La puntata inizia con l’obiettivo di trasformare gli “haters” del web in “lovers”: Mary Sarnataro infatti ha fatto incontrare ad Emma un hater. la cantante racconta la sua esperienza: ha capito che rispondere non serve, perciò in alcuni casi si è rivolta alla polizia postale. I genitori, quando leggono alcuni insulti, si preoccupano per la figlia e le raccomandano di stare attenta quando torna a casa la sera.
La Sarnataro chiede l’amicizia su Facebook a Giancarlo, che nei social ha etichettato l’artista come “cagna”. La iena dà appuntamento a Giancarlo, in giro insieme alla fidanzata: seduti al ristorante, li raggiunge la Marrone. Lui naturalmente cerca di spiegare: tenta di dire che ha attaccato il personaggio pubblico, ma l’aggressività che ha sfoggiato online è sparita.
Concluso il servizio, il discorso viene ripreso in studio dai conduttori: si parla di una testimonial di una casa di moda, aggredita dai “leoni da tastiera” perché non depilata. Tutto senza dimenticare il caso della direttrice di banca minacciata per un banale video, così come la giornalista Francesca Barra.
Dopo il break pubblicitario, il si continua con Antonino Monteleone: Morte David Rossi: ex sindaco fa rivelazioni shock. Il giornalista approfondisce il servizio di domenica scorsa. Incontra Pierluigi Piccini, ex dirigente del Monte dei Paschi ed ex sindaco di Siena: l’uomo è convinto che non si tratti di suicidio, così come si vocifera in città.
Secondo Piccini David Rossi “ha fatto l’errore di voler dire di essere disposto a parlare con i magistrati”: aveva gestito 50milioni di euro negli anni, aveva porte aperte ovunque e di certo non lo spaventava una perquisizione. Quello di David all’interno della banca era molto particolare: aveva la possibilità di contattare qualsiasi giornalista, perciò aveva i mezzi per dare la propria versione, non era solo. Di Rossi inoltre non sono state toccate memorie. Vi sono inoltre delle falle nelle indagini: nono sono stati chiesti subito i tabulati telefonici, i vestiti di Rossi sono stati distrutti senza essere analizzati, non è stato fatto l’esame istologico sulle ferite né l’esame del dna sul corpo dell’uomo, i fazzoletti sporchi di sangue trovati nell’ufficio sono stati distrutti senza essere analizzati, non sono state identificate le persone presenti in banca a quell’ora, non sono state acquisite le immagini delle telecamere, il video in cui si vede la caduta non è integrale, la procura non ha aperto un fascicolo per omissione di concorso e individuare la persona che si vede nel video.
Non solo. Piccinini lascia trapelare che le indagini sarebbero state svolte con tanta superficialità per insabbiare quanto avvenuto in due ville vicino Arezzo, dove si svolgono festini a base di cocaina a cui partecipano gli stessi esponenti della magistratura. Quest’ultima parte della conversazione viene registrata nonostante l’ex sindaco avesse chiesto di spegnere tutto, ma la iena ha scelto di mandarla in onda perché c’è di mezzo un morto: si tratta comunque di accuse non verificate, da parte però di un uomo pubblico che conosceva bene David Rossi e il contesto.
Si prosegue con l’intervista doppia a Francesca Barra e Claudio Santamaria, divenuti obiettivo degli haters in rete: è stata presa di mira la loro relazione, dato che la barra ha una bimba di sette mesi dall’ex marito. I due hanno sollevato pubblicamente la questione.
Nadia Toffa torna ad occuparsi dell’acqua inquinata in Veneto, tra le province di Padova, Vicenza e Verona: L’emergenza dell’acqua diventata veleno. Nella zona infatti, l’azienda Miteni è stata costruita sulle falde acquifere: sui campi irrigati con quell’acqua, è stato coltivato ed allevato di tutto.
La contaminazione è scoperta nel 2013, ma c’era chi già sapeva e non ha denunciato. Molti i giovani malati di tumore nell’area. Per rimuovere i pfas, la Regione Veneto ha proposto un trattamento di pulizia del sangue che però, in realtà, non è una terapia vera quanto una sperimentazione: lo confermano gli stessi medici, con la conseguenza che i pazienti stanno facendo da cavia.
La Miteni, l’azienda incriminata, aveva commissionato degli studi per scoprire il livello di contaminazione dell’acqua, senza mai diffondere i risultati. Il responsabile sostiene che non vi sia invece alcun impatto sul quadro patologico dei cittadini; proprio in questi giorni però, il presidente del Veneto Zaia ha chiesto l’intervento del governo proclamando lo stato di emergenza.
Stefano Corti e Alessandro Onnis testano il livello di cultura di Checco Zalone: Chi vuol essere ignorante. Alla fine il comico ringrazia gli inviati di Striscia.
Matteo Viviani ripercorre i suoi servizi sul fenomeno della Blue Whale, per smentire le accuse di bufala piovute durante l’estate. Il reportage era nato in seguito ad alcuni articoli di giornali: motivo per cui Viviani era partito per la Russia, dove il macabro gioco è nato.
La iena ammette di aver compiuto un errore: non verificare quali immagini fossero vere, cioè legate ai suicidi della Blue Whale, e quali no. ma erano tutte prese da documentari accreditati, in particolare tedeschi.
Intanto, mentre in Italia si metteva in discussione il servizio di Viviani, in Russia veniva arrestato un curatore. La iena si occupa di Come il mondo affronta la Blue Whale, mettendo in evidenza che all’estero al questione viene presa molto seriamente: la polizia francese ad esempio, ha realizzato una campagna di sensibilizzazione. Sempre in Francia, la tv ha realizzato documentari; nel Paese d’oltralpe inoltre, l’inviato ha intervistato un medico che aveva in cura dei ragazzi che stavano partecipando alla sfida suicida.
In Spagna e Portogallo casi isolati hanno fatto pensare al gioco. In Portogallo il governo ha diramato un comunicato in cui dichiarava di voler collaborare con la polizia.
In Albania la polizia ha attuato una campagna d’informazione per giovani e famiglie. Attenzione sulla Blue Whale anche negli Stati Uniti, e un curatore è stato arrestato anche a Rio De Janeiro.
Viviani ricorda che, al contrario, in Italia il fenomeno è stato ritenuto una leggenda metropolitana, incolpando Le Iene per eventuali emulazioni. Persino Renzi aveva criticato il servizio; di fatto però, Elisabetta Mancini della direzione anticrimine della Polizia di Stato aveva raccontato a Viviani delle segnalazioni ricevute, inclusa quella su una ragazzina che si sarebbe suicidata il giorno dopo.
Viene proposta l’intervista ad Andrea e al papà: Avere un figlio down.
Tocca a Ismaele La Vardera: Donare il sangue: un business per qualcuno? In Italia il sangue non si compra, ma si dona: in Campania, nonostante i tanti centri raccolta, la donazione avviene nei classici furgoncini, le autoenoteche. Più della metà di queste, in Campania appartengono alla famiglia Pecora. Ogni sacca di sangue raccolta vale 70 euro: il totale per la famiglia Pecora è di migliaia di euro. Intanto molti punti fissi non vengono aperti.
La iena prima prova a donare il sangue, notando che non vengono osservate alcune precauzioni su tatuaggi e fumo. In seguito La Verdera si reca da De Luca, assessore alla sanità in Campania: non ottiene alcuna risposta.
Giulio Golia documenta il disastro ecologico di quest’estate: Chi ha distrutto il Vesuvio? Francesco Borrelli, consigliere di Regione, spiega che le ipotesi sono varie: lavoratori del parco a contratto stagionale, proprietari di costruzioni abusive, responsabili di sversamento di rifiuti che non vogliono essere identificati.
Viene riproposta una vecchia intervista a Cesare Battisti, risalente a quando era latitante a Parigi: Ottobre 2017: arrestato e rilasciato in Brasile..
Come saluto ad Aldo Biscardi, morto oggi, viene replicato un servizio di Enrico Lucci: Ciao Aldo, denghiù. La iena aveva partecipato al Processo, urlando insieme agli altri ospiti ma, a differenza loro, senza sapere niente di calcio.
La puntata si conclude qui, appuntamento a martedì.