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E’ la volta dei fratelli Abbagnale. Poi Bonolis commenta: ogni fisico è adatto ad uno sport, riferendosi al fisico degli Abbagnale. Inoltre Caludio Santamaria legge la storia dell’infortunio accaduto a Franco Menichelli, ginnasta campione olimpico a Tokyo ’64. Momento di commozione.
Bonolis è di nuovo padrone della scena e introduce Federica Pellegrini. Di rosso vestita, la campionessa ha problemi con gli orecchini perchè interferiscono con l’audio. Arriva anche Filippo Magnini al quale Bonolis dice: “arriva l’uomo più veloce della storia” con una battuta che fosrse voleva essere a doppio senso. Poi una domanda seria: è difficile uscire da una sconfitta o celebrare la vittoria?
La Pellegrini risponde dicendo che è difficile riconfermare una vittoria. Il dialogo successivo è condito di frasette e battutine a doppio senso. Magnini vuole toccare una parte del corpo di Bonolis che a suo dire, porta fortuna: si tratta del lato B.
Gianni Morandi, arrivato a sorpresa sul palco, racconta la storia di Pietro Mennea e sullo schermo scorrono le immagini delle Olimpiadi di Mosca del 1980. Il campione vinse la medaglia d’oro nei 200 metri, un record rimasto imbattuto per 17 anni. Morandi adesso canta “Uno su mille”. Pubblicità.
Bonolis presenta Alberto Tomba.Viene ricordata la medaglia d’oro conquistata nel 1988 alle Olimpiadi di Calgary: in quell’occasione venne addirittura fermato il Festival di Sanremo per seguire in diretta l’impresa del campione.
Il conduttore ricorda adesso le Olimpiadi di Roma del 1960, soprannominate le Olimpiadi perfette e la vittoria di Livio Berruti il primo atleta italiano a vincere i 200 metri piani. Per la prima volta nella storia delle Olimpiadi un italiano vince in questa categoria. Bonolis ricorda anche le imprese di Nino Benvenuti, Cassius Clay e altri atleti olimpionici.
Andrea Bocelli interpreta Nessun dorma. Poi risponde alle domande del conduttore dicendosi emozionato per le storie dei grandi sportivi raccontate. E svela di amare molto l’equitazione.
Ed eccoci alla storia di Ondina Valla, prima donna italiana a conquistare una medaglia d’oro alle Olimpiadi- A recitarla (male) è l’attrice Cristiana Capotondi. Pubblicità.
Si torna in diretta con Sara Simeoni che racconta come conquistò la medaglia d’oro nel salto in alto a Mosca nel 1980. mentre sullo sfondo scorre il filmato dell’epoca.
Bonolis ricorda il fine solidale della serata: aiutare la ricerca per combatte le aritmie ereditarie. Poi Giorgio Pasotti racconta la storia di Eugenio Monti il il primo atleta a vincere la medaglia De Coubertin. Il motivo: aveva prestato un bullone alla squadra inglese che vinse a Innsbruck ’64. Momti conquistò l’oro nel 1968.
Pubblicità. Si torna con Yuri Chechi e Carolina Kostner che scattano un selfie con il padrone di casa. E dopo Gianni Morandi che interpreta Solo insieme saremo felici.
Arriva il maratoneta Stefano Baldini che si intrattiene con Morandi e Bonolis. Gli viene chiesto quel che si prova dopo il grande sforzo della corsa. Baldini, medaglia d’oro ad Atene 2004 scambia le proprie scarpe con quelle di Morandi.
E’ il momento della squadra di pallanuoto italiana, il Settebello, allenata da Alessandro Campagna che vinse la medaglia d’oro nelle Olimpiadi di Barcellona ’92 nelle quali lui stesso partecipò come giocatore. Bonolis ricorda anche le altre squadre Settebello della pallanuoto italiana.
Paolo Bonolis introduce le Paralimpiadi. Sul palco sale Alex Zanardi campione paralimpionico accolto da una standing ovation. Zanardi parla di se stesso, di come è riuscito a conquistare la doppia medaglia d’oro di hand-bike a Londra 2012. Anche tutti gli altri atleti vengono ricordati da Bonolis: più di settemila atleti hanno gareggiato per l’Italia nelle paralimpiadi. A loro viene dedicata la canzone Una vita da mediano di Ligabue.
Poi arriva il Presidente del CONI Giovanni Malagò per i saluti finali. Ricorda che nello sport il merito paga e dovrebbe essere così anche in tutti gli altri settori della vita. Vengono salutati anche gli atleti impossibilitati a essere presenti per impegni precedentemente presi. E con l’inno nazionale cantato metre scorrono ancora le immagini degli atleti italiani vincitori si chiude la serata dedicata ai 100 anni del CONI.