Ci sono differenze nell’affrontare la vita tra lei e il suo personaggio?
C’è naturalmente uno scambio di emozioni tra me e Angela, io metto molto di me stessa nell’interpretarla. Ma sono profondamente differente da lei e scindo la realtà da quanto accade sul set. Tra l’altro, ci sono molte diversità tra me e lei soprattutto nell’affrontare determinati eventi della vita.
Come è arrivata a Un posto al sole?
Ho semplicemente sostenuto un provino. Ero iscritta ad un’agenzia e sono stata chiamata per il ruolo di Angela. Fortunatamente tutto è andato nel migliore dei modi.
Lei ha girato ininterrottamente 2040 puntate. Poi una pausa di cinque anni. Il motivo?
Sono entrata nel cast della terza serie di Orgoglio andata in onda su Rai1 dal gennaio 2006. Ho sostituito la protagonista Elena Sofia Ricci. Orgoglio, però, dopo tre stagioni venne interrotta. Nel 2010 sono tornata a Un posto al sole dando nuova linfa vitale ad Angela che, nel frattempo, era andata via per un viaggio di lavoro in Africa. Questo era l’espediente narrativo con il quale era momentaneamente assente.
Ha recitato anche nella seconda serie de Il Restauratore con Lando Buzzanca?
Il personaggio che interpreto entra proprio nel sequel ed è Silvia, la moglie del protagonista Marco Falaguasta. La sceneggiatura è molto intrigante, misteriosa, ricca di appeal e recitare con Buzzanca è stato un arricchimento professionale,
Qual è il meccanismo vincente per il successo di Un posto al sole oltre i confini italiani?
La nostra soap è una sorta di contraltare a tutti quei prodotti che presentano un’immagine di Napoli legata solo alla camorra. Come un tempo la città era identificata nello stereotipo “pizza e mandolino” oggi rischia di diventare una nuova “Gomorra”. Un posto al sole offre un’immagine pulita e differente. Mette in primo piano una bella borghesia partenopea, comunica valori positivi, racconta la realtà sociale attraverso eventi romanzati. Un filone che insegue fin dagli esordi e si è rafforzato negli anni.Al successo della serie contribuisce, inoltre, il grande affiatamento che esiste nel cast: tra di noi non ci sono gelosie, siamo amici anche al di fuori del set.
Lei ha recitato anche in Tatanka. Quali sono gli attori che preferisce?
Guardo in particolare al cinema americano. Jack Nikolson e Kevin Space sono due icone maschili. Nella cinematografia al femminile, tutta la mia ammirazione va a Meryl Streep, attrice che ha costellato la sua carriera di successi, calandosi in ruoli di tutte le età, in un settore prevalentemente maschilista.
Il prossimo obiettivo professionale?
Mi piacerebbe scrivere e produrre una pellicola di qualità per il grande schermo. Mi rendo conto della difficoltà, ma è un progetto che desidero da tempo. Magari non sarà a livello immediato, ma voglio continuare a inseguirlo, preparandomi con cura.
Programmi preferiti in tv?
Seguo con interesse documentari, grandi fil, serie americane che registro e rivedo appena posso. Non sempre riesco a seguire Un posto al sole per motivi di lavoro e mi dispiace.
Il suo rapporto con i social network?
Ho un approccio sano con tutte le piattaforme. Penso che Twitter sia un mezzo geniale per una dialettica valida e costruttiva. Per noi attori ha sostituito le lettere che i fan una volta scrivevano.
Crede che i social abbiano avvicinato il pubblico a Un posto al sole?
Ne sono certa. Si è instaurato un rapporto stretto tra noi attori e i nostri amici dei social che ha contribuito ad avvicinare ulteriormente i fan alla serie.