Nonostante la rivoluzione degli schemi e la diversa lettura di Scherzi a parte, lo show non convince. Innanzitutto per la presenza di parolacce che, quasi mai, sono state coperte dai “bip”, presumiamo per una libera scelta non condividibile, data anche la collocazione in prima serata. E poi per la stessa realizzazione dei tiri mancini che hanno cercato di colpire i punti deboli delle vittime, senza preoccuparsi di essere originali, incisivi, creativi.
E’ semplice individuare le fragilità psicologiche di un essere umano e costruire situazioni che le ridicolizzino. Difficile è non tenerne conto e ideare, invece, situazioni di forte impatto spettacolare. Di tutto questo non c’era nulla nella prima puntata di Le iene presentano Scherzi a parte, andata in onda lunedì 12 gennaio su Canale 5. Regnavano solo la banalità e un linguaggio non certo oxfordiano che hanno svilito anche gli interventi di Paolo Bonolis.
{module Google richiamo interno} Di Amadeus si è stigmatizzata in maniera semplicistica, quasi infantile, la gelosia verso la moglie Giovanna. Di Alba Parietti si è voluto ridicolizzare il suo atteggiamento protettivo nei confronti del figlio, in un doppio gioco di tiri mancini che alla fine ha trasformato la vittima (la Parietti) in complice.
Di Davide Parenzo si è evidenziata la spocchia e il suo atteggiamento di superiorità nei confronti degli altri. Antonio Razzi, lasciato per ore, in una zona isolata di Milano, è stato abbondantemente ridicolizzato dallo stesso Paolo Bonolis in un crescendo di battute sul suo ruolo politico, sul modo di esprimersi e sulla sua credulità nel restare, per un così lungo tempo, immobile in un posto senza allontanarsi o chiedere spiegazioni.
Lo scherzo a Paolo Brosio è stato sicuramente discutibile perchè ha toccato la sua fede: gli hanno fatto credere che la BBC era interessata ad una sua intervista ma soprattutto di aver ricevuto una telefonata da Papa Francesco. Era questa la massima aspirazione del giornalista convertitosi alcuni anni fa. Gli scherzi non devono toccare la sfera intima e personale, qualunque sia il personaggio preso di mira. L’ingenuità dell’interessato è stata davvero disarmante.
Infine Bonolis: grande affabulatore, ha cercato, in qualche modo, di allontanarsi dalle grossolane atmosfere di Avanti un altro. Ma non è riuscito a “purificare” adeguatamente quelle del nuovo Scherzi a parte.