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Tito Stagno in studio e Ruggero Orlando collegato da Houston: la notte più lunga della televisione italiana raccontò, a migliaia di telespettatori incollati agli schermi, il 20 luglio del 1969, il primo passo dell’uomo sulla luna. Una “veglia” entrata a far parte dell’immaginario collettivo.
Dopo 45 anni, quella storica nottata viene riproposta da Rai Educational con “Stregati dalla luna”, in onda come allora – ininterrottamente – per dodici ore, dalle 21.00 di domenica 20 luglio alle 9 del mattino di lunedì 21 su Rai Scuola, canale 146 del Digitale Terrestre. A condurre il programma Luigi Bignami, che lo firma insieme a Renzo Salvi e al regista Dario Barezzi. La trasmissione – realizzata dal Centro di Produzione Tv Rai di Milano – non solo ripercorre tutta la diretta Rai dell’epoca, sincronizzata al secondo (la successione e l’orario degli avvenimenti sono rigidamente rispettati), ma propone anche approfondimenti, filmati di repertorio dimenticati e documenti inediti, come le immagini dell’allunaggio rielaborate dalla Nasa in alta risoluzione, che, a differenza di 45 anni fa, sono a colori, con il sonoro originale tradotto in italiano.
“Purtroppo – dice Luigi Bignami – si è perso molto del vero valore di quell’impresa. Per coloro che ne furono testimoni è rimasto un bel ricordo, il ricordo di una notte particolare, ma nulla più. Tra i giovani invece, non c’è la consapevolezza dei rischi, dell’impegno e della sinergia che migliaia di uomini posero per raggiungere quell’obiettivo e lo sbarco sulla Luna viene considerato come uno dei tanti eventi della storia passata, senza coglierne il valore profondo. Forse “Stregati dalla Luna” può aiutare un po’ tutti a recuperare il vero significato dell’allunaggio”.
In studio, tra gli ospiti, gli scienziati dell’Università di Pavia Chiara Domeneghetti e Cesare Perotti che hanno analizzato frammenti di superficie lunare; e il direttore del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, Fiorenzo Galli, che mostrerà per la prima volta la tuta che i russi avrebbero utilizzato se fossero arrivati per primi sulla luna. Il fotografo Edo Prando spiega, invece, come vennero scattate le fotografie dello sbarco e smonta la teoria negazionista dell’allunaggio, costruita sulle presunte incongruenze delle immagini.
Tra gli altri contributi di “Stregati dalla Luna” anche un collegamento esterno con il Museo del Volo di Volandia di Somma Lombardo (Varese), dove viene mostrato il funzionamento delle tute spaziali americane e del modulo di comando della missione Apollo, riprodotto a grandezza naturale.
Non mancano, infine, i racconti di chi c’era e ricorda la sua notte della luna. Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera: “Io mi trovavo in campagna dai miei nonni che a un certo punto decisero di andare a dormire, mentre io rimasi incollato tutta notte al televisore in attesa del famoso storico passo dell’umanità di Armstrong”. Umberto Brindani, direttore di Oggi: “Ero con la mia famiglia e insieme andammo a vedere l’allunaggio nell’unico televisore dell’unico bar del paese. Tornando a casa e guardando la luna pensavamo che lassù, per la prima volta, c’erano degli uomini come noi”. Massimo Cirri, conduttore di Caterpillar, Radio2: “A 11 anni ero emozionato e basito perché c’era di mezzo una distanza epocale, non si trattava più di metri né di chilometri. Da quel momento tutto sembrerà più vicino”. Andrea Monti, direttore della Gazzetta dello Sport: “Ricordo una notte di scoperta, di emozione, ma soprattutto di allegria. Tutta la famiglia era riunita in una grande casa di montagna, in soggiorno un piccolo televisore in bianco e nero e noi a fare la spola tra la tv e la finestra per guardare in cielo il disco della luna”.
Ma quella notte resta indelebile soprattutto nella mente di Tito Stagno, il conduttore di quella diretta che Rai Scuola fa ora rivivere. Ed è proprio Stagno, oggi, a rivelarne qualche retroscena: “Per l’occasione – ricorda – la Rai aveva allestito un grande studio normalmente usato per il varietà, con 150 ospiti e schermi giganti dove seguire le immagini che arrivavano dallo spazio e i collegamenti da Houston con Ruggero Orlando. Per i break, in cui non ci sarebbero stati contatti con l’Apollo 11 perché gli astronauti dormivano o erano troppo impegnati per dialogare con la Terra, ci eravamo preparati: il regista Mario Conti e Aldo Falivena, il responsabile del programma, riuscirono a riempirli con film di fantascienza, commedie quasi improvvisate e addirittura sfilate di moda. Ne ricordo una con un’indossatrice dal nome Luna”.