La prima puntata del nuovo talent show condotto da Flavio Insinna venerdì 28 marzo, ha rivelato troppi limiti: a cominciare dalla stessa formula. La gara tra gruppi di ballo di non professionisti, per come è congegnata, è rimasta sullo sfondo, oscurata dai personaggi principali di ogni gruppo impegnati in una sorta di ruolo guida. Nomi che, salvo qualche rara eccezione, hanno fatto ancor più precipitare lo show nella mediocrità e data la sensazione che si fosse realizzato un prodotto “al risparmio”. Non ci si può affidare a Paola Iezzi, Cristel la figlia di Albano, Antonino, solo per citare qualche “spirito guida” dei gruppi in pista e aspettarsi un prodotto di qualità. Pur salvando l’energia degli stessi ballerini e la volontà di giocarsi l’occasione televisiva, le loro performance sono apparse come le coreografie di contorno all’esibizione di un cantante o di un ballerino in un qualsiasi show.
La giuria che deve valutare i gruppi è formata da Claudia Gerini, Rita Pavone e Gigi Proietti. Tre personaggi con poca dimestichezza con la danza che, tra l’altro, hanno dato giudizi di un buonismo eccessivo. Gigi Proietti con tutta la dignità di una prestigiosa carriera alle spalle non avrebbe mai dovuto essere in quel luogo dove, tra l’altro, la danza non solo non è stata valorizzata, ma neppure valutata da professionisti del settore. Sembra un trend: le commissioni giudicatrici, in tv, sono selezionate per l’incompetenza nell’arte che devono giudicare. Il caso Sanremo 2014 docet.
Nonostante gli sforzi titanici di Flavio Insinna, padrone di casa, La pista sa di banalità, di dejà vu, addirittura di spending review. Le crew, in un programma che si rispetti, avrebbero dovuto avere al loro fianco come “coach” personaggi di una maggiore caratura artistica. Come accade, ad esempio, nella scuola di Maria De Filippi. I ragazzi duettano e ballano con artisti internazionali che danno vigore e smalto allo spettacolo. Certo, qualcosa di Amici, gli autori lo hanno inserito sulla pista da ballo di Rai1: Antonino, il cantante della scuola defilippiana che è addirittura il “coach” lo spirito guida, di uno dei gruppi di ballo, i Cosmo P
Purtroppo, sulla Pista di Rai1 lo spettacolo è mancato, come è mancato il ritmo, l’improvvisazione, il guizzo della diretta, visto che il programma era registrato. Il montaggio ha cercato di dare velocità al susseguirsi delle varie esibizioni. Ma su tutto predominava una strana e incontenibile sensazione: cambiar canale. Non si possono reggere tre ore facendo esibire in questo modo giovani che andrebbero meglio valorizzati. Non bastano i commenti dietro le quinte, immancabili, come in ogni talent (o reality) che si rispetti. E, soprattutto: non si possono reggere cinque puntate in questo modo.
Infine: La pista somiglia a Ballando con te, spin off di Ballando con le stelle andato in onda due anni fa.