Tullio Kezich lo ha definito “attore studioso e dotatissimo” per la sua capacità unica di coniugare talento e applicazione. Ed al cinema ha lavorato con tutti grandi registi: Mario Monicelli, Ettore Scola, Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Lina Wertmuller, Carlo Lizzani, Giuliano Montaldo, Mauro Bolognini, Valerio Zurlini, Pupi Avati, Rainer Werner Fassbinder, Stanley Kramer, Francis Ford Coppola, Riddley Scott, Tony Scott.
Palma d’oro a Cannes quale migliore attore per “Film d’amore e d’anarchia…”, candidato al Premio Oscar per “Pasqualino Settebellezze”, vincitore di vari David di Donatello, Globi d’oro e Nastri d’Argento, nel 2009 ha ricevuto una stella sulla Italian Walk of Fame di Toronto. Ma quel Canada oggi lo ha deluso.
È Giancarlo Giannini, classe 1942, che dopo oltre venti anni da “Ternosecco” torna per la seconda volta dietro la macchina da presa per dirigere “Ti Ho Cercata in Tutti i Necrologi”, di cui è anche interprete e produttore. “Questo film – racconta Giannini– nasce come una coproduzione al 30% canadese ed al 70% italiana. Con un budget stimato di 4 milioni di euro, i canadesi non hanno mai messo la loro parte a cui ho supplito io con costi lievitati dal 30 al 60%. Ma il film è andato in porto. Se non funziona, ho io tutte le responsabilità”.
Giovedì 30 maggio “Ti ho cercata in tutti i necrologi” esce in 50 copie, distribuito da Bolero Film. Ambientata tra Roma, Toronto, Phoenix, l’Arizona, la Calabria e la Sicilia, la pellicola racconta la storia di Nikita: un uomo che si guadagnava da vivere facendo il tassista in Italia quando, in seguito ad un incidente in cui ha investito un calciatore, è costretto ad emigrare in Canada e ricominciare da zero per dimenticare, e trova lavoro come autista per una compagnia di ooranze funebri. Una sera, trovandosi coinvolto in una partita a poker in una sperduta villa fuori Toronto il destino di quest’uomo cambierà per sempre.
Per poter estinguere il suo debito di gioco gli viene proposta una caccia all’uomo: 20 minuti separano lui dai creditori che, con i fucili in mano, avranno quel lasso di tempo per stanarlo ed ucciderlo, mentre Nikita avrà il tempo necessario per potersi salvare estinguendo così il suo debito. Sopravvissuto, entra in una nuova intima dimensione dove il terrore e la follia si insinueranno lentamente e misteriosamente nella sua vita, a tal punto da non desistere dal desiderio di essere “cacciato”. L’inaspettato incontro con una bella e giovane donna, Helena, complicherà la trama del film, rendendola piena di colpi di scena.
Molte le citazioni del film. “Il cinema del passato mi torna in ricordi involontari – osserva Giannini -. L’unica citazione volontaria è ‘M’ di Fritz Lang. Amo il cinema espressionista tedesco”. Girato in lingua inglese (e doppiato in italiano), in “Ti ho cercata in tutti i necrologi” Giannini è affiancato da F. Murray Abraham e Silvia De Santis, il cui personaggio, Helena, è descritto anche attraverso l’artista preferito dell’attrice: William Blake. “Ho voluto fare qualcosa di anticonvenzionale – dice Giannini – e qualcuno che l’ha visto mi ha detto che è un film anarchico”.
Per la recitazione, parla di “asincronia” avendo posto l’accento sul sottotesto, una scelta che accompagna anche la musica “che si stacca dalla scena”. Ed argomenta: “Da Cannes è arrivato il vento di film visionari. Il pubblico è intelligente e non è necessario spiegare troppo”. Tra 15 giorni “Ti ho cercata in tutti i necrologi” sarà presentato allo Shanghai International Film Festival. All’uscita italiana di questa settimana, si affiancano trattative per distribuire la pellicola in Sudamerica con la Globo ed un forte interesse da parte dei tedeschi. A luglio Giannini parteciperà al Giffoni Film Festival, dove riceverà il Truffaut Award: il più importante riconoscimento che il Festival assegna ai grandi del mondo del cinema e della cultura, tra l’altro andato a registi come Roman Polanski, Bernardo Bertolucci, Oliver Stone ed attori del calibro di Meryl Streep, Nicolas Cage, Susan Sarandon e Roberto Benigni.
Inoltre, per i giurati di Masterclass, la sezione del festival che prevede incontri con celebri personaggi del mondo del cinema, dell’arte, della cultura, del giornalismo e della politica, Giannini terrà una masterclass di recitazione. “Ho la fortuna d’insegnare recitazione ai giovani attori. A loro dico sempre che è il pubblico che recita per noi. L’attore è un mago, usa i trucchi, non importa se piange per finta o per davvero. Recitare è un gioco”, afferma Giannini, prendendo le distanze dal metodo Stanislavskij. L’attore vanta un rapporto speciale con Giffoni ed è stato recentemente “ospite d’onore” alla prima edizione del Giffoni Sao Paulo Film Festival dove ha riservato, ai ragazzi della giuria, una proiezione esclusiva del suo ultimo film.