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Netflix è sbarcata “coraggiosamente” in Italia, come sottolinea il vice presidente delle Serie Originali Tinny Andreatta, e sta lavorando ai primi titoli che vedremo prossimamente.
Netflix: le dichiarazioni di Tinny Andreatta
“La sfida – dice Andreatta – è raccontare il nostro Paese nel mondo in modo veritiero, anche superando la barriera linguistica. L’Italia è ancora vista come il Paese del sole, del buon cibo e degli uomini aitanti in canottiera; è apprezzata ma è raro che se ne dia un’immagine corrispondente”.
Per raccontare l’Italia con le sue luci e le sue ombre, metà giardino e metà galera come canta De Gregori, Neflix Italia ha identificato alcune linee narrative che, in estrema sintesi, sono: i temi attuali, il period e i racconti di antieroi e antieroine. “L’obiettivo è quello di uno storytelling senza tabù culturali che impediscono un racconto più comprensivo, trattando anche temi che non lo sono mai stati o sono stati rimossi” dice Andreatta che sottolinea anche l’estrema attenzione di Netflix al mondo femminile sia per le professionalità impiegate (“Oggi le donne sono solo il 10% del totale dei registi”) sia per i temi trattati.
Non a caso, uno dei progetti in sviluppo riguarda la sessualità femminile “raccontata in modo inedito ma lecito”, toccando anche il tema della maternità. Altra categoria (strategicamente) curata da Netflix Italia saranno i giovani ma anche, dice Andreatta, “i trenta-quarantenni e gli anziani che sono spesso coraggiosi e hanno tante storie da raccontare ma sono spesso esclusi dalla narrazione”.
Anticipazioni serie originali
Cinque le serie annunciate dalla Andreatta che si vanno ad aggiungere a quelle già comunicate in passato – come “Luna Park” (in uscita il 30 settembre), “Guida Astrologica per Cuori Infranti” (basato sull’omonimo libro di Silvia Zucca), “Strappare lungo i bordi” (la prima serie di animazione scritta e diretta da Zerocalcare), “Incastrati” (di e con Ficarra e Picone) e “Fedeltà” (ispirata al libro di Marco Missiroli, finalista al 73° Premio Strega) – e a quelle, come “Skam 5” di cui “è ancora prematuro parlare”.
L’elenco di Andreatta inizia con “Briganti”, storia di Filomena, donna coraggiosa e, se necessario, spietata nell’Italia del brigantaggio. Nell’Ottocento, precisamente nella Torino del 1844, è ambientata “Lidia Poet”: Matilda De Angelis è la prima donna avvocato in Italia cui una sentenza della Corte impedisce di esercitare la professione proprio perché donna.
Anche la protagonista di “Nemesis”, sospesa tra il giallo e il mistery, è un’avvocata: Diana, arrivata nel più prestigioso studio legale di Milano, deve difendere l’erede di una ricchissima famiglia di imprenditori dall’accusa di avere ucciso la moglie. Dal tribunale si va nel reparto psichiatrico di un ospedale con “Tutto chiede salvezza”, la storia “vera” di Daniele, un ventenne che per eccesso di sensibilità viene colto da una crisi psicotica e finisce per sette giorni in regime di Tso (Trattamento sanitario obbligatorio). In ospedale, tra medici, infermieri e improbabili compagni di stanza, Daniele viva l’esperienza più formativa della sua vita.
Conclude la lista delle anticipazioni “La vita bugiarda degli adulti”, tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante e diretta da Edoardo De Angelis. Il ritratto potente e singolare del passaggio di Giovanna dall’infanzia all’adolescenza negli anni Novanta vede Valeria Golino nei panni della zia Vittoria.
Netflix Italia – conclusioni Tinny Andretta
È evidente, anche da questi pochi titoli, come siano la realtà e, forse soprattutto, la letteratura i riferimenti delle serie targate Netflix Italia: “Umberto Eco ringraziava tutti i romanzi che aveva letto, dai più grandi ai più leggeri. Anche noi ne abbiamo bisogno” dice Andreatta che sottolinea anche l’importanza, nelle produzioni che verranno, della commedia, “quella graffiante che parla della società”. Il tutto con un unico obiettivo: “Sorprendere il pubblico che è abituato a una grande offerta tradizionale. Dobbiamo capire cosa il pubblico vuole vedere, adesso e in futuro”.
Nel primo incontro con la stampa come vicedirettore delle Serie Originali Netflix Andreatta parla anche di produttori (“Non scegliamo le società di produzione ma il progetto”) e dei rapporti con loro: “C’è un tavolo aperto da un anno sulla cessione dei diritti e gli investimenti”.
A chi le chiede se, tra i titoli a cui sta lavorando, ce ne sia uno che potenzialmente possa bissare il successo planetario di prodotti come “La casa di carta” e “Lupin” (rispettivamente spagnolo e francese), Andreatta risponde: “Il successo su scala mondiale non è prevedibile. Noi facciamo storie più di nicchia e altre con l’ambizione di un pubblico più trasversale”. A volta va bene, altre meno, come nel caso di “Zero”, “che ha avuto un numero di appassionati minore di quello che ci aspettavamo e che, perciò, non avrà una seconda stagione”. Senza dimenticare che “a volte Netflix è la seconda opportunità per serie che meritano e che il sistema lineare non è stato in grado di valorizzare”. Un caso esemplare, in questo senso, è proprio quello de “La casa di carta”, flop in Spagna ma poi, su Netflix, la serie più vista al mondo.
Fonte ITALPRESS