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L’ultima in cui l’abbiamo vista è stata Madre, aiutami su Rai Uno, dove la Lisi interpretava una suora missionaria tornata in Italia dal Congo. Alcuni mesi prima invece, era stata la volta di Baciamo le mani-Palermo New Yoork 1958, al fianco di Sabrina Ferilli, serie trasmessa da Canale 5. La scorsa stagione, precisamente il 20 aprile, è stata ospite di una puntata de L’Arena: Massimo Giletti la fece piangere per averle fatto una domanda sul marito scomparso da poco al quale era profondamente legata.
L’attrice viene notata a 14 anni, quando viene scritturata per la prima volta. L’esordio avviene però tre anni dopo, nel ’53, con il film per il cinema …e Napoli canta!, diretto da Armando Grottini.
La carriera di Virna Lisi prosegue con successo, alternando negli anni ruoli impegnati ad altri più popolari. Celebre la pubblicità per una marca di dentifricio: lo slogan “con quella bocca può dire quello che vuole” è diventata una frase di uso comune nel linguaggio degli italiani.
Nel 1958 recita in Totò, Peppino e le fanatiche; negli anni ’60 inoltre, attraversa il confine delle Alpi e lavora in alcune produzioni francesi. Nel ’66, sotto la regia del maestro Pietro Germi, il film Signori&Signore riceverà la Palma d’oro al Festival di Cannes.
La Lisi vola negli Stati Uniti, dover firma un contratto di ben sette anni con la Paramount. In Come uccidere vostra moglie affianca Jack Lemmon e Terry Thomas, ma la svolta hollywoodiana dura poco. L’attrice, dopo aver lavorato anche insieme a Frank Sinatra e Tony Curtis, decide di invertire la rotta e tornare in Italia dopo appena tre anni: le parti assegnatele infatti, sembravano non valorizzare abbastanza le sue capacità attoriali.
Una volta a Roma, la carriera della Lisi si caratterizza per una serie di ruoli drammatici che le valgono diversi premi: nel ’77 il Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista per al di là del bene e del male, nell’80 il David di Donatello come miglior attrice protagonista per La cicala.
Un altro Nastro d’argento come attrice non protagonista arriva nel 1983, ma stavolta per una commedia: si tratta di Sapore di mare, di Carlo Vanzina. Quattro anni dopo, grazie al film Buon Natale…buon anno si aggiudica un altro Nastro d’argento come miglior attrice protagonista.
È con la produzione francese La regina Margot, dove presta il volto a Caterina De’ Medici, che Virna Lisi viene ulteriormente celebrata, ottenendo il premio della giuria al Festival di Cannes e vincendo il premio Cesar e il quarto Nastro d’argento. Il quinto arriverà nel 2009 con Và dove ti porta il cuore, tratto dal romanzo di Susanna Tamaro; il sesto nel 2002 per Il più bel giorno della mia vita.
Nel 2009 infine, le viene conferito il David di Donatello alla carriera.
Gli anni Duemila sono stati quelli delle fiction, in cui l’attrice marchigiana ha dato vita a personaggi molto popolari tra il pubblico in titoli come Le ali della vita, Il bello delle donne, Caterina e le sue figlie, L’onore e il rispetto.
Una carriera che non si è mai arrestata quella di Virna Lisi: morta a un mese dall’aver scoperto la sua malattia, stava lavorando alla quarta stagione de Il bello delle donne e, sempre per Mediaset, alla serie È la mia famiglia. Per il cinema invece, a marzo 2015 uscirà nelle sale Latin Lover, diretto da Cristina Comencini.