{module Banner sotto articoli}
Teatro e tv si bilanciamo perfettamente in “Enzino” Iacchetti. Infatti alla domanda se c’è un po’ di distanza fra il graffiante impegno politico della ‘Striscia’ e questo musical, risponde: “Mah! Non direi. Quanto a follìa, quella dei politici non è minore. Però, a ben pensarci, una distanza c’è: la follìa dei politici è sporca e di bassa lega. Il nostro musical è fatto da professionisti veri: i ballerini-donne sono serissimi, puntuali e non sgarrano”.
Da tre anni il loro spettacolo fa il giro non solo d’Italia: e con soddisfazione specialmente del regista Piparo, e del coreografo Bill Goodson che ha messo su un balletto sui generis, davvero a sorpresa, si apre con un sipario su silhouettes in penombra, che prendendo vita sbocciano in bellissime fanciulle dai capelli multicolori coperte di pailletes. “Ho imparato più da esse – dice Jacchetti – da queste ‘ragazze con qualcosa in più’, dalla loro curata gestualità, che da tutti gli altri”.
Insomma da domani Massimo Piparo ci darà lezione: sì, perché questo spettacolo non è solo comico, brillante e pruriginoso – …”e mi dispiace che sia così in Italia, solo in Italia: altrove fra i sessi non ci sono barriere” – ma è basato su un amore vero, con la A maiuscola: è questo il messaggio”. Che arriva al punto giusto: sembra di risentire le parole del sindaco Ignazio Marino, quando ha commentato in Italia la sua trascrizione dei matrimoni gay, fatti all’estero, nei registri di stato civile.
{module Google richiamo interno} Anche Marco Columbro insiste, rivolgendosi giocosamente alla moglie-Jacchetti: infatti il ’suo’ spettacolo vuol essere un inno all’amore che muove tutto (“…l’Amor che move il sole e l’altre stelle”, per chi vuole la citazione dantesca dal Paradiso tutta intera, n.d.r.).
La storia di Renato – direttore di un locale per travestiti a Saint Tropez – e del suo compagno Albin che vi lavora col nome Zaza, subisce uno scossone quando il figlio Laurent di Renato si fidanza con la figlia di un politico conservatore, e vortica poi in una serie di incidenti e di equivoci, sino al lieto fine.
E’ una storia comica, frizzante, ma sincera e autentica di omosessualità, che dal film del 1978 di Edouard Molinaro impersonato da Tognazzi, al musical americano del 1983 di Jerry Herman (musica) e Harvey Fierstein, ha collezionato 6 Tony Award.
In America ebbe 1761 repliche (a Londra la produzione rimase in scena 8 mesi) e in Italia fu messa su dalla Compagnia della Rancia di Saverio Marconi, nel 1992. Piparo ha al suo attivo successi innumerevoli nel musical, da “Jesus Christ Superstar” a “Sette spose per sette fratelli”, a “La febbre del sabato sera”: egli ha voluto Russel Russel al suo fianco nel ruolo di Jacob ed Edoardo Sala in quello dell’Onorevole. Le scene sono di Gianluca Amodio, i costumi di Nicoletta Ercole, le luci di Daniele Cepriani, il suono di Luca Finotti la direzione musicale, anche degli interpreti che cantano da soprani, di Emanuele Friello.
L’aspetto più singolare e interessante è che anche fuori scena gli attori hanno la parte addosso: “La mia è difficile, perché ho anche il ruolo paterno” dice Columbro, poi becca Jacchetti: “Quando facevi la ‘Striscia’, non ti accorgevi che ti muovevi come Zaza?”. .
Nel cast ci sono anche Giovanni Scura e Iory Molinari.