Ospiti di questa puntata l’attore Gianmarco Tognazzi e la scrittrice Barbara Alberti. Si comincia da Ostia, lì dove l’inviato del programma Daniele Piervincenzi venne aggredito da Roberto Spada. È proprio Piervincenzi a fare il punto della situazione su ciò che accade nella decima municipalità romana. In corso ci sono arresti e perquisizioni dopo agguati tentati a esponenti dei clan Fasciani e Spada. Il reporter fa un’analisi molto accurata di quanto sta accadendo, con una guerra tra clan che cova sotto la cenere. Intervento in studio del giornalista Sandro Ruotolo sul tema, il quale ricorda quanto sia necessaria la libertà di informazione per contribuire a lottare contro le mafie. “Più siamo a raccontare e meno saremo sovraesposti“, dice.
Riflettori ancora puntati su Ostia. Nello Trocchia incontra il cugino di Roberto Spada, che commentando l’aggressione a Piervincenzi dice: “È stato provocato, non è stata una violenza“. Inoltre, nega l’esistenza del clan Spada così come gli atti di violenza commessi dalla famiglia.
Un’imprenditrice diede, non sapendolo, il suo bar in gestione ad Armando Spada. Lui non volle pagare l’affitto e la minacciò: la coraggiosa donna decise però di non fermarsi e denunciare. Ora il suo bar è oggetto di furti e la clientela è drasticamente diminuita. Testimonianza molto toccante. Anche il presidente dei Verdi, Bonelli, nativo di Ostia, ha subito intimidazioni e anche tentati attentati a causa del suo impegno contro la cementificazione del lungomare. Ottimo servizio di Trocchia, che si dimostra un giornalista coraggioso e scrupoloso come pochi.
Da Ostia ci si sposta in Sicilia. Dopo le elezioni per stabilire la nuova giunta regionale, sono stati indagati alcuni deputati della nuova assemblea. Uno di loro è il forzista Luigi Genovese, il più giovane tra gli eletti e il più votato con 17.000 preferenze. L’accusa è riciclaggio di denaro e in qualche modo ci sarebbe dietro il padre Francantonio, ex parlamentare ed ex sindaco di Messina. Critico il giudizio del neo governatore Musumeci: “Se fossi stato il padre non l’avrei fatto candidare. Queste indagini sui neoeletti non inficeranno il mio operato“.
Ancora un servizio di Nello Trocchia, stavolta sulla gestione del ciclo dei rifiuti. Nel 2017 in Italia sono stati 89 gli incendi nei siti in cui vengono trattenuti rifiuti, anche speciali. Poiché la quantità di rifiuti da smaltire è tanta e gli imprenditori sono spesso costretti a doverla trasportare via dai siti di trattenimento pagando di tasca propria, si sospetta che siano loro stessi ad appiccare il fuoco: questa è una delle ipotesi alla base di questo fenomeno. A sostegno di questa tesi c’è la progressiva diminuzione della disponibilità di alcuni paesi esteri ad acquistare i rifiuti di casa nostra. A fare le spese di tutto ciò è la gente che vive in prossimità dei siti di smaltimento bruciati, che più facilmente possono andare incontro a contrarre malattie, in particolare tumori.
Sull’argomento dice la sua in studio il saggista Roberto Cavallo, che ricorda come sia importante fare la raccolta differenziata ed evitare di produrre rifiuti non riclabili.
Reportage dal Bangladesh. L’inviata è a Dacca, capitale dello stato asiatico: qui sono molte le famiglie povere, composte da figli giovanissimi. Per aiutare la famiglia, tanti di loro rinunciano a studiare per lavorare in piccole fabbriche che producono indumenti per i grandi marchi internazionali, nonostante le leggi del Paese vietino il lavoro minorile. Le condizioni igieniche, lavorative e salariali sono critiche: si guadagna pochissimo (alcuni 30 euro al mese) e si lavora più di 10 ore al giorno. Questa tematica è stata spesso trattata dai media, ma è sempre bene ricordare situazioni di vita a dir poco estreme che lasciano riflettere.
A commentare il servizio trasmesso è l’ex segretario Fiom Maurizio Landini. Il sindacalista contesta alcune leggi sul lavoro che sono state applicate recentemente, definite da lui “balorde“. “Quando nei luoghi di lavoro c’è discriminazione, è a rischio la democrazia del nostro Paese“, ammonisce. Per evitare la precarietà la sua idea è che debbano essere cambiate le norme in materia di diritto del lavoro.
Si passa ad argomenti più divertenti: c’è chi pensa che la Terra sia piatta. La trasmissione è andata alla ricerca di chi è convinto della non-sfericità del nostro pianeta. Franco, ex attore e “terrapiattista”, motiva questa sua idea e addirittura mostra un video in cui sarebbe stato rapito dagli alieni, finanche scomparendo dalla sua casa e riapparendo poco dopo. Il tutto viene ripreso da una webcam: crederci però è davvero un’impresa. Un altro esponente di questa concorrente prova a fare proseliti tra i suoi compaesani, mietendo però non molti successi. L’astronauta Umberto Guidoni è in studio per smentire le idee dei terrapiattisti: chi meglio di lui per demolire tesi quantomeno bizzarre?
Enrico Lucci continua il suo “viaggio politico” tra le varie forze che si contenderanno palazzo Chigi alle prossime elezioni. L’ex Iena si è recata alla conferenza programmatica di Forza Italia dove ha incontrato i principali esponenti del partito di centro destra. La presa in giro è costante: il giornalista finge di essere stato amico in passato di tutti i nomi forti del partito, per poi affermare ironicamente di essere stato sostenitore di Forza Italia da sempre. Solo Brunetta non vuole parlare con lui. Tenta di avvicinare anche Berlusconi, ma la ressa non glielo permette.
Sul palco l’editorialista di “La Repubblica” Michele Serra, che riflette sull’importanza dell’uso delle parole per esprimere commenti o posizioni politiche.
Chiara Daina ha confezionato un servizio sul tema anoressia. La giornalista si è “infliltrata” in una chat di WhatsApp in cui alcune giovani si sostengono a vicenda raccomandandosi di non mangiare. Viene intervistata una ragazza che è stata iscritta in una di queste comunità virtuali, da cui fortunatamente è uscita. Racconta la sua personale esperienza, fatta anche di atti di autolesionismo oltre che di rinuncia al cibo per dimagrire.
Servizio replicato, si va nelle Filippine: il focus è sulla politica repressiva nei confronti dei tossicodipendenti e spacciatori di droga ad opera del governo del presidente Duterte. Secondo le statistiche, ne sono stati uccisi circa 14.000 solo a Manila, con una media di 25 a notte. Lo stesso Duterte in un comizio raccomandò alla gente di uccidere drogati o spacciatori qualora li incontrassero per strada. Immagini forti con cadaveri e pozze di sangue dimostrano concretamente quanto accade in città. Chi si autodenuncia, salvandosi dai colpi della polizia (per alcuni corrotta) di solito finisce in dei centri di recupero per provare a ricominciare a vivere.
Termina qui la puntata. Nemo – nessuno escluso tornerà venerdì 8 dicembre, nonostante fosse stato annunciato sul profilo ufficiale Facebook di Valentina Petrini che quella di stasera sarebbe stata l’ultima puntata del 2017. A questo punto quella di venerdì prossimo potrebbe essere un “best of”: ve ne daremo conto nei prossimi giorni.