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Rai1 continua a puntare sui soliti personaggi: l’inossidabile Piero Angela, dall’alto dei suoi 85 anni, raddoppia addirittura le sue presenze in video, Carlo Conti è dappertutto, Milly Carlucci richiama i soliti noti sulla pista da ballo. Raffaella Carrà, torna su Rai1 con un ennesimo talent show. Albano continua nei suoi ricongiungimenti familiari, Bruno Vespa difende con fatica le sue postazioni in seconda serata. Manca l’unico grande vecchio della tv made in Italy: Pippo Baudo. Da Tale e quale show a Ballando con le stelle, la prima rete spreme come limoni i propri programmi e ripropone un palinsesto copia conforme di quello dello scorso anno. Almeno per l’intrattenimento. Ma anche per la fiction non cambia molto: sequel di serie già sperimentate, (Una grande famiglia, Fuoriclasse, Un passo dal cielo, Che Dio ci aiuti) miniserie con i soliti noti. La sensazione è di profonda delusione per il telespettatore che paga il canone.
Nessuna speranza nei palinsesti di Rai2: i punti forti della rete sono sempre Pechino express, Made in Sud e The Voice. Si cerca di mutuare idee dalla tv specializzata nel factual: quel Real time ai cui si ispira il nuovo programma dolciario di Caterina Balino in arrivo (Il più grande pasticciere). La novità dovrebbe essere il ritorno di Milo Infante dopo anni di lontanza da Rai2. Ma si sa i personaggi vanno e vengono in sintonia con l’alternarsi dei cambi di dirigenza. Come al solito Roberto Giacobbo invade il palinsesto, Osvaldo Bevilacqua al timone di Sereno variabile è più “invariabile” che mai. Su tutto spicca il direttore di rete Angelo Teodoli che, sembra, farebbe di tutto per liberarsi di The Voice a causa dei rapporti non sempre idilliaci con la produzione del talent. Ma è “condannato” a tenerselo nonostante le “avance” di Giancarlo Leone direttore di Rai1. Misteri made in viale Mazzini.
Rai 3 si fa notare per due assenze: Masterpiece e Licia Colò. Il talent show letterario con briciole d’audience è per adesso bandito dal palinsesto. E bandita è anche la Colò che non scalerà più le vette del Kilimangiaro la domenica pomeriggio. Il direttore Andrea Vianello ripropone Report nella sua collocazione originaria della domenica in segno di evidente pentimento. Alla Gabanelli, signora di Report e a Riccardo Iacona conduttore di Presa diretta, ha rovinato un anno di programmi, piazzandoli nel prime time del lunedì, la scorsa stagione.Il che significa che, fortunatamente, Fabio Fazio la domenica è ridimensionato.
Meriterebbe ben altro il telespettatore pagante il canone: meriterebbe il rispetto da un’azienda che non si schioda dalle proprie “mummie televisive” per meri motivi commerciali. Meriterebbe un ricambio di idee e di personaggi che dovrebbero essere ridimensionati sia dal punto di vista degli impegni sia, soprattutto, dal punto di vista dei cachet percepiti. La politica dei “tagli” dovrebbe avere questo significato.