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La prima inchiesta del giornalista riguarda il dissesto idrogeologico che, purtroppo, caratterizza l’Italia dal nord al sud.
Sarà un viaggio approfondito e pieno di testimonianze, filmati, documenti, che si estenderà dalla Calabria fino alla Liguria, interessando indistintamente tutta la penisola.
Le telecamere di Presa Diretta hanno filmato un dissesto che va al di là delle stesse drammatiche conseguenze sui cittadini. A franare infatti, non sono soltanto strade, abitazioni, istituti scolastici, monumenti, ma è lo stesso futuro del nostro Paese, in quanto il dissesto idrogeologico compromette irrimediabilmente un patrimonio ricchissimo, che va dall’arte all’agricoltura alle bellezze paesaggistiche e turistiche, fino alla gastronomia. Stiamo parlando delle eccellenze italiane, che crollano miseramente per la miopia delle istituzioni.
Riccardo Iacona e i suoi inviati dimostreranno come questo patrimonio, se opportunamente valorizzato, potrà invece rendere più ricco il nostro paese e, quindi, incrementarne l’importanza economica.
{module Google richiamo interno} Una delle prime tappe dell’inchiesta Tesoro Italia è in Liguria. Le telecamere torneranno nella regione devastata dall’alluvione. Il documento che arriva ai telespettatori è davvero impressionante: resta una distesa di macerie, l’economia della prosperosa città di Genova appare letteralmente in ginocchio. Una delle ricchezze principali della zona, la coltivazione del basilico dop, che ha reso il pesto genovese famoso nel mondo, è letteralmente sommersa dal fango. Inoltre tutte le zone con coltivazioni di fiori, soprattutto quella di Albenga, sono inesistenti, divorate dall’alluvione.
Davanti a tale drammatica realtà, il programma si ferma a riflettere, cercando soprattutto le responsabilità degli amministratori locali.
Presa Diretta farà notare come negli ultimi dieci anni, soltanto per la prevenzione di frane e alluvioni, sono stati spesi, invano, due milioni di euro. Si pensi che, soltanto per riparare i danni che hanno fatto recentemente le frane e le alluvioni, se ne devono trovare più di sessanta di milioni. Una situazione ai limiti del credibile, che forse in Europa non ha eguali.
la trasmisisone cercherà di indagare in un altro settore: c’è qualcuno a cui fa comodo questo regime di continua emergenza in cui si trova il territorio italiano? C’è qualcuno che non vuole sanare la fragilità di alcune zone con opere di vera prevenzione?
Perché non mettere al centro dell’agenda politica un vero piano economico che punti sulle grandi ricchezze e sui tesori che abbiamo? L’Italia è considerata la terra del bello, della cultura e dell’arte, che da soli potrebbero restituire importanza alla situazione disastrata del nostro Paese.