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È andata in onda la prima serata di Sanremo 2022 di cui vi proponiamo la recensione. La conduzione e direzione artistica sono affidate per il terzo anno consecutivo ad Amadeus.
Sanremo 2022 recensione prima serata
È vero che Omnia tria perfecta sunt, ma è anche vero che può esserci un’eccezione. Nel nostro caso l’eccezione è rappresentata dalla terza edizione della kermesse canora più importante d’Italia di cui la serata d’esordio è andata in onda martedì primo febbraio 2022.
Ci aspettavamo sicuramente una diversità strutturale, un differente format pur conservando la liturgia dell’appuntamento annuale.
Invece, almeno la prima serata, è stata caratterizzata da una mediocrità che neppure la presenza di Rosario Fiorello è riuscita a far dileguare.
Segnaliamo invece uno dei pochi aspetti positivi: il ritmo veloce che è stato dato alla puntata nella prima parte con la messa in onda delle prime 5-6 canzoni. Un ritmo che, da quel momento in poi, si è abbassato di tono. Gli interventi di Rosario Fiorello non hanno convinto a sufficienza. Il “Mattarella” dell’intrattenimento, come lo ha definito il suo amico Amadeus, ha cercato in tutti i modi di non ripetersi e di offrire qualche novità rispetto alle performance dello scorso anno. Non sempre l’obiettivo è stato centrato.
Alcune battute hanno rivelato intelligenza e sagacia, doti che i telespettatori hanno sempre apprezzato nello showman siciliano. Altre invece sono state all’insegna di una caduta di stile che, fortunatamente, non è sfociata in volgarità. Come se l’amico Amadeus fosse pronto, alla stregua di un controllore, a frenare qualche esagitato entusiasmo.
Le gag di Fiorello
Tra le gag più scontate, di cui si poteva sicuramente fare a meno, c’è quella del bacio tra il direttore di Rai 1, Stefano Coletta, e lo stesso Amadeus. Fiorello ha definito questo momento una sorta di rito propiziatorio per potersi ingraziare le divinità dello spettacolo e far aumentare l’audience.
Un bacio che ricordava da vicino quelli di Benigni a Raffaella Carrà, o di Luciana Littizzetto a Pippo Baudo. Insomma ci si aspettava sicuramente un livello superiore che invece non c’è stato con grande delusione di chi, affascinato dalla pubblicità sanremese, si era posto davanti alla tv con aspettative maggiori.
Gli ospiti della prima serata
Intanto sottolineiamo che Amadeus ha svolto il suo lavoro con correttezza ed eleganza, accarezzando con gli occhi il suo amico di sempre. Momento emozionante la doppia presenza dei Maneskin che sono tornati sul palcoscenico dell’Ariston a meno di un anno dalla loro vittoria. L’emozione ha colto sul vivo Damiano David, leader e frontman dei Maneskin, che non è riuscito a trattenere qualche lacrima.
La trasgressione è stata rappresentata dalla performance di Achille Lauro che certamente farà discutere e susciterà polemiche. Insomma oltre il classico stile “achillelaurese“, fatto dei soliti eccessi, non si è visto null’altro.
Gradevole anche la presenza di Matteo Berrettini (il primo Matteo che si affaccia all’Ariston quest’anno). Un ospite sicuramente più gradito dello Zlatan Ibrahimovic della precedente edizione. Ed è proprio con Berrettini che Fiorello è tornato in scena proponendo un altro intervento che a stento ha ottenuto la sufficienza.
Sanremo 2022 recensione prima serata – Ornella Muti
La prima donna ad affiancare Amadeus nella serata d’esordio è stata Ornella Muti. Certamente un’attrice che ha avuto i suoi momenti migliori negli ultimi decenni del secolo scorso. In questo momento sembra al di fuori degli schemi spettacolari.
La presenza sul palcoscenico dell’Ariston non ha avuto quella risonanza che ci si aspettava alla vigilia. Tra qualche gaffe e qualche abbassamento di voce, la Muti può dirsi di essere passata inosservata sotto il cielo di Sanremo.
Discutibili anche i suoi outfit non sempre all’altezza della fama che l’ha preceduta negli anni scorsi.
Prima serata di Sanremo 2022? …. uno schifo (a parte i bravissimi cantanti tranne il primo); una vera e propria porcata firmata da Amadeus.
Un vero peccato che molti talenti siano succubi di questo conduttore, che di grande ha solo la mediocrità, il conformismo e, probabilmente, qualche grande ammiratore (o pigmalione) nelle alte sfere. Insopportabile la sua disponibilità a fare da spalla ad un Fiorello sotto-tono, scontato e discutibile (per la becera ironia sui tragici temi trattati). Ma gli artisti offrono spunti interessanti e qualche bella interpretazione.