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Si parte dalle vette di Passo del Tonale, al confine tra Lombardia e Trentino Alto Adige. Ad un’altitudine non eccessivamente elevata rispetto ad altre cime, 1900 metri, il luogo è sempre innevato grazie alle tante correnti d’aria; una fortuna per i gestori delle stazioni sciistiche.
L’elicottero da cui Ossini sorvola la zona, atterra sull’Adamello, dove si trova la pista più lunga d’Europa, ben 11 chilometri.
Con Alessandra del Castello, ci spostiamo al Passo Paradiso, a Presena: la co-conduttrice scende sciando fino a Ponte di Legno, accompagnata dal campione di discesa libera Luca Cattaneo. In tutto sono ben 12 chilometri.
Torniamo in compagnia di Ossini, stavolta insieme ad un esperto meteorologo, che spiega come, per via del surriscladamento degli ultimi anni, tra circa 30 anni potremmo non avere più ghiacciai. Questo perché già da 40 anni, non si sta più formando nuovo ghiaccio, mentre la neve si scioglie; per rimediare dunque, si cerca di coprire i ghiacciai con un telo.
Prima di recarci sulla cima intitolata a Papa Giovanni Paolo II, che qui amava trascorrere il suo tempo in silenzio, viene posta attenzione al ruolo del maestro di sci: un elemento fondamentale per ogni stazione, cui spetta il compito di trasmettere al turista quella passione per la montagna che lo spinga a tornare.
Lino Zani è stato il maestro di sci del Santo Padre, e ce lo descrive come un uomo non solo dalla grande spiritualità, ma anche dalla grande prestanza fisica, capace di sciare per sei, sette ore di seguito.
Ma l’Adamello è stato anche teatro della cosiddetta “guerra bianca“, combattuta nella zona impervia dei ghiacciai: era il giugno 1915. Il conduttore si addentra nella galleria scavata dentro la roccia; un tunnel lungo 5 chilometri dotato di impianto di illuminazione elettrica per poter transitare sia di giorno che di notte. Per trasportare l’ artiglieria, tra cui il cannone chiamato “ippopotamo”, venivano utilizzate slitte dalle forme diverse; in tutto si arrivava anche a 380 chili. Il grosso delle truppe della guerra bianca veniva dal nord Italia.
Eccoci ora a Ponte di Legno, dove il professor Bruno ci parla di un formaggio tipico della Val Camonica. Per i bovini l’alpeggio è un’esperienza importante; per affrontarlo serve una razza di vacca derivante dal ceppo originario, cioè fisicamente resistente.
Il responsabile del soccorso alpino di Brescia fornisce alcune informazioni sulla sicurezza: i bollettini sono lo strumento ottimale per organizzare le proprie escursioni, mentre per sciare fuoripista è necessario essere accompagnati da un esperto.
Torniamo ora nel comune di Ponte di Legno per addentrarci nel parco dell’Adamello. Popolato da camosci, orso bruno alpino, linci (più difficili da avvistare) e cinque coppie di aquile, nel parco sono stai reintrodotti gli stambecchi.
Una produzione a cui prestare attenzione è quella del cippato, legno ridotto a scaglie attraverso un processo di lavorazione. L’azienda mostrata da Linea Bianca lo realizza nel momento in cui il cliente lo vuole, evitando così inutili sprechi: la macchina infatti, si mette in moto proprio quando arriva la richiesta del cliente, che magari ne ha bisogno per scaldarsi.
La puntata si conclude qui, dopo una breve digressione sul gatto delle nevi. Linea Bianca dà appuntamento ai telespettatori a sabato prossimo, stavolta alla scoperta di Courmayeur e Cervinia.