Melaverde torna con la puntata di domenica 20 febbraio 2022. Al timone del programma di approfondimento ci sono, come ogni settimana, Ellen Hidding e Vincenzo Venuto. Dopo la tappa della scorsa settimana, ecco dove si trovano, oggi, i due conduttori on the road. L’appuntamento è su Canale 5 alle 11.55.
Melaverde 20 febbraio a Belluno
Questa settimana Melaverde è a Belluno, in Veneto, alle porte del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Qui vengono raccontate tre storie. La prima riguarda una coppia, Damiano ed Elisa. Lui fa il maniscalco, lei la modella. Si sono incontrati giovanissimi e ad unirli, da subito, è stata la grande passione per gli animali. Ma anche un sogno: realizzare una fattoria tutta loro dove allevare tante specie diverse e soprattutto non comuni. Oggi quel sogno è diventato realtà e anche un lavoro.
Nella loro fattoria c’è ad esempio il maiale Mangalico, chiamato anche suino “lanoso”, a causa delle sue curiose setole che sembrano appunto lana. Oppure la pecora nana Ouessant, l’ovino più piccolo al mondo. O ancora, la capra d’Angora, famosa per la sua fibra pregiatissima. E poi ancora lama, alpaca, vacche Highlander, galline ornamentali e tanti altri animali che scopriremo insieme a Damiano ed Elisa.
Poi il viaggio continua all’interno di una storica torrefazione bellunese, per scoprire curiosità e segreti sul caffè, la seconda bevanda più bevuta al mondo dopo l’acqua. E la seconda merce più scambiata al mondo dopo il petrolio.
E poi si parlerà di gelato. In Veneto il gelato ha una tradizione antichissima ed è stato proprio un veneto ad inventare il cono. Vedremo funzionare l’antica macchina manuale per fare il gelato che si è utilizzata fino all’invenzione dei frigoriferi e delle gelatiere moderne- E Melaverde ci introduce in questa antica e inaspettata tradizione bellunese.
Borgo di Lari
Melaverde, nella puntata del 20 febbraio, conduce il telespettatore sulle colline pisane, nel pittoresco borgo di Lari. Si tratta di un borgo medioevale, ma le sue origini sembrano addirittura etrusche.
Scopriremo una serie di attività artigianali tradizionali che caratterizzano questo suggestivo borgo. Un sito prevalentemente agricolo famoso per la coltivazione delle ciliegie, un prodotto così importante che diventa anche ingrediente di un salame che si produce solo qui.
Ma sono molte le altre curiosità.
Il sottosuolo di Lari è ricco di grotte etrusche. E dentro una di queste si stagiona nella paglia un formaggio dal sapore antico, fatto con tre tipi diversi di latte e caglio vegetale ottenuto dal cardo selvatico.
Poi, in un piccolo forno artigianale, vedremo nascere un pane molto particolare fatto con farine di grano, mais e farro. E poi un curioso panettone salato.
Proprio sotto questo castello, inoltre, ha sede dal 1926, uno dei pastifici artigianali tradizionali più rinomati d’Italia, portato avanti da sempre da una famiglia.
E poi, ancora, una vera chicca: a Lari vive e lavora da sempre un artigiano unico, che realizza, completamente a mano, perfette riproduzioni di armi e armature storiche. Sono realizzate da lui, ad esempio, le armature che sfilano durante il Palio di Siena.
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