Le storie raccontate dalla padrona di casa sono ancorate solo alle ragioni del cuore, dei sentimenti, delle incomprensioni, dei litigi, spesso degli odi tra parenti, fratelli, sorelle,fidanzati, coniugi, ex partner. Un universo autosufficiente che non ha bisogno di affacciarsi alla realtà e alla quotidianità, vive e si nutre di affetti presenti e passati, perduti o da riconquistare. In questa umanità, scossa da emozioni e da intermittenze del cuore che sembrano insanabili, si inserisce Maria De Filippi, con il compito dell’assistente psicologica, della mediatrice, della “conciliatrice”.
In quest’ottica C’è posta per te appare quasi come una sorta di tribunale dei sentimenti, all’interno del quale non esiste una pubblica accusa o una difesa, ma solo “cause umane” che attendono di essere districate e ricomposte.
I sentimenti di cui si occupa la De Filippi sono universali e le storie raccontate prescindono da problemi di droga, di violenza, di delinquenza, mai affrontati in trasmissione in diciotto anni.
{module Google richiamo interno} Certo, il programma non è immune dalla retorica che si intrufola nelle storie nel corso delle quali si dedica una sorpresa alla persona cara. Bambini che girano per lo studio dispensando doni, regalini, fiori, in un’atmosfera di suggestioni spesso esagerate: il tutto con il sottofondo di musiche accuratamente selezionate e dell’applauso del pubblico in sala. Perchè i telespettatori a casa, sono affamati di emozioni, di buoni sentimenti, di rapporti familiari ricomposti, di coppie ricongiunte.
Nel dilagare di violenza, di odi, di morte che l’attualità ci riversa addosso ogni giorno, si inserisce C’è posta per te. E fa leva sull’inconscio collettivo di una platea impaurita, delusa, sconcertata dal terrore e dall’insicurezza.
Nel people show della De Filippi nulla è lasciato a caso, tutto è sapientemente dosato e studiato per colpire al cuore e conquistare ascolti.
In questo universo si inseriscono anche gli ospiti settimanali: personaggi non solo del mondo dello spettacolo che partecipano allo show in qualità di “sorprese” fatte ai propri cari che di quei personaggi sono fan.
Infine: se provassimo a rivedere le storie andate in onda dieci anni fa, ci renderemmo conto che nulla è mutato se non lo studio più accurato, fatto dagli autori, per aumentare la curiosità e l’interesse degli spettatori.