Indice dei contenuti
Venerdì 6 dicembre, su NOVE, è andato in onda un nuovo appuntamento di Fratelli di Crozza. Il programma prende il via, come sempre, dalle 21:30 circa. Al timone dello show c’è Maurizio Crozza. Quest’ultimo è supportato da Andrea Zalone e Simone Belfiore, che cura i momenti musicali. Crozza, come ogni settimana, propone imitazioni e monologhi, con i quali commenta i principali momenti di attualità.
Fratelli di Crozza 6 dicembre, Carlo Calenda
La puntata di Fratelli di Crozza del 6 dicembre parte con l’imitazione di Carlo Calenda. Il finto leader di Azione: “Io sono convinto che in Italia manchi l’etica, ma mia moglie mi ricorda sempre che, in realtà, mi mancano gli elettori. Io tutti i weekend mi incateno di fronte agli stabilimenti perché sono epico”.
Il comico parte con il monologo: “Noi lo prendiamo in giro, ma Calenda è stato il primo a prevedere la crisi di Stellantis. La buonuscita di Tavares? Ancora non hanno comunicato la cifra esatta, ma sicuramente non avrà problemi a comprare il Pandoro. L’Italia è un paese fondato sui dividendi. Fra il 2021 e il 2023 ha ottenuto 50 miliardi di profitti, ma vogliono lasciare a casa 12 mila persone. Il lavoro è dignità e non è una questione né di destra né di sinistra. Lo capirebbe anche un Suricato, persino il Ministro Lollobrigida“.
La serata procede con il Ministro Adolfo Urso: “Non si sente mai parlare perché non ci riesce. La sua è una neolingua, si mangia le parole. Si tratta dell’unico Ministro che dovrebbe essere doppiato“. Crozza imita Urso, focalizzandosi sugli errori: “Con Elkann abbiamo avuto mezz’ora di telelefofonata, gli ho detto che deve investire sull’energia elica. Ci sono degli indizi che fanno ben sparare per la buona riuscita della trattativa“.
Il rapporto fra politica e banca
A Fratelli di Crozza del 6 dicembre è proposto un focus sul rapporto fra la banca e la politica. In particolare, il padrone di casa paragona i privilegi degli onorevoli alle condizioni solitamente offerte ai cittadini.
Per discutere del tema, il comico propone la parodia di Antonio Razzi: “Il servizio di Report sulle banche che danno privilegi ai politici? Ahh, ma quelle sono delle cose che si fanno per aiutare i parlamentai, che possono andare nella filiale di fronte, senza usare la macchina e non inquinano. I politici faticano, noi facciamo le parole incrociate. Credo che in parlamento non ci debba essere solo la banca, ma anche un benzinaio. Io mi ricordo che quando ero senatore, nascondevo lo stipendio nello sciacquone dei cessi del Senato“.
Crozza cambia argomento e parla del Movimento 5 Stelle: “La guerra fra Grillo e Conte è iniziata. Fra i due, però, è tornato Di Maio: secondo l’ex Premier, infatti, è lui che ha registrato il marchio. Toninelli, invece, ha criticato Conte, affermando che nelle riunioni con lui si addormentava“. Crozza imita l’ex Ministro Danilo Toninelli: “Ci sono delle cose che non vi ho detto, alle riunioni Conte era l’unico che non rideva alle battute di Grillo. Per diventare suo amico dovevamo dire il termine usucapione, mangiava i piselli con le pinzette per le sopracciglia“.
Fratelli di Crozza 6 dicembre, Papa Francesco
A Fratelli di Crozza del 6 dicembre è proposto la parodia di Papa Francesco, che inscena un dialogo con il Gesù/intelligenza artificiale, ideato in Svizzera: “Francesco, mio padre non è felicissimo dei problemi della Chiesa. Come mai non ci sono le donne in Vaticano? Il problema della chiesa non sono le omelie lunghe”. Parole che non piacciono al finto Pontefice, che afferma: “Va bene che è artificiale, ma mi pare sia un po’ troppo intelligente“.
Si prosegue con la parodia di Red Ronnie: “Ieri la Tonini stava parlando al telefono con i fratelli celesti. Mai fidarsi delle banche, io non ho più soldi ma solo lingotti di argento”. L’appuntamento giunge al termine con Vittorio Feltri: “Macron ha detto che non si dimette. Il ciuccialumache dovrebbe dimettersi, hanno stabilito che la moglie, dopo l’esame del Carbonio-14, ha l’età della Piramide di Cheope. Sono contento che la Germania e la Francia siano in crisi”.