Il film- documentario si avvale di materiali d’archivio inediti per proporre una visione a 360 gradi dei luoghi sotterranei costruiti dai boss per nascondersi, quando si sentono braccati dalle forze dell’ordine. Inoltre gli autori hanno potuto usufruire di un accesso esclusivo alle “tane” dei boss grazie ad uno speciale permesso concesso dalle forze dell’ordine. Il telespettatore viene introdotto in una realtà sconcertante nella quale dominano passaggi segreti, botole invisibili, vani a scomparsa e tunnel per l’eventuale fuga collegati alla rete fognaria. Lentamente, durante la narrazione, viene alla luce una complessa e inquietante trama di labirinti, sistemi di videosorveglianza, porte blindate, pareti scorrevoli, ascensori incastonati nei muri e tecnologie all’avanguardia.
Costruiti come fortezze sotterranee, i bunker non hanno una collocazione definita. Possono trovarsi in pieno centro cittadino o in aperta campagna, in ville sontuose o in modesti appartamenti di quartieri popolari. Rappresentano vere e proprie roccaforti nelle quali i Boss si rifugiano continuando ad impartire ordini all’esterno in tutta sicurezza. Il documentario svela diverse tipologie di nascondigli mettendone in evidenza le più imprevedibili vie di ingresso (dietro un lavabo, sotto un pavimento o dentro un forno per le pizze), i peculiari elementi di arredo (dalle immagini sacre ai quadri dipinti dagli stessi malavitosi ad una serra per la coltivazione della marijuana) e i mezzi utilizzati dai boss per impartire ordini all’esterno. Nessun affiliato ha infatti accesso al bunker: solo moglie e figli possono entrarvi e conoscerne i segreti. Per questo le comunicazioni con l’esterno e con le altre “abitazioni” sono spesso affidate a un sistema di citofoni, impossibile da intercettare.
A guidare il pubblico in questo viaggio nel sottosuolo criminale è John Dickie, storico e scrittore inglese, uno dei maggiori esperti internazionali delle mafie italiane. John Dickie è docente di Studi italiani all’Università di Londra e autore di best seller come Cosa Nostra – Storia della Mafia Siciliana; Onorate Società – L’Ascesa della Mafia, della Camorra e della ‘Ndrangheta editi in Italia da Laterza. A lui il compito di accompagnare i telespetttatori alla scoperta dei bunker individuati in Calabria e in Campania. Dickie non sarà solo. Accanto a lui ci saranno magistratura antimafia, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza che raccontano le azioni, la tenacia, il lavoro di squadra e l’avanzata tecnologia che hanno reso possibile la cattura dei boss più pericolosi e potenti della ‘ndrangheta e della camorra, tra cui Michele Zagaria e Francesco “Ciccio” Pesce.
Il documentario permette allo spettatore di seguire da vicino i blitz notturni e le perquisizioni dei bunker compiuti dalle forze dell’ordine. Assisteremo alle riunioni dei capi della criminalità organizzata e ascolteremo numerose intercettazioni telefoniche come quella in cui un esponente della ’ndrangheta dà notizia ad un suo sodale della strage di Duisburg o quella in cui Michele Zagaria contatta un giornalista, “lamentandosi” di un articolo. Il documentario sarà inoltre trasmesso lo stesso giorno su Sky TG24 Rassegne (canale 505) a partire da mezzanotte.
Durante la messa in onda sarà possibile commentare in diretta il programma scrivendo all’account Twitter @history_channel con l’hashtag #MafiaBunker.
Mafia Bunker è coprodotto dall’italiana Stand By Me e dagli inglesi di Lion Tv UK per Fox International Channels Italy e BBC2. Il documentario, diretto da Elena Cosentino, nasce da un’idea originale di Simona Ercolani, direttore creativo di Stand By Me (produttore di La Banda della Magliana – la vera storia, prodotto per History) in collaborazione con Richard Bradley di Lion Television UK
Infine, queste sono le due regole fondamentali del latitante: “Non abbandonare mai il tuo territorio e nasconditi meglio che puoi”. Solo in questo modo il potere non viene perso né usurpato.