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Rai 1 sta mandando in onda Mina Settembre e noi vi proponiamo la recensione. La serie con protagonista Serena Rossi è in sei puntate. In ognuna Mina, diminutivo di Gelsomina, svolge la propria attività nel consultorio di Napoli, ubicato nei Quartieri Spagnoli.
Mina Settembre la recensione
La serie ha tutto l’aspetto di un prodotto dramedy, coniuga cioè, atmosfere drammatiche e da commedia. Sullo sfondo una Napoli popolata di gente comune, persone che si rivolgono alla protagonista in cerca di un aiuto che altrove con sono riusciti ad ottenere, Sotto questo aspetto Mina Settembre è una sorta di eroina moderna che, fortunatamente, non viene trattata come un santino. Ha le sue debolezze di donna giovane che non resiste al fascino del bel ginecologo del consultorio. Ma ha anche un carattere forte e deciso nel divorziare dal marito che l’ha tradita. Ed è sempre sincera con le sue amiche. E, aspetto non indifferente, sopporta il carattere della madre. Caratteristiche già presenti nei romanzi di Maurizio De Giovanni a cui la serie è liberamente, troppo liberamente ispirata. Infatti sotto alcuni punti di vista il personaggio è stato rivisto e spesso si allontana troppo dal modello letterario.
Differenze con il testo letterario
Anche i casi che vengono trattati spesso appaiono fragili e inseriti, quasi per forza nel contesto del degrado napoletano che fa da sfondo alle vicende. Una delle migliori è certamente la prima storia perchè è stata raccontata da De Giovanni nel racconto Un giorno di Settembre a Natale. E la sceneggiatura lo ha riproposto con il titolo Un giorno di Settembre a Dicembre, senza discostarsi troppo dal testo.
Inoltre la stessa figura di Mina Settembre è stata troppo calcata in alcuni aspetti. Come ad esempio nei metodi, spesso trasgressivi che utilizza per dare un risultato positivo ai casi di cui si occupa. E’ soprattutto in queste scene che la realtà si confonde con una sorta di fantasia che non si trova nelle pagine di De Giovanni. Certo i romanzi sono pochi e gli sceneggiatori hanno dovuto inventare. Ma spesso non sono restati nell’humus napoletano ed hanno esagerato con la rappresentazione delle storie e delle vicende.
Analisi dei personaggi
Serena Rossi non si è risparmiata per dare spessore e credibilità alla sua interpretazione. Ne risulta una Mina Settembre cucita sulle sue potenzialità professionali. Ma spesso appare alquanto ansiogena nella sua espressività. Buona la caratterizzazione del personaggio con quel cappotto rosso che la identifica tra tutti gli altri.
Tra questi, certamente la madre Olga, interpretata da una perfetta Marina Confalone recentemente vista in Natale in casa Cupiello. Giuseppe Zeno, nel ruolo del ginecologo, si basa soprattutto nell’evidenziare il fascino maschile. Minore spessore ha certamente la figura dell’ex marito Claudio, magistrato dal quale la protagonista si è separata avendolo colto in flagrante tradimento.
Non manca, però, la coralità della recitazione. E, da sottolineare, come valore aggiunto, la presenza di personaggi napoletani come Rosalia Porcaro, perfetta nel suo ruolo. E del portiere dello stabile dove è ubicato il consultorio.