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Oltre alle storie trattate in maniera più approfondita inoltre, lo show si arricchisce di alcuni «filmati live» provenienti da tutto il mondo.
In alcuni momenti, inutile negarlo, il pensiero corre a Wild di Italia Uno dove, tra una malattia e un rettile velenoso, il pericolo è spesso protagonista.
Ieri sera dunque, Alive non ha fatto eccezione, passando da un uomo attaccato da un gruppo di cani randagi al salvataggio di un bambino di cinque anni rimasto sul fondo di una piscina a uno stuntman che, all’ ennesima esibizione, ha commesso un errore durante il suo numero in auto.
È stato poi dedicato un segmento al sisma in Emilia Romagna, con testimonianze dei cittadini di Mirandola: la gente è fuggita lungo le scale, sentendo i tonfi e i vetri dei loro palazzi che scoppiavano. Il bilancio era stato di 27 morti e 14mila sfollati; in pochi mesi, sostiene un esperto, la zona è stata interessata da ben 2500 scosse.
La puntata va avanti con alcune riprese in presa diretta: un bambino caduto sui binari della metro di Milano, un bimbo cinese rimasto intrappolato in un pozzo, un mangiafuoco che prende fuoco perché colpito dalla cosiddetta «fiammata di ritorno».
Un’altra storia su cui Alive ha puntato ieri sera è il crollo della torre di controllo del porto di Genova, avvenuto nel maggio 2013 a causa di una nave che l’ha colpita: oltre alle sequenze girate dai passanti, il racconto è affidato alle testimonianze delle compagne degli uomini rimasti coinvolti.
Segue una vicenda che il pubblico televisivo conosce bene: il sequestro di Natascha Kampusch, la ragazza austriaca rapita nel 1988, all’età di dieci anni, e fuggita dal suo sequestratore il 23 agosto 2006, dopo ben 18 anni.
La ragazza racconta quanto le è successo: «Un uomo si avvicinò e mi spinse nel furgone; cercai di urlare, ma la voce era bloccata». «Dopo alcuni giorni -prosegue- mi bruciò le scarpe: disse che non mi sarebbero servite. Poi installò un timer e le luci si accendevano e si spegnevano a una certa ora: era come essere in carcere». Infine la fuga: «Mi sono messa a correre all’impazzata, tanto forte quanto le gambe me lo permettevano». Nel frattempo, sullo schermo scorrono le immagini della stanza sotterranea in cui era rinchiusa.
In conclusione, la sparatoria di Guidonia del 3 novembre 2007, quando un ex tiratore scelto sparò dal terrazzo di casa sua sulle persone che passavano per strada: le scene che vediamo sono angoscianti, con la gente che urla e scappa terrorizzata.