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Le ultime settimane, per la TV di Stato, sono state senz’altro complicate. La Rai, infatti, ha dovuto gestire due importanti polemiche: la prima con protagonista Iva Zanicchi, mentre la seconda riguarda Memo Remigi. Entrambi si sono macchiati di due gesti condannabili che meritano provvedimenti. Peccato, però, che l’azienda abbia scelto di affrontare le questioni in modo differente.
Cosa aveva detto L’Aquila di Ligonchio
La prima miccia, in Rai, è partita sabato 8 ottobre, quando è andata in onda la puntata d’esordio di Ballando con le stelle. Tra le concorrenti dello show c’è Iva Zanicchi, cantante e personaggio televisivo tra i più amati dal pubblico e la cui presenza, non a caso, ha ricevuto più volte le celebrazioni di Milly Carlucci. L’Aquila di Ligonchio, come prevede il format, ha eseguito la propria performance che, però, non è piaciuta a Selvaggia Lucarelli.
La giornalista ha giudicato il ballo di Zanicchi con uno zero. La ballerina amatoriale, per tutta risposta, ha appellato per ben due volte la Lucarelli con un grave epiteto sessista. E poco importa se tali parole le abbia dette parlando con il ballerino Samuel Peron, convinta che nessun altro avrebbe sentito. Zanicchi, almeno inizialmente, sembrava poter essere (giustamente) squalificata dallo show. Alla fine, però, se l’è cavata semplicemente chiedendo scusa.
Rai Memo Remigi, il gesto del cantante è stato punito con il licenziamento
Differente il destino che la Rai ha scelto per Memo Remigi. Il cantante, fino alla scorsa settimana, era nel cast fisso di Oggi è un altro giorno, show della rete ammiraglia condotto da Serena Bortone. Proprio qui si è reso colpevole di aver palpato il fondoschiena della collega Jessica Morlacchi, opinionista dello show sin dalla scorsa edizione. Dopo cinque giorni di silenzio e un servizio di Striscia la Notizia, la Rai, per tale gesto, ha scelto di rescindere il contratto di Memo Remigi. Con tale decisione, arrivata a pochi giorni di distanza da quella di tutt’altro tenore presa per Zanicchi, la TV di Stato ha mostrato una disparità di trattamento che lascia perplessi.
Come già detto, gli insulti di Iva Zanicchi hanno scatenato l’indignazione generale di tutti. Peccato che questa sia durata solo una manciata di ore. Dopo averle dato la possibilità di chiedere scusa, non solo il tutto è rientrato ma, anzi, la stessa emittente è sembrata quasi voler sfruttare l’eco della polemica.
Zanicchi, infatti, ha potuto esprimere il proprio punto di vista in diverse occasioni, partecipando a numerose trasmissioni importanti della Rai. Tra queste Da noi a ruota libera, La Vita in Diretta e Domenica In, dove peraltro è stata protagonista di una intervista-omaggio alla sua carriera. Inoltre, la stessa Carolyn Smith a Ballando con le stelle del 15 ottobre è sembrata quasi voler trovare una giustificazione alle parole di Iva: “Siamo su Rai 1 e certe cose non si possono sentire… Però essendo emiliana, io sono moglie di un veneto che, ogni due parole, utilizza un’espressione così così… Non è una scusante, ma siamo abituati a sentirlo”.
Rai Memo Remigi, cosa sarebbe accaduto se al posto di Zanicchi ci fosse stato un uomo?
La Rai, invece, ha scelto di bandire completamente Memo Remigi, senza dargli la possibilità di chiedere scusa (cosa accaduta alla collega). Una disparità di trattamento che fa pensare e che, forse, potrebbe essere figlia del peso differente dei protagonisti nelle dinamiche dei loro show. La presenza di Zanicchi a Ballando è una calamita per gli ascolti. Attenuante che potrebbe non valere per Remigi che, dunque, è stato valutato sacrificabile. Ma, ancora: se gli insulti pronunciati da Iva gli avesse detti un uomo, siamo sicuri che questo avrebbe ancora la possibilità di scendere in pista?
Domande alle quali è impossibile rispondere, ma il dubbio è più che legittimo. La stessa Selvaggia Lucarelli, d’altronde, ha mostrato perplessità. La giornalista, in una storia su Instagram, ha scritto: “Memo Remigi tocca il sedere a una collega ed è sospeso dalla tv. Iva Zanicchi mi appella in modo volgare ma, dopo scuse a favore di telecamera e ospitate in ogni luogo, è tutto chiuso in poche ore”. Come darle torto?
Per quanto offensivo e vergognoso l’ insulto “troia” non può essere paragonato ad una palpata.