Per quanto riguarda lo scorso ottobre, nella categoria IN ci sono:
1. La musica del silenzio (Rai 1)
2. L’isola di Pietro (Canale 5)
3. Noddy Toyland Detective (Rai YoYo)
Nella categoria OUT ci sono:
1. Grande Fratello Vip 2 (Canale 5)
2. Tu sì que vales (Canale 5)
3. Space Dog Family (Frisbee)
Ecco tutte le valutazioni del Moige su ognuno dei programmi IN.
Genere: film tv
Rete: Rai 1
In onda: lunedì 2 ottobre, in prima serata
Il film, che narra la storia del noto e amato tenore sotto le spoglie del protagonista Amos Bardi, ha degli indubbi pregi: quello di non fare del tenore un “santino”, di togliere subito allo spettatore il dubbio che l’handicap possa averlo agevolato per una sorta di pietismo nei suoi confronti; al contrario di far comprendere la sua crescita in un contesto nonostante tutto normale, con una famiglia che lo ama e soffre con lui e per lui ma riesce comunque a renderlo autonomo e capace di scelte quando necessario contro tutti e tutto, con momenti critici e durissimi descritti senza compiacimenti. Dal racconto è evidente che il personale percorso di crescita e l’handicap stesso sono il segreto di un uomo dalla profonda sensibilità, che nonostante il successo non ha perso l’umanità, l’umiltà e la semplicità, ben espressi da un cantare bello, coinvolgente, capace di trasmettere emozione e pathos.
Genere: Serie tv, giallo
Rete: Canale 5
In onda: la domenica, in prima serata
La serie, sconsigliabile a un pubblico di bambini, ha il merito di cercare di raccogliere l’attenzione del difficile target adolescenti e preadolescenti, i quali sono molto attratti da un certo genere di serie americane. Di queste ritroviamo giallo, il mistero, il noir, un’attenzione alla scelta musicale e la presenza come protagonisti di ragazzi. Ma, invece di soffermarsi a presentare situazioni sentimentali in maniera superficiale o ideologica, si cerca di analizzare, e dare spunti al pubblico, su relazioni affettive, sentimenti adolescenziali, problemi quali l’uso di alcol, droghe, rapporti sessuali, relazione con il mondo degli adulti e delle istituzioni, l’uso della libertà e del senso della responsabilità, la necessità di confidarsi con adulti di riferimento affidabili….Infine, proprio grazie all’analisi dei rapporti giovani-adulti, la serie è di notevole interesse anche per gli adulti, genitori con figli adolescenti in primis. Un nonno-pediatra, Pietro, è perfetto per mediare tra le due generazioni con il suo carico di esperienza, la saggezza di una vita fatta anche di dolore, il saper stare al di sopra delle parti e insieme essere appassionato e coinvolto. Il rimo incalzante, i colpi di scena e l’intreccio delle situazioni, in sospeso fino all’ultima puntata, funzionano bene come traino per lo spettatore che è spinto a seguire per sapere come andrà a finire e a fare il tifo per “i buoni” o meglio per il “bene” (cosa non molto chiara in tante serie tv).
Noddy Toyland Detective
Genere: Serie Animata
Rete: Rai YoYo
In onda: in vari giorni e vari orari
Noddy è un giovane detective che vive a Toyland, la città dei giocattoli, e che ha a che fare, come ogni buon investigatore, con “casi” da risolvere che tengono in sospeso il piccolo spettatore il quale segue col protagonista tutti i passaggi logici necessari a scoprire la verità e giungere alla soluzione del caso: per arrivarci è necessario porsi le domande fondamentali chi, cosa, quando, dove, perché, come. E per rispondere a queste domande bisogna “riflettere” e “osservare” più e più volte: un invito a non agire d’impulso, cosa piuttosto naturale nei bimbi piccoli, e a non dare giudizi affrettati ma a verificare le proprie ipotesi prima di giudicare e additare un colpevole, consigli per loro non tanto semplici da seguire. Dunque il merito del cartone animato è quello di aiutarli a fare un piccolo sforzo, accrescendo lentamente, stimolati dall’esercizio e dalle esperienze della vita quotidiana, la capacità riflessiva. Inoltre, grazie a ciascuna storia imparano anche semplici insegnamenti quali la differenza tra uno scherzo divertente e uno pericoloso, quali colori si possono creare combinando quelli fondamentali, che capita a tutti di rompere qualcosa ma non si deve aver paura di dire la verità, che le cose degli altri non si prendono senza permesso, e tanto altro.
Queste le valutazioni per i programmi OUT.
Genere: Reality
Rete: Canale 5
In onda: il lunedì, alle ore 21…15
Quotidianamente il Moige riceve segnalazioni di protesta per questa edizione del programma che sembra distinguersi rispetto alle precedenti per il contenuto sempre maggiore e spudorato di trash, volgarità di ogni genere : nel linguaggio e nel comportamento, con lo sdoganamento della bestemmia, violenza verbale, scene che violano la sfera più intima delle persone, (concorrenti e spettatori) vuoto di contenuti. Personaggi dello spettacolo, alcuni di loro seguitissimi sui social e, spesso, modelli da emulare tra i giovanissimi, si rendono icone di ignoranza su temi sociali, lasciando intuire che è questa la chiave del loro successo, visto che per alcuni di loro l’aggettivo “vip” non può essere ricondotto all’impegno in attività artistiche o sportive (come Giulia De Lellis). “Vip” considerati tali perché parenti di un “vip più vip di loro”, fama raggiunta non per meriti propri. Bell’esempio per i giovani: la raccomandazione conta di più che la formazione. Le telecamere spesso inquadrano “casualmente” scene che, in realtà, si potrebbero evitare in prima serata, lesive della privacy e irrispettose del minore, come nel caso dello scandaloso bidet della Rodriguez, dei litigi e delle offese, del bagno nudi per Halloween ecc….
Tu sì que vales
Genere: Talent show
Rete: Canale 5
In onda: il sabato in prima serata
Il talent è un ottimo programma per famiglie che l’anno passato abbiamo valutato positivamente. Purtroppo però ogni tanto si dimentica di avere un pubblico familiare con bambini molto piccoli, favorito dalla messa in onda in prima serata del sabato e tra esibizioni, divertenti, commoventi e di vero talento spunta qualcosa che proprio non è adatto ai più piccoli. È il caso dell’esibizione dei Flash Mob,di sabato 21 ottobre, uno spogliarello eseguito da spogliarellisti di mestiere!! I giudici si sono immediatamente sperticati nel dire che si trattava di un’esibizione divertente e ironica che per questo non scandalizza o danneggia i bambini, ma la giustificazione non può reggere: i bambini sono molto imbarazzati se non impauriti dal nudo maschile adulto, un imbarazzo sano che li mette sulla difensiva e li protegge anche da rischi di abuso o di chi comunque può far loro del male infrangendo la loro sfera di intimità.
Space Dog Family
Genere: Serie animata
Rete: Frisbee
In onda: in vari giorni e vari orari
La serie, tratta da un noto film di animazione russo, ha come protagonisti i tre avventurosi cuccioli di Belka (prima cagnetta inviata nello spazio) e Kezbek (suo ex allenatore), Dina, Rex e Chewy, che sognano di seguire la strada dei genitori, compiendo straordinari viaggi spaziali. In attesa di quel momento vivono strambe avventure sulla terra e tentano di realizzare bizzarre invenzioni, contrastati da un cane cattivo e dai suoi due compari. Tra vicende inusuali o di vita quotidiana i tre imparano la convivenza tra fratelli, l’amicizia, l’obbedienza ai genitori, semplici regole di vivere civile (dalla pulizia, all’ordine, al rispetto, ecc…). In un clima sereno, con argomentazioni educative di buon senso e raccomandabili si inserisce una puntata in contrasto con il contesto abituale, con un messaggio subdolo e poco scientifico: se non ti vaccini sei come il cane cattivo che si ammala e può fare ammalare gli altri. Ma vaccinarsi per cosa? Sembra una banale influenza: assenti le caratteristiche specifiche di malattie pericolose. Allora ci si deve vaccinare per salvarsi da qualsiasi malanno? E se mamma e papà non lo fanno sono cattivi come il cane della serie? Senza voler prendere posizione sulla questione vaccinazioni si ricorda che indicazioni così perentorie, espresse con toni che destano paura, non devono mai essere dirette a bimbi non in grado di discernimento, scavalcando illegittimamente l’autorità genitoriale. Il metodo assomiglia molto ai sistemi di indottrinamento ideologico di certi paesi dove la libertà educativa non esiste.