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Ranieri apre interpretando Se telefonando, un classico portato al successo di Mina; l’esecuzione termina con un saluto ad Enni Morricone, autore del pezzo.
Ranieri ricorda i tempi in cui era ragazzo, quando negli anni ’80 ascoltava gli artisti inglesi e americani: ma davvero la musica era meglio prima? Oppure si era solo, semplicemente, più giovani? E parte Kama Kamilion in duetto con Boy George.
Il duo si trasforma presto in un trio: l’ugola di Al Bano entra per cantare Nel sole . Si prosegue con un pezzo di Gianni Morandi, Scende la pioggia.
Scopriamo che Boy George in passato aveva inciso una sua versione del brano di Al Bano; Ranieri chiede se i due abbiano mai pensato a un tour insieme e così, sul palco, nasce scherzosamente l’idea di una tournée a tre.
Si prosegue con O sole mio, in cui Al Bano sfoggia degli acuti impressionanti. I due ospiti lasciano il palco: Ranieri continua con Il cielo in una stanza; alle 22.50 arriva il primo blocco pubblicitario.
Al rientro in studio, il cantante è ancora in piedi davanti al microfono, solo con la sua voce per esibirsi con L’istrione di Charles Aznavour. Accennando al padre che si era commosso ascoltando Pavarotti, accoglie poi sul palco il tenore Vittorio Grigolo: accompagnati al pinaoforte dal maestro Vincenzo Scalera, i due eseguono Torna a Surriento, Parlami d’amore Mariù, Tu che m’hai preso il cuor, Nessun dorma.
È stato un momento intenso di televisione, toccante, ma è ora di movimentare un po’ la situazione: ecco dunque il tip tap. Ma Ranieri non è l’unico a ballarlo: anche Padre David, 29 anni, esegue un numero di grande abilità; del resto si tratta di un ragazzo che si è esibito persino a Broadway.
Si torna in scena dopo la pubblicità con l’omaggio al Quartetto Cetra: si spazia dalla Casetta in Canadà, Crapapelata con Simona Molinari, Morgan e Elio.
Segue un segmento dedicato alla canzone napoletana con uno dei suoi rappresentanti più amati, Pino Daniele: i due eseguono un medle di brani classici, tra cui Napul’è.
Il prossimo a salire sul palco è Tullio Solenghi, che è a teatro con Amadeus; naturalmente, vista l’età, l’attore interpreta il ruolo di Salieri.
Si prosegue con la poesia La morte del cigno di Pablo Neruda, recitata con profonda emozione. Si riparte con la musica: Volare viene interpretata insieme a Caparezza, che le imprime il suo stile. Il padrone di casa infatti, ha il grande merito di adattarsi alla diversità dei suoi ospiti, e non viceversa. Ecco dunque che a Caparezza viene lasciata la scena con la sua Non me lo posso permettere.
Salutato il “rapper” pugliese si continua con Marechiare.
Insieme a Morgan l’omaggio è a Giorgio Gaber: Barbera Champagne, Porta Romana, Torpedo Blu; subito dopo il ricordo di Jannacci.
La musica leggera italiana, la canzone napoletana, la lirica, Neruda, la scuola milanese di Jannacci: questa sera Massimo Ranieri sta facendo cultura con la c maiuscola. Possiamo tirare un sospiro di sollievo: il varietà non è morto.
Dopo tanta musica, Ranieri si concede anche un paio di battute scherzose prendendo come riferimento Sergio Endrigo e il suo libro di barzellette; nel frattempo, cambia giacca per ballare e cantare la napoletanissima ‘A pizza.
Ci avviciniamo alla conclusione di questa seconda puntata; stavolta la compagna con cui duettere è Simona Molinari: Un’estate fa, E la chiamano estate e via di seguito.
È mezzanotte e dieci: a Ranieri viene comunicato che Lorenzo Cherubini ha scritto un tweet entusuasta sullo show; l’artista partenopeo lo invita subito a raggiungerlo sabato prossimo.
I titoli di coda scorrono sulle note di Io te vurria vasà: la puntata si chiude con gli appalusi scroscianti del pubblico in sala. Dopo un simile spettacolo, non poteva essere altrimenti.