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Venerdì 27 gennaio, dalle ore 21:20 su Rete 4, è prevista la messa in onda di un nuovo appuntamento con Quarto Grado. Il programma, curato da Siria Magri, è condotto dai giornalisti Alessandra Viero e Gianluigi Nuzzi. La puntata è fruibile in diretta streaming su Mediaset Play.
Quarto Grado 27 gennaio, l’arresto di Matteo Messina Denaro
A Quarto Grado del 27 gennaio ha ampio spazio l’arresto di Matteo Messina Denaro. I carabinieri del Ros hanno fermato il boss di Cosa Nostra la scorsa settimana, dopo una latitanza durata circa 30 anni. Il fermo è arrivato all’interno della clinica privata La Maddalena di Palermo. Qui era in cura da qualche tempo per un tumore al colon.
Negli ultimi mesi, Messina Denaro ha utilizzato l’identità di Andrea Bonafede, 60 enne geometra e incensurato. Quest’ultimo è stato arrestato per il reato di associazione mafiosa. Secondo l’accusa, infatti, avrebbe aiutato volontariamente il boss nella sua latitanza. Durante il suo interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Le indagini per ricostruire la rete di contatti
Nel corso di Quarto Grado del 27 gennaio ci si concentra sulle indagini degli inquirenti. Questi ultimi hanno individuato tre covi, compreso quello nel quale l’ex latitante ha vissuto fino al giorno dell’arresto. In uno dei seguenti rifugi, le forze dell’ordine hanno rinvenuto un’agenda contenente nomi e numeri di cellulari. Inoltre hanno rinvenuto anche una pistola Calibro 38.
La speranza, come testimoniato da Quarto Grado del 27 gennaio, è quella di ricostruire tutta la rete di contatti che ha permesso a Messina Denaro di rimanere fuggitivo per tre decenni. L’ultimo dei Corleonesi segue, ad oggi, la strategia del silenzio nei processi. Gli unici con cui ha un dialogo sarebbero i medici, ai quali avrebbe richiesto di essere sottoposto a delle cure speciali contro il cancro.
Quarto Grado 27 gennaio, la morte di Alice Neri
Durante Quarto Grado di venerdì 27 gennaio si torna a discutere della morte di Alice Neri. Il corpo della mamma 32 enne è stato rinvenuto carbonizzato all’interno della sua automobile. Il fatto è avvenuto lo scorso novembre a Rami di Ravarino. Dopo la segnalazione lanciata sette giorni fa, uno dei proprietari delle auto che hanno seguito la vittima nella notte dell’omicidio si è presentato davanti ai carabinieri.
Per il caso, come racconta Quarto Grado del 27 gennaio, è in carcere Mohammed Gaaloul. A carico del 29 enne ci sarebbero delle prove “pesantissime“. Gaaloul, per ora, non ha mai ammesso la propria colpevolezza, affermando di essere vittima di uno scambio di persona. Il suo avvocato, intanto, ha chiesto il rinvio dell’udienza del riesame per poter analizzare meglio tutti gli atti dell’inchiesta, comprese le immagini video ottenute dalle telecamere di videosorveglianza.