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Si tratta di filmati di Charlie Chaplin sottoposti ad un lungo e laborioso progetto di restauro coordinato dalla Cineteca di Bologna e realizzato in collaborazione con BFI National Archive, Lobster Film e gli Archivi di numerosissime Cineteche internazionali.
Grande spazio sarà dedicato, a partire da questa sera,19 luglio, alle comiche realizzate tra il 1916 e il 1917, per la compagnia di produzione Mutual. Charlot è di volta in volta l’emigrante, il vagabondo, l’evaso, il macchinista, il poliziotto, l’uomo gettato nel mondo, in lotta contro gli oggetti e l’autorità. Ogni titolo di questa grande stagione Mutual è un passo d’avvicinamento ai capolavori della maturità e un film compiuto.
Nel corso di una straordinaria stagione creativa prende forma la grande commedia umana chapliniana: ogni film è il capitolo di un’arte nuova. La produzione Mutual permise a Chaplin di mettere a punto il suo metodo di lavoro sul set, sostanzialmente diverso da quello degli altri registi dell’epoca. Per Chaplin le riprese erano parte integrante del processo creativo.
I dodici piccoli capolavori della Mutual rivelano non solo un brillantissimo attore slapstick, ma la profonda maturazione di un grande autore a tutti gli effetti. Guardando queste comiche si avverte una chiara evoluzione rispetto alle opere realizzate per le precedenti case di produzione, personaggi più complessi, ritmo perfetto, scenografia e fotografia curatissime, una prova registica più sicura e personale.
In particolare: Il vagabondo (1916) è da ammirare per la contaminazione, fino ad allora praticamente inedita, tra riso e pathos in cui l’emozione drammatica si infiltra nella comicità traghettando Chaplin dal music-hall britannico e dallo slapstick verso una narrativa a tutto tondo.
Il conte (1916) serva a Chaplin per mettere in scena un’esilarante satira dell’alta società e delle sue idiosincrasie.
Charlot usuraio (1916) è uno degli indiscussi capolavori di Chaplin per la Mutual, in cui il cineasta crea un universo metaforico attorno al suo personaggio, universo che tanto conquistò dadaisti e surrealisti.
Charlot al pattinaggio (1916) è uno dei più grandi successi di pubblico dell’epoca.
La strada della paura (1917), ritratto della violenza, è un elemento inedito per Chaplin, come lo è il ruolo del poliziotto che fa vestire al suo protagonista, per una volta parte dall’ordine costituito, rappresentante delle autorità.
La cura miracolosa (1917),la più corale e divertente, capace di colpirci ancora per il suo ritmo, il susseguirsi serrato di situazioni comiche sempre più raffinate.
L’emigrante (1917), spesso evocato dai grandi cineasti migranti o figli di migranti, come Kazan e Coppola, è di fatto, uno dei più potenti ritratti dell’immigrazione del secolo scorso, nonché l’opera forse più vicina alla storia personale del suo autore.
Oltre a queste, verrà dato spazio durante l’estate anche alle comiche della Keystone, realizzate negli anni 1914 e 1915.