Rai 1 sta mandando in onda Che Dio ci aiuti 6 di cui vi proponiamo la recensione. La sesta stagione della serie prevede il ritorno di Elena Sofia Ricci nel ruolo di Suor Angela. E l’arrivo di alcuni nuovi personaggi. Il fine è rimescolare le dinamiche, già del tutto esaurite nelle stagioni precedenti, per offrire al pubblico almeno un nuovo elemento di interesse,
Che Dio ci aiuti 6 la recensione
E’ difficile, dopo cinque stagioni, iniziarne una sesta senza sentire il peso di un passato nel quale ogni dinamica è stata sviscerata nei dettagli. E’ difficile fornire una nuova linfa vitale ad un prodotto che, nonostante tutto, risulta molto gradito al pubblico.
Ed allora ci sarebbe bisogno di un coup de théâtre, una serie di invenzioni che possano rinvigorire la già esile trama. Esile, infatti, è il racconto che si è già visto nella prima puntata della sesta stagione. Certo, qualche novità è stata inserita. Il trasferimento del convento da Foligno ad Assisi, città natale di Suor Angela. Qui la religiosa, fin dalla prima puntata, si trova a fare i conti con il proprio passato, impersonato dal padre. Personaggio di cui mai si è fatta menzione nelle stagioni precedenti. Intorno a lui gli sceneggiatori hanno seminato altri indizi per riportare la suora indietro nel tempo. Espedienti narrativi che hanno il sapore del dejà vu e dell’ultimo, estremo tentativo, di Rai Fiction di basarsi ancora su schemi collaudati. Il timore della novità regna sovrano, la paura che la serialità made in viale Mazzini possa non dare i frutti finora raccolti, preoccupa i responsabili e li rende estremamente cauti.
Un compito arduo dare vigore alla sceneggiatura dei personaggi, compresi quelli nuovi. Un compito arduo reinventare la metamorfosi di personaggi che già si sono fin troppo evoluti nel passato. Fra questi Azzurra Leonardi (Francesca Chillemi) che, dopo essere stata una ragazza leggera e scapestrata, dopo aver sofferto per la morte dell’amato marito Guido, adesso decide di diventare novizia.
Analisi dei personaggi
Francesca Chillemi aveva trovato in Azzurra una sorta di consacrazione attoriale. Uno dei pochi ruoli, se non l’unico, in cui appare, o meglio appariva credibile. Adesso la sua improvvisa vocazione suscita perplessità, anche nella recitazione. La Chillemi, infatti, è ancora ancorata al personaggio esistente prima. Ed è lei stessa a non sentirsi a suo agio nel nuovo ruolo. E’ la distruzione di quanto prima funzionava.
Elena Sofia Ricci inizia a non sentirsi a suo agio nel ruolo dell’eterna Suor Angela che, dopo aver attraversato una crisi durante la scorsa stagione, adesso deve riconciliarsi con il suo passato. Un passato tirato fuori quasi all’ultimo momento, con il quale si sta confrontando a fatica. Si nota, infatti, nell’attrice, lo sforzo di rendere la sua suorina, adesso abbastanza cresciuta, il più possibile credibile. E lei non si risparmia.
La bella nota positiva è la recitazione di Valeria Fabrizi nel ruolo di Suor Costanza, la madre superiore che si avvicina alla pensione ma non ha alcun desiderio di abbandonare il convento.Esempio di coraggio e vitalità che l’attrice ha profuso nel suo personaggio.