda – commenta in collegamento l’attore Claudio Amendola – La politica intera sta dando il peggio di sé stessa, se al peggio c’è un limite. E’ disarmante guardarlo da fuori. Credo che la task force sarebbe una bella soluzione, perchè se questi fondi devono essere gestiti da chi ha gestito l’economia italiana negli ultimi 8-9 anni forse non è male affidarsi a qualcun altro. Certo cambiare questo governo sarebbe un grande rischio. Forse un governo tecnico, puramente tecnico, e scevro da condizionamenti potrebbe essere una soluzione”.
“Chi ci dice che Draghi sarebbe più capace dell’attuale Presidente del Consiglio? Draghi è un banchiere, un tecnico che ha ricoperto solo cariche monocratiche dove ti mettono in un bel posto e decidi. Non è stato abituato nella sua vita a passare le sue giornate al telefono per mettere d’accordo tutti. Non lo so se a 70 anni suonati abbia la voglia di mettersi a mediare” – aggiunge Travaglio.
#cartabianca, Orlando, il Pd e la crisi di governo
Entra in studio Andrea Orlando, vice segretario del Partito Democratico. “La crisi di governo mi pare scongiurata, i segnali mi sembrano positivi. Avevamo posto una questione di metodo, perchè a fronte dei duecento e rotti miliardi che arrivano con il Recovery, c’era il problema di strutturarsi meglio secondo un metodo meno legato alla contingenza. Avevamo chiesto due tavoli. Ad un certo punto questo percorso si è interrotto. C’è stato un incontro Conte-Renzi, che ha generato evidentemente un cortocircuito“.
Interviene in collegamento Andrea Scanzi: “Quello che ha detto Orlando non mi sembra un attentato a Conte o un ultimatum. Rientra nella dialettica. Altra cosa è ciò che ha fatto Matteo Renzi, che ha iniziato ad usare parole forti ed ha posto l’ultimatum ‘o fai quello che dico io o salta tutto’. Il partito democratico è tutto fuorché coeso al suo interno. Non ho ancora capito quanto il Pd, nella sua interezza, creda nel governo”.
Si unisce alla discussione Maurizio Belpietro: “La verità è che la maggioranza è unita dalla paura di andare a votare. Non credo nella crisi di governo, perché il giorno dopo ne sarebbe impapocchiato un altro. Qualcosa non ha funzionato in questo anno e non si può dare solo la colpa agli Italiani”.
Si parla della fabbrica della Whirpool di Napoli, che ha deciso di chiudere e trasferirsi in paesi dove il costo della manodopera è più basso, lasciando i propri operai in difficoltà.
“Non possiamo assistere alla delucrazione di imprese che vogliono aumentare il margine di profitto rispetti a profitti già considerevoli. Penso che ci debba essere un’iniziativa molto forte da parte del governo. Si tratta di trovare altri imprenditori che voglia investire su quel sito” – commenta Orlando.
#cartabianca, puntata 22 dicembre 2020, confronto Galli-Mieli
Interviene Massimo Galli, Infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano: “Mi auguro di liberarci presto di questo virus, che sarebbe davvero grazia ricevuta. Anche per il sottoscritto che vi può assicurare che non ne può più. E’ stata davvero una dura prova. Di conseguenza anche tutto il resto potrà ripartire. La variante mi preoccupa il giusto, si può contenere seguendo determinate norme e consigli. Stare il più possibile in casa, lasciare in sicurezza i più anziani. Quanto alla chiusura delle frontiere stiamo chiudendo le stalle a buoi scappati, la variante circola da settembre”.
“Basta che il rientro di gennaio e febbraio non sia uno tsunami. Non è solo la terza ondata. I provvedimenti presi a Natale sono di compromesso, nonostante il Comitato tecnico scientifico incitasse ad essere più severi. Ho paura che ci sia un rilassamento come quello della scorsa primavera. Temo che la seconda ondata non sia finita, che non vi sia cenno di fine. Sarei più prudente” – commenta Paolo Mieli.
Galli dichiara che sarà tra i primi ad essere vaccinati per dovere di coerenza e di testimonianza. “Sono convinto che mi protegga, non evito di sottolineare anche questo, ma vaccinarsi in questo momento è anche un impegno sociale”.
Mieli chiede ironicamente se sarà a sua volta chiamato e quale sia il criterio alla base della scelta dei primi vaccinati. Galli spiega che la scelta dipende dalle regioni e vengono predilette persone che in qualche modo possano essere testimonial di questo atto a livello sociale: “Credo che le persone possano essere chiamate con molti criteri: esenzioni dal ticket, tipo di patologia, classe d’età, ospiti delle RSA…è una domanda da fare ad altri, non a me. Le regole non le fisso io e non le conosco”.
#cartabianca, puntata 22 dicembre 2020, le raccomandazioni di Sileri
Enrico Lucci parla del cashback, delle polemiche che sono seguite, gli assembramenti, le accuse agli Italiani. Lucci prova ad insegnare alla mamma come accedere all’app Io e chiedere il cashback.
”Quando è che ricominceremo a respirare? Ad aprile, per la colazione di Pasqua?” – chiede Enrico al Prof. Galli.
”Mi auguro che la situazione possa essere migliore per allora” – risponde il virologo.
Pierpaolo Sileri invita a rispettare le regole quanto più possibile e racconta di aver rinunciato lui stesso a vedere la madre durante le festività natalizie: “Il virus, con la sua variante, ha un’imprevedibilità che potrebbe a mio avviso creare seri problemi. La soluzione è cercare di non uscire ed aspettare il vaccino. Per la normalità, per buttare la mascherina, dovremo secondo me aspettare tutto il 2021. E’ per le persone che hanno perso la vita che rimango a casa il giorno di Natale”.