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I due attori sono protagonisti di una vera e propria gara di fascino, ricattandosi di volta in volta per una cialda di caffè e dando prova di grande autoironia.
Siamo sul lago di Como, e nel “duello” inscenato, inizialmente a dover cedere è proprio Clooney. Il collega francese è il primo a mettere le mani sull’ultima cialda rimasta, ma Clooney cerca di dissuaderlo con una serie di occhiate; l’altro in compenso, vestito casual, nota la gran classe del “rivale”, in particolare le sue scarpe. In cambio dell’agognato caffè dunque, il premio Oscar dovrà cedere le scarpe all’attore francese; ne otterrà un paio di infradito che poco si addicono alla sua immagine patinata, ma che diventano una sorta di sacrificio necessario. Peccato che, dopo pochi minuti arrivi una donna davanti alla quale Clooney non può rinunciare persino alla sua galanteria: le cede così il sospirato caffè, e lei lo darà a Dujardin.
L’affronto non viene dimenticato, così, in un secondo momento, Dujardin dovrà immergersi nelle acque del lago per recuperare l’ultima tazza di caffè, accuratamente in vista sopra uno scafo.
Lo spot si conclude con i due attori che, uno a fianco all’altro, bevono il proprio caffè. Stavolta, completamente zuppo, è l’attore francese ad aver immolato il proprio fascino per la causa.
Quello della Nespresso è uno spot interamente giocato sulla caratura attoriale dei suoi interpreti, che senza prendersi troppo sul serio giocano con la propria immagine. Senza alcun bisogno di inserire battute che sembrino ironiche, la comunicazione pubblicitaria diverte grazie al sapiente rimando di sguardi tra i due.
Il messaggio naturalmente è chiaro: per un Nespresso si fa di tutto. E ancora: persino due eleganti attori di fama internazionale, regrediscono al punto da farsi dispetti infantili pur di berne uno.
Passiamo ora al secondo spot: si tratta di Zurich Assicurazioni. Qui il messaggio è esplicitamente family friendly, in quanto riguarda la protezione che si riserva a chi si ama.
Lo spot mette a confronto tre gradi diversi di amore: “zero”, “un po’ ” e “vero”. Si tratta dell’amore di un uomo verso la propria auto: nel primo caso la macchina è sporca, coperta di foglie secche; nel secondo é pulita, mentre nel terzo è addirittura coperta con una grandissima e morbida cuffia. La stessa che, nell’inquadratura successiva, indossano tutti i membri della famiglia del proprietario dell’auto.
Grazie alla nuova assicurazione infatti, la famiglia viaggia più serena; l’invito, come già anticipato, è a proteggere chi si ama. E come si sa, secondo lo stereotipo diffuso, per l’uomo l’auto è come uno dei propri cari.