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Lunedì 8 aprile, dalle 21:20 su Rai 1, è in onda la prima puntata de Il Clandestino. L’attore Edoardo Leo, che in questa intervista ci fornisce qualche anticipazione, interpreta il protagonista Luca Travaglia. La serie, composta da dodici episodi da 50 minuti ciascuno, è in onda per sei settimane. La regia è di Rolando Ravello, mentre la sigla è cantata da Simone Cristicchi e Maurizio Filardo.
Edoardo Leo intervista, la storia di Luca Travaglia
Ne Il Clandestino lei interpreta il protagonista, ovvero Luca Travaglia. Che personaggio è?
“Luca è un ex poliziotto del Nucleo antiterrorismo di Roma, città dove ha sempre lavorato e vissuto. Un attentato, però, cambia per sempre la sua vita. In seguito all’evento, la sua compagna muore, mentre uno dei suoi più giovani collaboratori perde le gambe. Travaglia si sente in colpa, ma deve fare i conti con una dura realtà: la sua compagna, probabilmente, era coinvolta nell’attentato. La verità sarà svelata solo alla fine della fiction”.
Da qui, la decisione del protagonista di lasciare Roma per trasferirsi a Milano.
“Luca raggiunge Milano per cambiare vita, inizialmente vive facendo il buttafuori in una discoteca. Un giorno è costretto ad aiutare il suo padrone di casa, Palitha, un cingalese trapiantato a Milano con la famiglia. Palitha è un extracomunitario razzista e misogino. È un uomo semplice, vorrebbe essere italiano. Viene dallo Sri Lanka, dove era ricchissimo, ma nel nostro paese non ha niente”.
La collaborazione con Palitha, ne Il Clandestino, rappresenta una svolta per Luca.
“Quando lo aiuta in una situazione abbastanza delicata, Palitha lo invita a creare un’agenzia investigativa che si chiama Il Clandestino. Con essa, Luca si mette a disposizione di coloro che non hanno possibilità economiche o di chi, semplicemente, non vuole farsi identificare”.
Il resto del cast e l’importanza di Milano
Il suo personaggio, nella fiction Il Clandestino, ha un carattere difficile.
“È un uomo burbero, di poche parole e scorbutico. È una persona alla ricerca di una redenzione, un burbero inquadrato in un contesto solidale. Riuscire a rendere simpatico un personaggio con queste caratteristiche è stato un lavoro difficile, ma ci sono riuscito grazie al resto del cast, composto fra gli altri da Alice Arcuri, Lavinia Longhi, Fausto Maria Sciarappa e Mattia Mele. I loro personaggi hanno umanizzato Luca. D’altronde, tutti hanno un ruolo e un posto specifico nella storia. C’è anche una seconda donna nella vita del protagonista, che vedremo solo nei flashback”.
La serie è girata ed ambientata a Milano, città che è fondamentale nel processo di rinascita di Luca.
”Sì, abbiamo deciso rappresentare una Milano differente dal solito. Non è la ‘Milano da bere’ a cui siamo abituati, ma siamo andati nelle periferie, dove ci sono le scritte nei muri. Potremmo definirla una sorta di ‘Milano post Expo’. Per conoscere meglio questa realtà, nelle settimane di riprese ho alloggiato in un appartamento e non in un hotel”.
Edoardo Leo intervista, spero in una seconda stagione de Il Clandestino
Cosa le ha lasciato Luca Travaglia?
“Quando termino di girare una produzione mi porto sempre dietro qualcosa del personaggio che ho interpretato. Per Il Clandestino è accaduto lo stesso, anche perché le riprese sono state lunghe e non prive di inconvenienti”.
Si è ispirato a qualche collega lavorando alla fiction?
“No, perché non c’era nulla da imitare. Luca ha la sua forza e una sua identità. Ho subito capito questo personaggio, che mi ha colpito perché è sui generis, è un poliziotto di poche parole. I suoi colleghi in tv e al cinema, invece, hanno spesso un carattere opposto”.
Le piacerebbe continuare con la serialità televisiva?
“Quest’anno, proprio nel giorno in cui va in onda Il Clandestino, festeggio i trent’anni di gavetta. Era il 1994 quando ho interpretato la mia prima serie per la Rai. Mi piacerebbe, in futuro, continuare ad essere Luca Travaglia, spero ci possa essere una seconda stagione. È un personaggio iconico, come quelli che cerco. Ho scelto di lavorare a questa fiction perché presto il volto a un uomo alla ricerca di una rivincita, e il riscatto si può ottenere solo in due modi: aiutando gli altri o chiudendosi in sé stessi”.