Indice dei contenuti
Rai 3, nella prima serata di lunedì 18 settembre, propone al pubblico un nuovo appuntamento di PresaDiretta. Il programma è condotto dal giornalista Riccardo Iacona. È possibile seguire la puntata anche in diretta streaming e on demand sul sito di Rai Play.
PresaDiretta 18 settembre, il sottotitolo è Senza persone
Il sottotitolo di PresaDiretta del 18 settembre è Senza persone. La puntata, oltre che da Iacona, è curata da vari autori, tra cui Chiara Avesa, Cristina de Ritis e Alessandro Marcelli. Nel corso del programma è analizzata la crisi demografica che imperversa oramai da tempo in Italia. Nel nostro paese ci sono sempre meno nascite. L’età media della popolazione, invece, è in continua crescita.
Tanti i problemi causati, a partire dalla mancanza dei lavoratori, che colpisce tutti i settori produttivi della nostra economia. Il mondo delle imprese, per assolvere il problema, ha chiesto maggior manodopera straniera. Il governo ha risposto con l’estensione del decreto flussi a circa 500 mila ingressi con regolare visto di lavoro nell’arco del prossimo triennio.
Come funziona il meccanismo del click day
Iacona, a PresaDiretta del 18 settembre, approfondisce il meccanismo di funzionamento del già citato click day. Le imprese italiane, il 27 marzo scorso, hanno potuto richiedere per la forza lavoro dall’estero. In particolare, ogni imprenditore ha inviato una richiesta nominativa per un lavoratore che non conosce, in quanto è residente all’estero.
L’intera procedura del click day, però, è durata per poco tempo, in quanto le quote si sono esaurite quasi subito, lasciando molte richieste insoddisfatte. PresaDiretta del 18 settembre analizza l’effettivo funzionamento di tale sistema. Per farlo, Iacona è protagonista di un reportage tra le imprese del Veneto.
PresaDiretta 18 settembre, le scelte degli altri paesi europei
Il calo della forza lavoro non riguarda solo l’Italia ma, come racconta PresaDiretta del 18 settembre, è in realtà un fenomeno che interessa l’intera Unione Europea. Nel 2015, ad esempio, la Germania ha accolto oltre un milione di profughi durante la crisi della Siria.
Nonostante ciò, però, oggi l’economia tedesca necessita comunque di più di 400 mila ingressi all’anno. Cifra, questa, che corrisponde alla soglia minima per mantenere il livello di forza lavoro necessario.
Ancora diversa è la situazione della Gran Bretagna. Nell’arco del 2022, l’UK ha aperto le porte a oltre 1 milione e 200 mila migranti regolari. Tuttavia, dopo la Brexit e le politiche di contrasto all’immigrazione clandestina, si è ritrovata senza lavoratori in molti settori, soprattutto quelli alimentari.