La sigla di apertura è affidata al tenore Vittorio Grigolo, che con una bella giacca rossa brillantinata inizia con i Queen, cantando “Somebody to love”. “Music non ha una giuria, non è un talent“: chiarisce Paolo Bonolis che poi prende in giro i fan di Marylin Manson, tra gli ospiti della serata.
Reduce dal successo de L’isola di Pietro, ecco il primo grande nome della serata: Gianni Morandi. Il cantante bolognese stasera propone “Stardust”. Bonolis lo introduce spiegando il perché di questa scelta: è un brano che andava per la maggiore in un’orchestra prestigiosa di Bologna in cui l’eterno ragazzo entrò da giovane. Poi, ricordando un pezzo di qualche tempo fa, ecco “È fumo e niente più”.
Con Bonolis è una chiacchierata simpatica: il conduttore romano lo prende in giro perchè, a suo dire, Morandi conosce tutte le uscite e gli autogrill delle autostrade italiane.
Paolo Bonolis chiede a Morandi di cantare insieme “Occhi di ragazza” perché è uno dei brani preferiti di un personaggio a detta del presentatore “restio a venire in queste trasmissioni“: altri non è che Luca Zingaretti. E allora, spazio al duetto tra Montalbano e il dottor Pietro.
Poi, segue l’intervista all’attore, mentre Morandi tornerà più avanti: scopriamo che Zingaretti è stato alunno all’Accademia d’arte drammatica di Andrea Camilleri, inventore di Montalbano. Le domande si concentrano sulla sua gioventù, ma ad un certo punto è l’intervistato a complimentarsi con Bonolis, soprattutto per i suoi trascorsi ad “Affari tuoi”. Il suo pezzo del cuore è “I migliori anni della nostra vita”.
Protagonista assoluto dell’estate 2017, arriva sul palco Luis Fonsi con la sua hit “Despacito”. La canzone è il video più visto su Youtube: ben 4 miliardi le visualizzazioni finora. Il cantante portoricano si esibì a 20 anni in occasione del Giubileo davanti al Papa, come Bonolis svela durante l’intervista post-brano. Scopriamo che Fonsi è un fan di Umberto Tozzi. Il pezzo della sua vita è uno di Phil Collins, “Against of all odds”.
Prima apparizione di Luca Laurenti che mixa pop e musica classica: ripropone, con alle sue spalle una bella coreografia, la quinta sinfonia di Beethoven nella versione di Walter Murphy. Fra poco arriverà Marylin Manson.
Seduto perché infortunato ad una gamba, Marylin Manson spiega la sua metamorfosi. Si parte dal look, decisamente inquietante: “Ho scelto di diventare diverso da quello ero prima perché non mi piacevo. Anch’io sono un’artista, un romantico: adoro Fellini, un grande autore”, dice.
Bonolis cerca di capire con le sue domande chi si trova davanti e perché il suo personaggio è così controverso: “Io sono una persona e un personaggio: quando sono sul palco canto per chi non ho mai incontrato, forse fuori dal palco sono terribile, sopra no. Io sono una depressione tropicale”. Dichiarazioni di un personaggio dall’ego decisamente forte.
Racconta di essere stato in Vaticano, ma di essere stato cacciato via da una donna: “Volevo comprare qualcosa recante l’effigie del Papa“. Sulla mano ha tatuato il sigillo di Lucifero: “Forse tutti potremmo essere l’angelo ribelle caduto che può salvare il mondo: chi può farlo, forse, sono io“. Di certo non ci si aspettavano parole scontate. Bonolis è comunque bravo a mantenere un equilibrio e a non celebrare quello che dice.
A “stemperare” il clima ci pensa lo stesso conduttore, che chiama sul palco il “cantante più buono del mondo”, Gianni Morandi: è subito selfie tra i tre. Poi, Manson canta “Sweet dreams” degli Eurythmics e si congeda. L’intervista a Manson è senza dubbio un gran colpo, soprattutto in termini di ascolti, ma stona con un clima di uno show che si è attestato, anche lo scorso anno, sui binari dell’eleganza e non dell’eccesso.
Prossima artista in scena: Levante. La cantante propone “Vita”, pezzo cantato dal duo Lucio Dalla-Morandi. L’attuale giudice di X Factor svela che questo pezzo è molto amato dalla zia, che le chiese di incidere una sua versione del brano per regalarlo al marito. Sugli hater sui social consiglia: “Potremmo inventarci un patentino per navigare in rete“. Ospitata più breve rispetto agli interventi dei precedenti vip.
Seconda comparsata di Luca Laurenti. La spalla di Bonolis inscena un numero insieme al direttore d’orchestra: seduto dietro ad un tavolino, fa diventare uno strumento musicale una macchina da scrivere. Si tratta di una riproposizione del brano “The typewriter”, scritto dal compositore americano Leroy Anderson.
L’ospite successivo è uno dei grandi della musica italiana: Riccardo Cocciante. Al pianoforte, il cantante suona “Michelle” dei Beatles. Questa è una delle sue canzoni del cuore, ma Bonolis coglie l’occasione per far regalare al pubblico anche uno dei suoi più grandi successi: “Quando finisce un amore”. Infine, una sorpresa: Cocciante intona “Margherita” e la gente in studio canta il ritornello.
Terza apparizione sul palco di Gianni Morandi, stavolta con una chitarra elettrica in mano. Bonolis parla del suo nuovo album, “D’amore d’autore”. Il primo estratto del nuovo lavoro discografico è “Dobbiamo fare luce”, pezzo scritto per lui da Luciano Ligabue.
Ha aperto questa puntata con i Queen, ora Vittorio Grigolo torna per cantare la romanza “E lucevan le stelle” della Tosca pucciniana: chiusura quindi, in lirica. Anzi no: audace mashup con ancora una volta i Queen protagonisti, stavolta con “Show must go on”. “La lirica e il pop si incontrano lì dove c’è voglia di comunicare ciò che si ha dentro“, dice il tenore, che a soli 23 anni esordì alla Scala. Il 31 dicembre debutterà con la Tosca al Metropolitan di New York: una grande soddisfazione per l’Italia.
Termina qui la prima puntata. Prossimo appuntamento mercoledì 14 dicembre, alle 21:20 circa, su Canale 5. La settimana prossima tra gli ospiti ci saranno Mickey Rourke e Checco Zalone.