L’appuntamento è alle 21:15 su Rai3 con la puntata dal titolo “Vite appese a un filo: la sfida del dottor Barnard“. Alberto Angela ripercorre gli avvenimenti di quella fatidica giornata in cui il mondo della scienza medica ricevette la notizia che era stato effettuato il primo trapianto di cuore. Si trattava di una delle più sconvolgenti conquiste nel campo della medicina. Mentre oggi può sembrare normale togliere a una persona il cuore malato e sostituirlo con l’organo di un’altra persona, ovviamente deceduta, allora l’evento appariva fantascienza medica. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare un esperimento chirurgico di tale portata.
Eppure un chirurgo sudafricano anche poco conosciuto stava già studiando da tempo come poter realizzare un simile intervento. Il professore si chiamava Christiaan Barnard ed è letteralmente entrato nella storia.
Alberto Angela segue passo tutta la ricostruzione dell’intervento chirurgico fatto dalla “Wall to Wall” per la regia di Patrick Reams.
Il primo trapianto di cuore- la storia
Il primo trapianto di cuore fu, dunque, realizzato a Città del Capo il 3 dicembre del 1967. Il giorno prima in un incidente d’auto aveva perso la vita una donna mentre la figlia, una ragazza di 25 anni, a causa delle ferite riportate era in coma irreversibile. In quel periodo nell’ospedale in cui lavorava Barnard era in cura un droghiere ebreo di 54 anni Louis Washkansky che soffriva di una forma inguaribile di cardiopatia. Barnard ottenne dal padre della giovane donna il consenso per l’espianto del cuore. L’operazione durò circa 9 ore e fu condotta da un team di 30 persone coordinato da Christiaan Barnard.
L’intervento riuscì e la notizia in poche ore fece il giro del mondo. Il paziente riuscì a vivere fino al 21 dicembre. Ma quell’intervento ha rappresentato una vera e propria pietra miliare nella storia della medicina.
Alberto Angela farà vedere anche alcuni documenti originali e dei filmati realizzati a Città del Capo. In seguito il trapianto di cuore è stato migliorato ed oggi è diventato una pratica quasi normale.
Ulisse – Il piacere della scoperta ha fatto a questo punto un volo di 50 anni. Infatti ha seguito, oggi, la storia di una paziente prima, durante e dopo il trapianto di cuore. Con il consenso dei medici della stessa paziente, le telecamere di Ulisse hanno documentato tutte le varie fasi, della scoperta della malattia cardiaca, seguendo la paziente attraverso i vari step che l’hanno poi portata al trapianto e quindi al raggiungimento di una vita normale.
Alberto Angela lancia anche un messaggio di speranza: fa capire chiaramente al pubblico come sia importante la donazione degli organi perché attraverso la morte si può salvare una vita.