La sigla di apertura della trasmissione, scritta e suonata dal jazzista italiano Lino Patruno, era accompagnata da un cartone animato che aveva protagonista proprio il pappagallo Portobello, vestito in abito da sera ed era cantata dal Coro dei Piccoli Cantori di Milano diretti da Ninny Comolli. Era un brano orecchiabile e di facile presa sul pubblico. Ricordate il motivetto? “Portobello è un mercato pazzerello dove trovi questo e quello e c’è pure un pappagallo con il becco giallo… Un fachiro con turbante offre mancia competente a chi trova il suo serpente…”.
Con Portobello, Enzo Tortora tornò a lavorare in Rai dopo un allontanamento durato otto anni (fu sospeso prima dalla Tv durante la Domenica Sportiva e poi gli fu tolta anche la conduzione della trasmissione radiofonica Il gambero). L’allontanamento fu conseguenza di un’intervista rilasciata nel ’69 al settimanale Oggi, in cui criticava pesantemente la Rai e il monopolio televisivo.
Ma dopo la pausa forzata, riecco Enzo Tortora in Rai. Con la sorella Anna e il pubblicitario Angelo Citterio creò con Portobello un format innovativo per l’epoca. L’idea era di realizzare un mercatino dove i partecipanti potevano vendere invenzioni, cercare oggetti particolari facendosi contattare dal pubblico da casa attraverso telefonate in diretta che venivano accuratamente filtrate dal cosiddetto Centralone, formato da giovani e bellissime telefoniste sotto la direzione di Renée Longarini, ribattezzata Sua Soavità da Enzo Tortora, per i suoi modi gentili e raffinati. Molte di quelle centraliniste di allora si sono affermate nel tempo nel mondo dello spettacolo: ricordiamo, tra le tante, Paola Ferrari, Susanna Messaggio, Gabriella Carlucci, Carmen Russo, Eleonora Brigliadori.
Un momento molto atteso era quello in cui una persona, scelta tra il pubblico presente in studio, tentava di vincere una somma di denaro, cercando di far pronunciare al pappagallo il suo nome, Portobello, simbolo del programma, il tutto in trenta secondi. Nessuno tra quelli scelti tra il pubblico c’era mai riuscito: finalmente riuscì nell’impresa, ma solo nel 1982, l’attrice Paola Borboni con il cui montepremi fu pagato un intervento chirurgico di ricostruzione facciale ad un bimbo rimasto ustionato al volto.
Altre rubriche che destavano una certa curiosità erano Fiori d’arancio, in cui un concorrente, uomo o donna, si presentava appositamente per cercare attraverso la tv la sua anima gemella e Dove sei?, dove delle persone ricercavano amici, parenti, conoscenti, che avevano perso di vista da molto tempo e che assolutamente volevano rincontrare.
La trasmissione ebbe un clamoroso successo, superiore alle aspettative, circa 28 milioni di telespettatori per l’edizione 1977/78.
Il programma venne interrotto prima dell’inizio della nuova stagione, nel 1983, a causa dell’arresto di Enzo Tortora avvenuto il 17 giugno di quell’anno, accusato di collusione con la camorra. Dopo più di tre anni, il 15 settembre 1986, il presentatore fu assolto con formula piena dalla Corte d’Appello di Napoli che lo riconobbe del tutto estraneo ai fatti a lui contestati, riconoscimento arrivato dopo una lunga ed estenuante battaglia giudiziaria che ne minò irrimediabilmente lo stato di salute.
Il 20 febbraio 1987, il programma poté dunque tornare in onda dopo quattro anni di stop forzato; nella prima puntata Tortora, visibilmente commosso, prima di iniziare fece un breve ma incisivo discorso su tutta la lunga e triste vicenda che lo aveva visto suo malgrado protagonista, esordendo con la frase rimasta celebre, “Dunque, dove eravamo rimasti?”.
La trasmissione però non ripeté il successo delle passate edizioni e, terminato il ciclo di puntate previste, non venne più riproposta. Il 18 maggio del 1988 Enzo Tortora morì a causa di un tumore ai polmoni.